Itinerari Estero

Alla scoperta di Tenerife... inizia la pesca!

Di Gionata Paolicchi pubblicato il 24/08/12

Era dal primo di marzo di quest’anno che assaporavo il viaggio, tornare a Tenerife, un anno dopo non solo per fare una vacanza, ma anche per provare a pescare. Ad aspettarmi in loco Marcello Dodi e sua moglie Lisa, assieme hanno preso e ristrutturato degli appartamenti vicino al mare che daranno in affitto ai turisti. Ed io sono stato praticamente il primo che ha inaugurato la struttura del Tenerife Dream. Già ne abbiamo parlato sulle pagine di POL con precedenti scritti di Marcello, ma adesso sono io che scendo in “trincea”. Come già detto erano cinque mesi che avevo prenotato i voli, quindi immaginatevi la faccia mia e di mia moglie quando il 9 agosto alle 5 e 30 di mattina al banco check in Ryanair ci hanno detto “vi manca il documento del bambino, la legge dal 26 giugno è cambiata e non potete partire”. Apriti cielo. La Ryanair i primi di luglio ci manda ben due mail per dirci che la legge spagnola è cambiata, ci saranno un euro di tasse in più da pagare e non mi dicono che dal 26 giugno è cambiata una legge italiana vecchia di decenni? Noi abbiamo nostro figlio sui passaporti con tanto di foto e non ci siamo mai preoccupati di fargli un documento valido per l’espatrio… quindi, tutto rimandato al giorno dopo, con altra compagnia, 1200 euro spesi extra e 18 ore di viaggio invece di quattro, ma vi evito i dettagli. Ad aspettarci dalla parte opposta di Tenerife, a Santa Cruz, dopo un ora di traghetto da Gran Canaria, lo stesso Marcello, ma è già la mattina dell’11 agosto e due giorni di vacanza, su quattordici sono andati persi. Raggiungiamo gli appartamenti, sono curioso di vederli. Due sono finiti, appena ristrutturati, uno lo sarà entro poche settimane. Sono molto carini, sue due piani, sala, cucina, camera e bagno. Fuori una piccola veranda e la piscina (calda e pulita) del residence. Il mare e la passeggiata a 200 metri dalla spiaggia della Troya, a Las Veronicas, tra Las Americas e Colon, detta anche costa Adeje. Oltre ai tre appartamenti dal costo davvero molto accessibile, Marcello e Lisa hanno preso anche un attico meraviglioso al Royal Garden di Las Americas, quindi potete anche prenotare un appartamento di livello decisamente superiore nel pieno centro della vita mondana. A due passi vive peraltro un guru dello spinning in Italia e caro amico, Luciano Cerchi, ci incontriamo per un caffè (offerto da lui, grazie) e per parlare della pesca a Tenerife.

Anche lui ha la mia stessa visione delle cose: un posto da scoprire, con molti pesci pregiati come Spigole, Orate, Dentici e Ricciole, ma i charter di pesca, vuoi per pigrizia, vuoi per costume, ti portano fuori solo a pescare Marlin. Il bello di Tenerife è il basso costo di tutto: dal volo (quando ti presenti con i documenti giusti), al noleggio di auto, al dormire, al mangiare, tutto costa davvero poco, quindi anche la pesca deve essere studiata per non costare molto. Allo stato attuale una barca costa sui 700 euro, per sette ore di pesca e se prendete un marlin è un miracolo. Allora perché non organizzare gruppi, barche che costano meno e provare a fare belle pescate con al max 100 euro al giorno se non meno? Questo è il mio obiettivo, ma per far questo dobbiamo provare, cercare i pesci, mappare la zona. Ad aiutarmi in questo sarà Marco Volpi, pluricampione del mondo che non ha bisogno di presentazioni, lui sarà ospite di Marcello e della Tenerife Dream tra pochi giorni, peccato non poter essere con lui nel viaggio, ma Marco mi porterà molte indicazioni interessanti. Non vi nascondo che mi piacerebbe in un futuro, non troppo lontano, passare la mia vecchiaia proprio su quell’isola, non lontano da casa, con un clima non caldo, non freddo, non umido, perfetto.

E allora voglio investire, voglio scoprire questo posto. Con Marcello una mattina organizziamo una pescata dalla scogliera bassa, ai margini di una spiaggia: ricordatevi che per pescare in Spagna serve il permesso di pesca anche se siete turisti… costa 14 euro per tre anni e ve lo fanno a Santa Cruz, ci penserà Marcello tramite il negozio El Capitan del Los Cristianos, negozio di pesca molto carino, gestito da italiani. Ricordatevi anche di controllare i cartelli sulle spiagge e state a 150 metri da quei cartelli, altrimenti vi prendete una denuncia. Io mi metto a pescare a spinning, cerco lei, la regina, la Spigola, Marcello su mette a galleggiante e come esca, del pellets, macinato ed impastato come una pastella da cefali. Io non vedo una cacciata, eppure la marea è montante e la luna buona, Marcello prende invece due Spigole sul mezzo chilo. Perché il pellets? A cinque centro metri dalla riva ci sono degli allevamenti di spigole ed orate in gabbie galleggianti, pesci che vengono alimentati a pellets, quindi quell’esca, in quella zona, è determinante. Magari lo sono anche i bigattini, ma sull’isola non si trovano e portarli in aereo non è semplice, per un semplice motivo… l’aereo non ha gli specchietti per legare la sacca dei bachi. Ci organizziamo un altro giorno, usciamo dal porto della Gallettas con “Sala”, un pescatore del luogo amico di Marcello, la barca è molto piccola, ma munita di Eco ed è quello che volevo. Vedo per bene com’è fatto il fondale, quanto scendo e quanti pesci ci sono in zona, tanti, ma proprio tanti. Abbiamo solo esche per la traina, ma i pesci sono più sotto. Sono Bonito, tonnetti, ce ne sono miliardi, basterebbe una sardina a drifting sono convinto per prenderne decine… ma non abbiamo sardine… allora vedo una barca di locali professionisti che con una sorta di bastone, usato a mo’ di canna, tirano su Bonito uno dietro l’altro… come esca? Un piccolo sgombro… vivo! Perché non una sardina o uno sgombro morto??? Possibile non mangino l’esca morta? Infatti la sera stessa chiamo il Volpi per dirgli questa cosa, ma lo sento tranquillo… vedremo poi cosa farà. Continuiamo a pescare ed anche a traina riusciamo a prendere qualche Bonito. Ma nulla di che, considerando cosa vedevo sull’eco. Ci fermiamo poi a fare bolentino sui 35 metri prima e 15 metri poi, nei pressi delle gabbie degli allevamenti… prendiamo solo Boghe, Boghe, Boghe e non ne prendiamo boghe, ma tante (brrrr, scusate la freddura, ma visto il caldo ci stava bene). Peschiamo poche ore e rientriamo, buon test che mi ha permesso di capire alcune cose, ma sarò davvero curioso di sapere cosa farà Volpi, che peraltro andrà giù con una troupe tv… quindi… tutti, vedremo, cosa combinerà… diventerà Tenerife un nuovo hot spot? Un posto dove portare la famiglia con pochi soldi e divertirsi a pescare? La nuova meta del futuro? Non ci resta che attendere qualche settimana e lo scopriremo, intanto grazie a Lisa e Marcello per l’amicizia e l’ospitalità, spero di tornare presto, a Tenerife, isole Canarie, quattro ore di volo dall’Italia.

Periodi migliori per la pesca: da settembre a maggio compresi, da evitare l'estate, troppo turismo e prezzi più alti.

www.tenerifedream.com


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