Itinerari Estero

A tutta Drava. Fly Fishing in Austria.

Di Stefano Luccacchini pubblicato il 15/11/10

La  pesca in dropper ci permette di avere maggiori possibilità di cattura, questo per il fatto di pescare utilizzando contemporaneamente  due imitazioni , una in  superficie, dry fly ed una che perlustra gli strati d’acqua al di sotto di quest’ultima, sia essa una ninfa o una sommersa. Questa tecnica può essere sfruttata sia nel momento della schiusa che in caccia. Approntare la montatura è molto semplice ed in seguito andremo ad analizzarla nello specifico. Solitamente si usano grosse imitazioni voluminose che ci garantiscono di sorreggere ninfe di generose dimensioni o di peso elevato, ma nulla ci vieta di usarla anche con mosche di  dimensioni ridotte, naturalmente abbinate ad una ninfa o sommersa proporzionata. Una volta legata la nostra mosca secca al tippet fisseremo sulla curvatura dell’amo di quest’ultima uno spezzone di monofilo di nylon  di pari diametro rispetto a quello della nostra punta o leggermente inferiore, di circa 20 trenta centimetri di lunghezza alla cui estremità verrà fissata l’imitazione che lavorerà al di sotto della superficie. Ho sperimentato con notevole successo questa tecnica nella ultima uscita in Austria e per l’esattezza nelle acque della Drava gestite dalla famiglia Gargantini dell’Aktiv Hotel. Andiamo ora ad analizzare i dettagli di questa tecnica e la nostra settimana di pesca  nelle splendide acque della Drava. 


Come tutti gli anni verso la fine di ottobre mi concedo, assieme all’amico Massimiliano, una settimana di pesca nelle acque della Carinzia, presso l’Aktiv Hotel Gargantini,  gestore di oltre 200 km di riserve dove poter svolgere in tutta tranquillità e con ottime possibilità di catture la propria tecnica di pesca. La struttura ricettiva è un piccolo tempio della pesca, vecchie foto, antiche attrezzature  fanno mostra di se sulle pareti ed in piccole teche in vetro, calda accoglienza ed un ottima professionalità sono offerte sia da Adriano che dai Figli Alberto e Francesco, ottimi pescatori e guide di pesca.  Per quanto riguarda il Fly Fishing, numerosi sono gli itinerari possibili, Gail, Vellach, Sorgiva,  Il fiume senza nome (un tratto della Moll) e la magnifica Drava. Per la precisione vi sono anche dei Torrenti ed un lago per la pesca dei lucci, insomma un paradiso per noi Pam.
In questa settimana di pesca, visto i livelli ottimali decidiamo di affrontare esclusivamente la Drava, un fiume certamente non facile, da conoscere ed interpretare, capace di regalare oltre a forti emozioni pesci di buone dimensioni. Oltre  14 chilometri di riserva ci danno la possibilità di pescare in tutta  tranquillità ,  spostarci, approntare le nostre attrezzature in tutta calma, nessuno tranne noi può bagnare le sue mosche in queste acque. Infatti Adriano , proprietario dell’Aktiv Hotel e gestore di queste acque, privilegia molto la tranquillità dei pescatori, non esercitando una pressione di pesca elevata, anzi, al massimo per i chilometri sopra citati può far accedere al fiume, al massimo, 6 pescatori, un paradiso, paragonato alla realtà della maggior parte delle nostre  acque. In questo modo oltre a dare la possibilità ai propri clienti di svolgere l’azione di pesca in tutto relax,   non esercita  alcuna pressioni sui pesci evitando così inutili stress da cattura.

ATTREZZATURA

In queste sessioni di pesca indirizzate sopratutto alla cattura dei grossi temoli presenti in queste acque ho usato una Sage XP 8’ per coda 5 abbinata ad una coda DT del numero tre sulla quale ho fissato un finale conico di 12’ con il tratto di potenza dello 0,50 – 0,55  e che termina con uno 0,18,a cui ho tolto  circa 40 cm di quest’ultimo diametro   aggiunto  40 – 50 cm di 0,16  e tramite un  Surgeon Knot  un tippet di 120 – 130 cm di monofilo  del 0,14  Per la scelta di un buon finale conico dobbiamo testare la validità del nylon, per fare ciò bisogna provare a stenderlo, se facciamo difficoltà a fare ciò con il calore delle mani sin tratta di un buon prodotto che può trasmettere alla perfezione  velocità e precisione  ed una volta eseguito un buon lancio si  distenderà in acqua alla perfezione.  Dobbiamo inoltre verificare che il tratto di potenza si come  minimo  pari alla misura della conicità, meglio se superiore . Consiglio di ingrassare bene il finale, non il tippet, in modo da aumentare la sua galleggiabilità, cosa utile anche nel momento in cui dovremmo toglierlo  dall’acqua alla fine della nostra passata, infatti con un semplice brusco movimento del vettino riusciremo con il minor disturbo ad alzarlo dalla superficie per poi lanciare nuovamente. Le imitazioni che mi hanno dato maggior risultato sono state una Parachutte  su amo del 18 con code in gallopardo, corpo in micro dubbing di color grigio ala in materiale sintetico di color arancio e hakle di gallo grizzly, la oramai ultratestata Attila killer montata su amo Tiemco 100 bl del numero 15 piuma di gallo blue dun ed ala in cul de canard color naturale e l’Arpo  montata su amo Tiemco del numero 16. Per quanto riguarda il dropper si è rilevato molto efficace uno Spider con corpo arancio rigaggio in filo di rame e piuma di petto di pernice montato su amo Knapek del numero 16. Un particolare importante in quest’ultimo montaggio è l’uso del rigaggio in filo di rame che permetterà allo spider di disporsi e mantenersi  alcuni centimetri al di sotto della superficie. Vorrei inoltre ricordarvi che non a caso ho usato ami della Knapek per le imitazioni di sommerse e ninfe, infatti questo prodotto oltre ad essere senza ardiglione (barbless) è  costruito artigianalmente in piccole quantità è studiato per avere un’ottima penetrabilità e tenuta nella bocca dei pesci.  Il montaggio dropper è semplicissimo basterà fissare tramite un semplice  Clink Knot  uno spezzone di monofilo dello stesso diametro del tippet od inferiore di una lunghezza di circa 30 centimetri. Il vantaggio di usare due imitazioni, una galleggiante ed una sommersa garantisce maggiori possibilità di cattura, più di una volta è capitato che il sospettoso temolo rifiutasse l’imitazione in dry fly, attaccando poi lo spider. Nei momenti in cui non vi sono bollate, pescando quindi in caccia, prediligo aumentare la lunghezza del dropper in modo da far lavorare l’imitazione sommersa più in profondità, mentre quando  vi è schiusa ed i pesci cominciano a mangiare in superficie  accorcio la sua lunghezza portandolo a circa 15 centimetri. Non vi sono particolari accortezze nel praticare questa tecnica, si può pescare tranquillamente sia a scendere, in passata o a risalire.

Gli spot

 

Avendo a disposizione sette giorni da dedicare completamente alla pesca e visto anche i livelli ottimali della Drava abbiamo deciso di indirizzarci esclusivamente su questo fiume e non spostarci su altre riserve in modo da riuscire ad interpretarlo  al meglio ed inoltre sondarlo in vari tratti, individuando magari nuovi hot spot.
Nella prima giornata scendiamo circa al centro della riserva, e per l’esattezza al ponte sito al bivio per la cittadina di Steinfeld, una lunga massicciata di pietre “prismata” delinea i due argini a monte formando al suo termine un lungo raschio dove la profondità si abbassa notevolmente al termine di quest’ultimo le acque della Drava  si restringono aumentando la profondità e velocità, riallargandosi poi dopo circa una cinquantina e ritrovando poi ai suoi argini le protezioni in pietra. In questo tratto ottime sono le postazioni nei pressi degli argini protetti da pietra habitat ideali dei grossi temoli, sia per la buona profondità delle acque e per l’apporto continuo di cibo trasportato o scavato dalla corrente o caduto in acqua dalla vegetazione antistante. In questi spot la pesca con la ninfa si è rilevata estremamente vincente. Le lunghe lame ed i raschi d’acqua ci hanno regalato molteplici catture sia nel momento della schiusa ma anche in assenza di quest’ultima pescando in caccia. Il secondo giorno abbiamo testato la zona alta della riserva, quella che ci ha regalato le catture più rilevanti. Tre pennelli  in pietra interrompono la corrente creando ottimi hot spot ed infatti, proprio nei pressi di quest’ultimi,  abbiamo svolto la nostra giornata di pesca catturando temoli di ottime dimensioni.  Nelle altre giornate abbiamo pescato nei pressi del ponte di legno, al capanno e nella zona all’inizio della riserva effettuando in ognuno di questi spot buone catture.  In questi sette giorni di pesca abbiamo testato solo alcune zone ma negli oltre 14 chilometri di riserva ve ne sono altre capaci di regalarci forti emozioni e temoli da record.

www.trophyclub.it


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