Prodotti

AMORPHOUS PRO POWER 10M – KING SIZE

Di Massimo Zelli pubblicato il 09/09/17

Lo sviluppo della versione Amorphous Pro Power da 10 metri ha richiesto qualche tempo in più dato l’utilizzo di materiali d’altissimo livello e di un disegno innovativo per completare il progetto. Cercavamo una vera regina della trattenuta in acque profonde con un corpo elastico ed un basamento sufficientemente rigido da riuscire a dirigere la lenza al meglio, resistere al vento e ferrare prontamente.  Ne è uscito uno strumento che concettualmente non si discosta dalle altre versioni mantenendo un taglio metrico (10 metri / 10 pezzi)  ma che in virtù della lunghezza e della costruzione del basamento  esprime, assieme alla versione da 9 metri, il massimo della potenza che può esprimere una bolognese moderna dotata di questo disegno e questi materiali. Certamente uno degli strumenti più potenti e più tecnici disponibile per i pescatori, con particolare riguardo a chi pesca dalle scogliere e nelle foci a caccia di nobili abitanti del salso.

La canna è stata disegnata per permettere l’utilizzo di finali robusti ma, soprattutto in virtù della lunghezza che modifica l’ampiezza della curvatura rispetto alle versioni più corte, sia con questa 10 metri che con la versione da 9 metri, l’utilizzo di finali del 10 o dell’11 è certamente ottimale. L’allungamento di una canna produce come naturale conseguenza, se non c’è variazione della conicità come in questo caso, l’aumento della forza dell’attrezzo in ragione dell’aggiunta di sezioni posteriori di maggior diametro e al contempo un addolcirsi delle reazioni di risposta alle sollecitazioni.  Che esse siano lanci, ferrate o testate di un pesce, una canna più lunga, come in questo progetto, fornirà più forza, più curvatura disponibile e maggiore facilità nella gestione della canna stessa in ragione appunto della risposta elastica aumentata.

Certamente una canna da 10 metri richiede esperienza nell’utilizzo poiché pesi ed ingombri non sono di certo gli stessi di una 7 metri, i vantaggi che l’uso di una canna di questo tipo concede sono tuttavia ben più ampi di quanto non faccia supporre la sola possibilità di sondare con un galleggiante fisso fondali elevati.

Si tratta di uno strumento in primis di una bolognese vera, non di una roubasienne o una fissa adattata, consente quindi di pescare e lanciare in maniera corretta.

La lunghezza e la possibilità di controllare la lenza in maniera puntuale, appena fuori dalla cima, consente di effettuare una trattenuta precisa e consistente su linee di passata che sono generalmente accessibili solo alle lunghe francesi. Non è infatti una novità che questo tipo di attrezzo trovi applicazioni piuttosto tipiche e precise nella pesca all’interno dei canali che sfociano in mare dove la pesca del branzino avviene rigorosamente in trattenuta.

Un altro vantaggio della canna lunga risiede nella leva disponibile, alzare dal fondo un pesce è una faccenda assai più semplice avendo a disposizione 10 metri di “barra di flessione” piuttosto che soltanto 6 o 7.

C’è una certa intercambiabilità tra questo tipo di canna ed una bolognese più corta in contesti che richiedano un controllo molto statico della lenza e, per certi versi, l’utilizzo di questo strumento apre una via nelle acque interne che si trova a metà tra la roubasienne ed il ledgering: c’è la staticità dell’esca come nel ledgering ed il poter contare su un mulinello e la precisione della roubasienne a lunga distanza da riva.

In atre parole, una grande canna, non soltanto una canna grande per pescatori dalle grandi ambizioni.

 


FacebookTwitterGoogle+Invia per email

Collabora


Ti potrebbero interessare anche: