Racconti

A pesca in Calabria per sfatare il mito

Di roberto vianello pubblicato il 08/11/13

…più o meno era fine Agosto, gli ultimi giorni di ferie. Ferie si fa per dire perché con mia moglie, vuoi il momento di crisi, vuoi l’impegno di lavoro estivo, non ci eravamo mai mossi dalla nostra casa. Sì, la nostra casa, anzi casona con tanto giardino era diventata ormai un impegno e non solo un piacere. Ricordo che la mia insegnante di latino del liceo ripeteva sempre, verso la fine dell’anno scolastico, che il verbo vacare, dai cui deriva anche vacanza, ha nelle sue accezioni di traduzione anche "fare qualcosa di diverso". Forte di questo ricordo (non ero di certo un secchione), io e la Silvia decidemmo di prenderci qualche giorno di totale relax nel mese di settembre, per fare appunto qualcosa di diverso!....il mio primo ricordo di pesca risale all’età di 3 anni, un bambino in campeggio mi regalò un galleggiante mezzo schiacciato, era di sughero, ne ricordo ancora il colore, rosso! E anche l’odore ricordo, puzzava di pesce marcio, ma ai miei occhi era un’arma letale, come una spada, un fioretto con il quale avrei pescato, ucciso e mangiato un grosso pesce!...i miei genitori avevano al tempo un piccolo motoscafo e, quella mattina, non so ancora come, riuscìi a convincere mio padre a portarmi "In mezzo al Mar" per prendere il mio primo pesce. Peraltro non avevo né canna né filo né amo (figuriamoci l’esca), ma dopo tutte le mie insistenze mio padre attaccò un pezzo di spago ad una canna palustre, infilò il galleggiante (maledicendolo più volte per il suo odore nauseabondo), e mi portò a pescare…….sì pescare….."ma Robi a quest’ora i pesciolini dormono"….dopo 10 minuti che osservavo quel pezzo di sughero scrostato che galleggiava me ne convinsi anch’io. Ma quell’emozione mi segnò per sempre, creando un desiderio che mai si è esaurito, anzi, che di giorno in giorno si alimenta. Stavo dicendo….era più o meno la fine dello scorso agosto, Amore mio prendiamoci qualche giorno di vere ferie, tutte per noi, soli tu ed io, sì, andiamo a pescare!!! Destinazione? Dove ci pare, Elba, Grecia, 5 Terre, Capraia…..basta ci sia una barca da noleggiare, un albergo in cui dormire……e una trattoria dove mangiare, il nostro amore farà il resto. La mia meravigliosa Silvia, non so se per il grande amore che ha per me (reciproco) o per le sue origini liguri, nata a pochi metri dal mare di levante, acconsente, anzi è entusiasta. La sera stessa faccio la ricerca…..trovo tutto ….appartamento….barca…..traghetto. –"non vedo l’ora appena mi sveglio di presentare alla Silvietta i risultati delle mie ricerche notturne" (grande cosa internet)-. La mattina mi sveglio, scendo al piano di sotto, le preparo il caffè (strano, di solito me lo porta lei) e mentre ho gli occhi ancora appannati squilla il telefono: " Robi sono Beppe, …..te lo dico al volo….settembre….4 giorni di pesca in Calabria a casa mia…..andiamo?" Avete presente l’espressione di un bambino quando entra al Luna Park? Avevo il mio caffè in mano, il telefono nell’altra e il caffè della Silvia stava sgorgando dalla macchina dell’espresso…… Beppe che urlava perché non rispondevo. Panico!!!......dico sì?......ma i giorni con Silvia soli soletti che le avevo promesso? Dico no?.......Alla fine dico NI…..proviamo a organizzare.

Alla mia dolce metà, spiego la situazione…..è una buona occasione……stesso programma che avevamo, la barca a noleggio, la buona trattoria (in Calabria si mangia meravigliosamente), una fantastica casa sul mare anziché un albergo (quando dico sul mare, è sul mare!....l’acqua a 10 metri dalla terrazza),ma soli soletti….con Beppe e Alex ovviamente staremo alla grande, tra l’altro ho già fatto vacanze con Beppe che lui, da caro e vecchio amico, non dimentica mai di rammentare. La Silvia (Donna Meravigliosa) acconsente nuovamente, non dopo qualche chiarimento e strozzando in gola un urlo di amore-odio, e gelosia….non avevo ancora scritto che Giuseppe è il mio ex cognato.

Eh sia!!!!!!!!!.....SI VA!!!!

Certo non è facile organizzare……devo trovare la barca a noleggio in Calabria, una seria barca da pesca che soddisfi le esigenze di tutti, organizzare i trasferimenti. Pensate a 4 persone che lavorano, che fanno una vacanza di 4 giorni, che partono da 3 città diverse, e in giorni diversi. Ci sono riuscito!!!....Silvia in aereo da Milano il venerdì, destinazione Lamezia Terme, Alex (nuovo e caro amico) idem da Pisa, e io e Beppe in auto da Lucca fino Belvedere Marittimo, 810 km. La barca, uno splendido Dorado 26 super attrezzato da pesca, trovata tramite un contatto in Internet…..Sì Internet mi ha aiutato….tra l’altro in questa estate di impegni e fatiche (e poca pesca) avevo preso a seguire il sito di 3 ragazzotti…."Cialtroni" come si definiscono loro, grandi appassionati di pesca, di mangiate e di risate…..praticamente dei miei sosia. Come poteva chiamarsi il loro sito? BuonaPesca.it….alla faccia di tutti coloro che puntualmente te lo dicono appena ti vedono partire per una battuta di pesca….tanto te lo dicono, puoi pregare, minacciarli che non gli regalerai il pesce, ma comunque qualcuno te lo dirà…..persino un carabiniere che anni fa mi fermò per un controllo, dopo avermi restituito patente e libretto, vedendo le canne da pesca in auto mi disse: "Tutto a posto può andare e BUONA PESCA!" (vi giuro che non è una barzelletta). Ma forse non siete a conoscenza che si può dire in culo alla balena, buon vento, buon divertimento o anche STARE ZITTI????????.....Dopo 40 anni di pesca ormai lo so, comunque te lo dicono e quindi tanto vale dirlo prima noi! Anzi, scriviamocelo sul petto (e sulla schiena).

Ritraccio uno di quei 3 cialtroni che hanno stampato le magliette di BUONAPESCA, Gionata Paolicchi che peraltro conosco per i suoi articoli. In realtà ne conosco 2. Gianfranco Monti è stato mio compagno di viaggio radiofonico per molto tempo, mentre Ighli manco sapevo chi fosse (nonostante mio compaesano), ma in questo mi ha supportato il mio figlioccio malato di calcio. E’ bastato chiedergli chi è Igh…….VANNUCCHIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII……vabbè….lui è malato di calcio come io di pesca, forse di più.

Incontro Gionata e Gianfranco, peraltro proprio nella mia città (venivano a pescare in Serchio), 15 minuti esatti di emozione e risate, Gionata è della mia stazza, armadio a 4 ante, il Monti no!....ma i centimetri che gli mancano nell’altezza (non me ne volere Gianfranco) si sono moltiplicati all’ennesima potenza nella simpatia e nel sorriso. Prendo finalmente le magliette per farne dono ai miei compagni di vacanza (mia moglie in primis, le piacerà?)

Adesso abbiamo tutto, barca casa auto biglietti aerei e magliette (e speranza)

Mercoledì, ore 19 e 30 partiamo io e Beppe. Viaggiare al suo fianco, e per di più da trasportato è sempre un piacere, soprattutto per me che sono sempre in auto da solo. Dormo da Pistoia a Firenze Sud, promettendo però di essere disponibile per un cambio. Sarà l’emozione della partenza o la consapevolezza di andare in uno dei mari più pescosi d’italia e la buona compagnia, il viaggio dura un attimo. Verso le 4 arriviamo a Belvedere Marittimo, prima ancora di arrivare nella bella casa della famiglia di Beppe ci affacciamo dalla strada per vedere il mare. E’ MOSSO!!!....fiduciosi che nelle poche ore che restano alla notte si placherà, andiamo a dormire. La mattina di buon’ora ci alziamo, abbiamo tante cose da fare, spesa, commissioni, preparativi per la pesca, andare a vedere la barca. La riconosciamo da lontano, è splendida, attrezzata di tutto punto, fantastico Ecoscandaglio, gps, una decina di porta canne, cucina ……bagno, cabina matrimoniale, e chi più ne ha più ne metta…..chissà perché ho menzionato per prime le attrezzature da pesca, poi la cucina poi…. Il proprietario è a bordo, ci presentiamo, saliamo, bastano pochi minuti e qualche sorriso e entriamo in sintonia. Silvano dà l’impressione di essere una brava persona e nei giorni seguenti dimostrerà di esserlo. La barca è la sua personale, comoda e grande, anche troppo, attrezzata, mi sento in soggezione, scoprirò più avanti che lui è anche campione nazionale di categoria.

Pochi chiarimenti sull’uso degli strumenti, qualche informazione su qualche posta di pesca…..e ci lasciamo, informandolo che saremmo salpati la mattina seguente all’alba. Alba non è stata, infatti la mattina successiva decidiamo con Beppe di salpare con la luce, anche perché non conoscendo il porto e tanto meno la barca, da buon comandante non volevo prendere rischi, il mare era ancora mosso.

Carichiamo le nostre attrezzature sulla barca, compresa la canna BBBBuona di Beppe (buona in calabrese si scrive con 4 C, e leggendo cercate di farle sentire)…..un residuato bellico monopezzo, con due soli anelli (non si sa perché), con il manico smangiucchiato dai forasacchi, i topolini di campagna. Ne avevo chiesto la disinfezione totale prima della partenza da Lucca, per poi metterci un mio buon rotante Zebco, datato ma perfetto. Beppe lo ha fatto.

Molla a poppa, molla a prua, salpiamo, dobbiamo uscire dal porto di Belvedere e la prima volta, con questo mare non è semplice, ma la barca si pilota bene, ci prendo la mano, siamo fuori.

Esce un raggio di sole, io e Beppe ci togliamo le cerate che avrebbero dovuto proteggerci dalla pioggia imminente, ci guardiamo reciprocamente e senza neanche essercelo detto prima, avevamo entrambi le nostre magliette portafortuna. Caliamo le lenze da traina, solito assetto che uso in Liguria…..5 lenze filate a mare, tre in superficie, 2 affondate (col cavolo che vi dico gli artificiali che uso!)….l’obbiettivo è quello di prendere uno o due tonnetti da innescare vivi per prendere una LOLA…..così qua chiamano le ricciole e ci hanno detto che ce ne sono tante!....credo di non aver fatto in tempo neanche a guardare la velocità di traina sul gps che parte la prima canna (non quella BBBBuona)….tonnetto, sui 5 etti perfetto….ma non avevo ancora preparato una lenza da vivo. Salpo la canna con la quale avevo programmato di fare la traina con il vivo, preparo finale, amo ferrante, amo trainante (che poi ho scoperto non servire da queste parti), sono velocissimo…..e in questi pochi minuti Beppe salpa altri 4 tonnetti. Ne innesco uno, il più bello e vitale. Dopo mezz’ora di traina con il vivo, il mare cresce, non possiamo più trainare a 1 nodo, la barca non governa. Decidiamo di continuare come avevamo iniziato, almeno ci divertiamo. E ci divertiamo davvero!!!!.....gli Strike arrivano uno dietro l’altro, anche quattro contemporaneamente. Dopo un paio d’ore ci fermiamo, il mare stava calando. Si mangia!!!!!.....nel frigo ci sono i pomodori di Arturo, pizzicheria di Belvedere rinomata per le sue specialità, le mozzarelle di un caseificio vicino…..meravigliose…..solo la birra lascia a desiderare, ma è stata colpa mia. Satolli, riprendiamo a pescare. Ma vista la mia esperienza sui tonnetti liguri dico a Giuseppe : "ormai è tardi, non mangiano più" e lui, accarezzandosi la maglietta viola (c’è scritto buona pesca in viola, manca solo il carabiniere, non so se capite…) risponde: "Continuiamo!!!" inutile vi racconti come è andata……rientriamo a mezzo pomeriggio per andare a prendere Alex, e la Silvia che arriva in serata a Lamezia, una cinquantina di tonnetti e 2 belle lampughe.

La sera vado a prendere la Silvia, Beppe e Alex rimangono a casa, Beppe distrutto. Mia moglie (Donna Meravigliosa) atterra in orario, io sono stranamente in anticipo all’aeroporto. Saluti, baci, racconto della giornata, una pizza veloce, riprendiamo la strada per Belvedere. Appena arrivati a casa io crollo.

La giornata seguente stesso programma…..colazione, e via al porto per salpare.

La sera precedente il buon Silvano, il proprietario della barca, campione italiano di categoria (aridaje), venutoci a salutare (controllare) al rientro in porto, si era offerto di accompagnarci nella giornata della domenica, vuoi per farci prendere la LOLA ( dai 40 kg in su) vuoi perché probabilmente non riesce a stare con i piedi sulla terraferma di domenica.

Forti della presenza di Silvano nel giorno successivo, decidiamo oggi di non provare neanche a fare la pesca con il vivo, ma di divertirci con i tonnetti. Il mare è buono. Esce il sole, ma tanto sole, e vai con creme protettive su fronte naso braccia…….perchè ……perché tutti i quattro componenti di questo fantastico equipaggio avevano diligentemente indossato la loro maglietta, ordine oggi dato dal comandante, io ovviamente. E quando il comandante ordina, l’equipaggio obbedisce.

Sole, mare, buon cibo, (birra pessima sempre colpa mia) risate, occhiolini, tuffi, soddisfazione, divertimento, una giornata perfetta…..tonnetti una sessantina e le solite 2 lampughe, però una superava i 2 chili, e da lì a poco finì in forno, meravigliosa!

Rientriamo in porto al tramonto, anzi quasi buio, stremati, con il mal di terra.

Cena, la lampuga era fantastica. Distrutti ci buttiamo ognuno nel proprio letto.

La mattina seguente arriviamo in orario al porto, dove Silvano ci aspetta già pronto.

Salpiamo, questa volta in 5 ma sicuri della preda del giorno, ovviamente Silvano prende il comando, lui conosce la barca, la tecnica di pesca, le acque…..tutto…..e per me è piacevole oggi non dover stare al timone.

Il mare un olio, Silvano ci chiede, visti i nostri buoni risultati dei giorni precedenti, di prendere qualche tonnetto da innescare, alla ricciola poi ci pensa lui. Filiamo in mare le solite 5 lenze, solito assetto, soliti artificiali. Tre minuti e arriva il primo tonnetto e Silvano qui è proprio bravo, lo innesca, in un attimo ritiriamo le altre 4 lenze e iniziamo a trainare con il vivo. Le ricciole ci sono, altre barche sono in zona, anche quella di un amico comune (aridaje altro campione, credo del mondo, ma qui sono tutti campioni?) che sapremo poi aver pescato in quelle ore un tonno di 80 kg, mentre trainava alle ricciole (il culo del campione?). Venti minuti, mezz’ora, 40 minuti, Silvano ci dice che la ricciola gira intorno alla nostra esca, lo vede, lo sente……io ci credo…..ma niente!.....pensierosi per il fatto che il nostro tonnetto-esca possa aver perduto la sua vitalità (vorrei vedere voi), lo salpiamo e decidiamo di riprendere a trainare per prendere altre esche da innescare. Faccio un passo indietro…..secondo voi avevamo indossate le nostre magliette? Avete idea, quale profumo possa emanare una maglietta indossata per 2 giorni in barca sotto il sole e raggiunta anche da qualche schizzo di sangue dei tonnetti dei giorni precedenti? Neanche quel galleggiante di sughero che ricevetti in regalo da bambino poteva essere paragonato….. Quel giorno né io né i miei compagni di avventura abbiamo avuto il coraggio di indossarle. Riprendiamo a trainare, 10 minuti, 20, io e Beppe ci guardiamo negli occhi, niente magliette….ma finalmente parte una canna. Il tonnetto si slama nel recupero. Altri 20 minuti, riparte una canna (quella BBBBuona), è una lampuga, non si può innescare, riparte una canna, ma il tonnetto recuperato è praticamente morto, ha l’amo tra le branchie. Iniziamo a preoccuparci. E la preoccupazione è giustificata. Non abbiamo più fatto la traina con il vivo visto che non abbiamo preso più un tonnetto. In tutta la giornata 3 pesciolini, ma INI INI!!!

Di questa vacanza restano le risate, i sorrisi, gli spruzzi di acqua salata, le emozioni e qualche foto, e la consapevolezza di avere un nuovo amico, il buon Silvano (aridaje campione) con la sua barca.

Restano poi le magliette puzzolenti di buona pesca, che sicuramente hanno la loro responsabilità in tutto questo.

Cari Monti, Vannucchi e Paolicchi, con le vostre magliette si prendono tanti pesci, senza la vostre magliette non si piglia un caxxo. ORA C’HO LE PROVE!!!


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