Racconti

Amarcord 2012: Panta Rei

Di Simone Sarri pubblicato il 03/04/12

“Tutto Scorre”. Erano i tempi del liceo classico Vittorio Alfieri, qui a Bologna. A volte, durante le lunghissime, nonché incomprensibili, lezioni di grammatica o letteratura greca mi alienavo, spostando la mia attenzione al fine settimana, alla giornata di pesca trascorsa sul lago, alla meticolosa preparazione di artifizi che, al tempo, si potevano definire ben poco professionali, alla serenità e alle emozioni di quella giornata intensa che faceva da contraltare alla sveglia di tutta la settimana scolastica.

“Tutto scorre”, mi si insegnava nelle ore di filosofia, a braccetto con le nozioni di greco. Era Eraclito a sostenere che, “Panta rhei os potamòs”, ovvero, nella vita di un uomo “tutto scorre come un fiume”. Le esperienze di una persona non possono mai ripetersi per due volte, perché tutti noi siamo inesorabilmente soggetti alle legge del tempo.

Forse, applicare queste reminiscenze scolastiche alla mia passione prediletta, non farebbe la felicità della mia professoressa del liceo, ma  questo è uno dei modi migliori in cui riesco a servirmi delle mie esperienze scolastiche.

Quindi per me è stato così. Il vasto fiume della passione per la pesca ha continuato a scorrere, lambendo gli argini della vita di tutti i giorni, a volte con vaste e lentissime curve, a volte con forti e impetuose correnti, altre incontrando briglie o dighe che parevano insormontabili.

La passione ha continuato a scorrere, sempre rinnovata, sempre più affamata, diversa per ogni diverso momento della mia vita.  A volte scatenata, come ai tempi dell'università, dove rubare qualche ora alla giornata di studi o di lezione per avvicinarsi all'acqua, pareva quasi più un obbligo che una mancanza. A volte maledettamente imbrigliata, come ora, nel tempo del lavoro, delle responsabilità, del giudizio...

Allora cambia il metodo per coltivare la passione. All'inizio era tutta una prova, una frenesia, poca esperienza, tanti tentativi e tante ore di pesca passate provando tutto quello che vedevo in giro e che sentivo. Ora le uscite sono diminuite, ma sono diventate micidiali, perché sono avallate da lunghi e minuziosi preparativi, dal piacere di leggere articoli di professionisti e dal cercare di metterli in pratica, dalla meticolosa scelta e preparazione dell'iter e delle spot di pesca.

La passione è la stessa, il piacere è cambiato, si è trasformato... forse è cresciuto, un po' come sono cresciuto io.

“Tutto scorre”, le esperienze cambiano, il mio modo di raccoglierle cambia, così come il modo in cui si elaborano. Ogni uscita mi regala qualcosa di differente. Uno sbaglio, un pasticcio o un “pop corn” (come scherzosamente abbiamo ribattezzato i terribili grovigli di fili, che solo nella pesca trovano forma) hanno riscoperto davanti a loro sempre un avversario diverso, dal ragazzo ansioso e innervosito, all'uomo più pacato e preparato. Così, il cambiamento si è visto anche nelle catture importanti, dall'espressione sbalordita e incredula, al sorriso sornione di chi cela l'intenzione di volerne catturare presto un esemplare ancora più grande.

Oggi, quattordici febbraio duemiladodici, è il mio trentottesimo compleanno.

Questo Amarcord della mia passione per la pesca, oggi, è ancora più dolce, visto che da un anno trascorro la mia giornata lavorativa ad Imola, città dall'identità etnica un po' contesa, ma che per cucina, atmosfera e  carattere può dirsi “romagnola” a ragion veduta!

Qui ho scoperto il piacere di scappare con la moto, nella pausa del pranzo, sulle colline imolesi, seguendo le curve del Santerno, per sedermi sulle sponde del fiume, mangiare un panino e osservare attentamente qualche luogo di pesca da poter sperimentare, canna alla mano, nei fine settimana a venire.

Il fiume della mia passione continua a scorrere, cambia corso così come cambiano le mie giornate, il tempo che gli posso dedicare e il modo in cui cerco di navigarlo.

Quello che non è mai cambiato, è quello stupido sorriso, sempre un po' frastornato, che compare pronto in ogni foto, dal primo pungente pescegatto catturato e immortalato a dodici anni, all'enorme barbo incattivito di poche settimane fa.

Forse, in fin dei conti,  Eraclito non aveva del tutto ragione...

 

 

Imola, 14 febbraio 2012.

 

Simone Sarri

 


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