Itinerari Italia

Acque Biellesi

Di pesca&pesca pubblicato il 20/03/12

   A qualcuno di Voi, qualche volta, verrà lo sghiribizzo di visitare la zona di Biella, che fra l’ altro comprende uno dei più bei santuari italiani, cioè quello di Oropa, situato a circa 1200 metri di altitudine, ed è nota soprattutto per essere la capitale italiana della lana con numerosi spacci. La voglia di provare anche a pescare sarà nel vostro DNA di pescatori ed eccovi illustrato cosa vi attende perciò in tale provincia. Scaricate la famiglia a Oropa, Graglia, a Candelo (con un grosso borgo medioevale ben tenuto)  o Biella e viaaaaaaaaa…. Qualche laghetto alpino, di cui solo 2 degni essere menzionati per la pesca, e cioè il lago della Vecchia, che si raggiunge esclusivamente a piedi dal paese di Piedicavallo, costeggiando il torrente Cervo che appunto da esso nasce, ed il lago del Mucrone che si raggiunge con funivia da Oropa. Consigliabile per scampagnata in famiglia a cui unire un po’ di pesca questo ultimo più che per le rare trote. Dal lago della Vecchia, invece, nasce il torrente Cervo che è il maggiore della provincia e raccoglie i 4/5 delle acque di tutto il territorio.

Fino a Biella è considerato acqua pregiata; titolo che perde oltre il ponte del rione Chiavazza. Non perdete tempo nel rione sperando che il nome derivi da pratiche ginniche particolari più diffuse che da altre parti perché non è vero.  E’ da considerarsi un normale torrente sia come ampiezza, sia come qualità delle acque, sia come problemi che lo affliggono. Le trote fario presenti non sono moltissime ma, comunque, qualcosa si può sperare nelle grosse buche della parte mediana attorno alle località Balma, Fucina, ed a Sagliano Micca . Da Tollegno al ponte è da alcuni anni zona No Kill solo mosca e spinning e amo singolo senza ardiglione. Una altra zona No Kill è più a monte e il tutto potete vederlo nel libretto segna catture che dovete ritirare gratis nei negozi di pesca.  Per il resto conserva buone caratteristiche con buche medie e correnti  ma con trotelle di misura meno elevata e purtroppo, in molte occasioni, fuori da una taglia rispettabile. Già dalla parte mediana soffre di carenza di acqua fino ad arrivare ad asciutta quasi totale, in periodi di siccità, nel comune di Biella. La cosa ha portato ad un esposto, da parte della Thymallus Aurora di Vigliano Biellese, per mancato rispetto dei minimi deflussi vitali assieme ad altri documenti per la richiesta di concessione di centraline idroelettriche sui vari ruscelli e rii.Numerose immissioni di materiale allo stato di avannotto o comunque di piccolissima taglia veniva in passato effettuato dai “Trutat”, una congrega di pescatori, più che una associazione, della Valle Cervo, che li seminano nei rii laterali tipo la Molagna che vedrete immettersi nel paese citato sopra. Gente con i “cosiddetti”, che scarpinavano come muli per seminare, a cui và un grosso ringraziamento da parte di tutti. Purtroppo si sono sciolti.

Diverse immissioni di roba pronta pesca e di avanotti di fario  viene fatto dalla provincia, e non si capisce bene perché, anche dalla locale sezione della FIPSAS(almeno in passato era cosi’…..) , che non ha in concessione nessun tratto nel torrente in questione. Naturalmente durano qualche giorno. Tocco, spinning medio-leggero, mosca nella parte sopra Piedicavallo.  Poco prima del ponte citato riceve le acque del torrente Oropa (che fra l’ altro scorre a fianco del santuario) e diviene più ampio. L’Oropa che può considerarsi un laterale discreto tipico, è da affrontarsi senza troppe speranze nei tratti facili direi ma che offre catture discrete come numero se si scarpina in quota. Dopo la congiunzione il letto del Cervo, si fa più ampio e cominciamo ad incontrare colonie di vaironi  uniti a sparuti barbi e cavedani, specialmente nel territorio dei comuni di Vigliano e Candelo ove il corso d’ acqua ha formato profonde buche in uno spettacolare scenario costituito da alti canyon di tufo che rendono molto difficoltosa la pesca. Difficile l’accesso se non si è locali e si conoscono gli stradini di discesa al greto in questo tratto.. Dal ponte di Chiavazza al ponte della statale sono state prese le trote più grosse anche se in zona ciprini cola. La provincia prevede la misura della fario a cm 24 nelle acque pregiate e 22 in quelle ciprinicole (Boh). Per pescare nel Cervo occorre solo la licenza governativa e lo raggiungerete dalla città di Biella seguendo le frecce per Piedicavallo, Rossazza, Andorno e Sagliano Micca, cioè tutti paesi che si trovano sulla strada che costeggia il torrente.  Sta a Voi vedere dove scendere. Non aspettatevi molto ma siate fiduciosi, qualcosina c’è.  La parte ad est della provincia presenta 2 torrenti di discreta portata: Lo Strona e il Sessera.  Entrambi li conosciamo poco e perciò ci limiteremo a quello che abbiamo  sentito dire più che visto.  Il Sessera si raggiunge dalle parti di Vallemosso e sembra il miglior torrente da trote del circondario per chi ha voglia di risalirlo oltre la diga delle Mischie. Acqua libera eccetto un tratto di 2 km circa in gestione FIPSAS.. Ha solo questa acqua in gestione la FIPSAS in provincia di Biella . Lo Strona si raggiunge a Cossato. La parte alta è sempre a vocazione trotista mentre, a valle della città citata, presenta qualche lama buona anche alla passata con un po’ di ciprinidi e qualche trota di discesa. L’ altro grosso torrente del Biellese è l’ Elvo che risulta un discreto torrente da trote da Occhieppo Superiore a monte, anche per la difficoltà a percorrerlo sopra Sordevolo.

Un bel pò di anni fa la Thymallus Aurora, dopo aver fatto effettuare uno studio ittiologico dalla GRAIA, vi ha immesso un migliaio di temolotti pinna blu provenienti da recuperi sul canale De Pretis, , ed in gestione allora alla APD NO, con cui la Thymallus aveva rapporti di amicizia. Purtroppo qualche pescatore disgraziato (sotto forma di moschista non proprio dedito alla filosofia della categoria) e un inquinamento hanno seriamente danneggiato questo lodevole proposito di reinserimento del temolo nelle acque biellesi. E’ già trattato specificatamente nel sito il torrente con itinerario apposito.

A valle di Occhieppo e fino al confine territoriale ci hanno pensato le ruspe a ridurlo ad una larva e perciò si presenta con largo alveo con però poche dita di acqua e rare buchette e lamettine con raro pesce per lo più costituito da vaironi, cavedanelli, barbi.

Abbiamo finito con le acque scorrenti, a parte i piccoli rii, e perciò passiamo a quelle ferme.

Quattro  discreti bacini derivanti da dighe su torrentelli risultano ubicati nel territorio provinciale. Per tutte andare nei paesi indicati e farsi dare informazioni in loco, è meglio che indicazioni scritte che porterebbero a confusione.

Diga di Camandona che si raggiunge dal suddetto paese ed è posta ad una discreta altitudine. Trote alcune di buone dimensioni ma difficilmente catturabili così come discrete carpe non pescabili praticamente  visto che essendo in zona A la pasturazione è vietata. Pesca a fondo, a striscio oppure con artificiali di medie dimensioni. Buon posto per portarsi la famiglia ad un picnic con 5 minuti a piedi comodi arrivando dalla parte dello sbarramento.. Acqua pregiata con normativa del caso. Diga di Masserano nell’ omonimo comune. Trote specialmente di semina oltre a qualche selvatica. Essendo ad una altezza collinare ospita anche numerosi pesci gatto, carpe anche grosse, tinche, BB, qualche bel luccio. Zone con ancora dentro molte piante dall’ epoca dell’ allagamento e quindi occhio alle montature anche se queste zone ricche di ostacoli, risultano le migliori per pesca. Zona normale a regolamento specifico per la carpa vedibile nel libretto o al link sotto indicato.. Possibili diversi tipi di pesca. A fondo consiglierei il piombo terminale legato a filo di diametro inferiore alla lenza madre in modo da perdere solo quello per incagli da mettersi in preventivo.

Diga di Mongrando: bacino simile al precedente con pesci di pezzatura e quantità minore del Masserano visto la formazione più recente. Si raggiunge dal paese omonimo. Diga del Ravasanella che sembra un ottimo posto per lucci ma con rive scoscese. In provincia vi è anche il lago di Bertignano ma è privato e pescabile con annuale o buoni giornalieri.  Ha un sito e vedere in quello. Il lago di Viverone è il più grosso della provincia ed è un DeP al 90% circa del comune di Viverone e il restante del comune di Azeglio. La sua superficie è di circa 6 Kmq. Profondità max attorno ai 70 mt. Perimetro di poco superiore ai 10 Km. la parte occidentale/meridionale è selvaggia mentre dal lato opposto Piverone ma soprattutto Viverone offrono bella passeggiate con negozi e locali. Poche, per ora, le postazioni da terra anche perché il lungo lago del comune omonimo è bagnato da acque basse degradanti verso il largo, con parecchie alghe sul fondo nella buona stagione. Barca affittabile da Luciano vicino al molo o procurabile alla sede del CFI.

Lo consideriamo  comunque ad un discreto livello di pescosità per i tempi attuali con presenza ottima di scardole e anche pesci gatto. Un discreto numero di persici reali anche se soffrono del solito nanismo tipico della specie nei laghi. I Black Bass sono grossi veramente ma oramai pochi, le carpe presenti in buon numero però e grosse (record Kg 24). Tinche e lucci, anche con grossi ma pochi esemplari, fanno da piacevole contorno cosi’ come i coregoni. Buoni giornalieri di costo non elevato negli esercizi della zona e specialmente nel bar della punta del lago  sede del CFI locale. Campeggi-alberghi-bar-scuole di vela e di sci nautico ne fanno un discreto luogo per fermarsi anche qualche giorno, per conoscere la zona ed anche come base di partenza per la vicina Valle D’ Aosta.

Negozi di pesca: Uno piccolo sulla statale a Viverone. Biella culturalmente offre 2 buoni borghi medievali in ottimo stato di conservazione a Biella Piazzo e al paese di Candelo. Soprattutto il secondo è da vedere.  Altre buone gite oltre il santuario di Oropa  risultano essere la panoramica Zegna con belle vedute e piste da sci ed il santuario di Graglia nel comune omonimo.

Per info regolamenti:

http://www.provincia.biella.it/on-line/Home/Sezioni/Cacciaepesca.html

ma approfondite il regolamento al link

http://www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2012/02/attach/re201201.pdf

dato che sono stati fatti “pasticci” almeno nel 2012 e allo stato attuale (gennaio 21012) non si sa come si risolveranno le divergenze di regolamento.

Negozi di pesca a Gaglianico in Via Montegrappa e a Sandigliano sulla statale che porta a Cavaglià oltre ad altri piccolo/medi in giro nel biellese.

Numerosi i ristoranti, specie nella valle Cervo ed ad Oropa, dove potrete assaggiare la tipica polenta concia.

 Pensiamo  di avervi detto tutto delle possibilità di pesca nel biellese e perciò vi salutiamo e potete vedere altre foto nel sito www.pescaepesca.org fra qualche tempo.

 


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