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Agogna

Di IlPescatore pubblicato il 16/09/13

 

L'Agogna è il principale torrente della provincia di Novara (è più lungo del maestoso Sesia) ed una portata d'acqua presso Novara di 7.9 metri cubi al secondo che salgono a 21.9 presso la foce, nel Po il più grande fiume italiano.

Facile da trovare, non richiede particolari spiegazioni sulla sua individuazione; è molto famosa.

Essendo un torrente, e quindi con portate che risentono specialmente delle precipitazioni,  vi sono periodi migliori e peggiori per potervi pescare. Il periodo migliore è sicuramente quando l'acqua inizia a calare e cioè verso la fine di giugno (salvo a precipitazioni eccezionali).

La fauna ittica è molto ben strutturata, con una presenza salmonicola elevata nel corso vallivo, ed una presenza ciprinicola molto accentuata nel corso inferiore. I lucci sono assai rari nel corso piemontese, ma aumentano di quantità nel corso lomellino. Detto questo, l'Agogna risulta un corso d'acqua molto interessante per chi cerca uno spot libero, pescabile colla normale Governativa e quindi senza l'aggiunta di licenza FIPSAS.

Per chi vuole insidiare le trote, non gigantesche, vi è il tratto vallivo; il tratto in questione è praticabile solamente a mosca ed è NO-KILL. http://www.pescaamosca.net/hosting/CPS-Novara/default.asp?itemID=19&itemTitle=il%20torrente%20Agogna

Da Borgomanero, l'Agogna è pescabile con qualsiasi tecnica ed esca, e le trote sono assai rare. Iniziano ad ''insidarsi'' i cari barbi e le care carpe, nonché i tanto apprezzati ''chub'' (i cavedani). Va detto, però, che le acque qui non sono sempre perenni ed il torrente tende a prosciugarsi; l'acqua nelle buche rimane sempre.

Interessante anche il tratto posto sotto al ponte della SS229 ad Agognate; la buca sotto il salto della traversa fluviale è molto pescosa; vi si trovano in quantità carpe, barbi e cavedani, oltre a minutaglia varia.

Un tratto interessante per la presenza ciprinicola è quello sotto al ponte della strada per Biandrate, vicino al centro commerciale San Martino - Ipercoop. Qui, dopo pochi metri dall'attraversamento del ponte, vi è una stradina che raggiunge il greto dell'Agogna.ituazione migliora notevolmente a monte di Novara, grazie all'immissione della Roggia Mora, che apporta quel minimo d'acqua che rende l'Agogna sempre perenne. Il tratto interessante ora è quello subito a monte del ponte di Agognate, frazione di Novara, che assume la morfologia di un fiume di pianura, con ampie buche. Da considerare anche la buca formata dal salto sotto al ponte di Agognate, sulla SS229 della Valsesia.

Altro tratto di ''pregio'' dell'Agogna è quello presente in Corso Vercelli, nei pressi della chiesa della Madonna del Bosco di Novara. Vi sono diversi accessi, che tuttavia richiedono una particolare ''atletica''. La presenza di barbi di grossa taglia contraddistingue questo luogo abbandonato da tempo.

Dal depuratore di Novara, non è più consigliabile immergere le lenze. L'Agogna qui muore per una 10ina di km; l'inquinamento è molto accentuato, il che rimangono solo enormi cavedani, tra l'alto difficilissimi da insidiare. In poche parole, meglio evitare. Dal confine Lombardia-Piemonte l'Agogna riaquista vita grazie agli importantissimi apporti di svariati torrenti e canali irrigui, tra cui la Roggia Biraga in comune di San Giorgio di Lomellina. L'Agogna qui è il regno dei lucci, e ne sono presenti in quantità. La fauna ittica rimane invariata fino alla confluenza nel Po, dove vi si possono trovare anche numerosi Siluri, anche di modeste dimensioni.

Negozi di pesca: http://www.armeria-sacchi.it/template.php?pag=1124 Armeria Sacchi

 

Immagini scattate da me e/o pubblicate con licenza libera


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