Itinerari Italia

Apertura alla trota in provincia di Genova

Di davide ricotti pubblicato il 23/03/15

Eccoci ci siamo, diamo una controllata alla nostra attrezzatura assicuriamoci che tutto sia a posto, filo, canna e mulinello, dopo di che si parte per l’apertura alla trota in torrente in provincia di Genova.  Io in questa occasione vado a pesca in un comprensorio che offre sia zone gestite con pesci di lancio a pronta pesca, zone con semine di avannotti, e diversi piccoli affluenti dove le trote riproducono, questi ultimi gestiti  in modo esemplare alternando i diversi riali con 3 anni di chiusura, a 3 anni di pesca, dando modo alle trote di crescere indisturbate tutto questo in alta valle Scrivia, dalla riserva di Savignone, salendo verso Montoggio dove troviamo un tratto di no kill nel torrente Laccio e diversi affluenti veramente incantevoli. In posti di questo tipo  si ha la possibilità di misurarsi con  diversi ambienti e  strategie di pesca. Certo che dobbiamo usare la giusta attrezzatura in base all’ambiente che andiamo ad affrontare, sia come canne che come esche. Nel tratto riserva dobbiamo tenere presente che i pesci, anche se di buona qualità, provengono da allevamenti, essendo alimentati con mangimi  tendono a perdere l’istinto  predatorio. la prima difficoltà che io trovo in questo tipo di pesca è l’impossibilità di fare selezione, mi spiego, ci sono sia esemplari  dai 3 o 4 etti fino a trote di 2 kg. In natura un pesce grosso tende a predare pesci anche di 7 o 10 cm. Parlando di minnow, e rotanti dal numero 3 al 5. Dandoci l’opportunità di usare artificiali di questa taglia e evitare il più possibile gli attacchi dei pesci più piccoli. In questi ambienti non è cosi attaccare la trota piccola o grossa è pura fortuna. certo che la presenza di pesci di taglia ci impone di usare canne di media potenza diciamo 3 – 15 gr. La INVADER bene si presta un 2000 come mulinello  un filo da 5 o 6lb, perché attaccarla è fortuna ma poi bisogna tirarla fuori dall’acqua di un torrente. se usate la treccia mettete il finale in fluorocarbon, sfregando sui sassi eviterete l’abrasione. Nei tratti di semine e negli affluenti possiamo stare sul leggero io mi trovo molto bene con la INVADER di RAPTURE canna da 6,6 piedi con lancio da 2 a 8 gr. che ha una buona riserva di potenza, un 1000 di mulinello e via. Teniamo presente che in queste zone di pesca dobbiamo muoverci in continuazione, 4 lanci e via, e non sempre ci sono sentieri battuti, il più delle volte siamo obbligati ad aprirci la strada in mezzo ai rami, è dunque un esigenza usare canne corte. leggere per riuscire a lanciare e sentire in pesca le nostre esche di piccole dimensioni che ci impone il micro ambiente dove siamo. appoggiamo queste ultime con lanci delicati, evitiamo rumori troppo forti che non sono compatibili con le prede naturali che hanno a disposizione le trote, altrimenti finiamo per spaventarle invece di incuriosirle e ingannarle per fare in modo che attacchino i nostri artificiali. sempre attenti a mimetizzarsi usando la natura in modo amico, specialmente sui pesci selvatici. vediamo le esche da usare. per primi vi voglio presentare i minnow crank affondanti della linea CHIBI di RAPTURE dai 3 ai 5 cm. E sempre il nostro hot bean per finire sempre dalla linea chibi i piccoli artificiali di 22 mm. per 2,8 gr di peso dal corpo in piombo i VIBER e i VIBE SPIN. Detto questo buon divertimento, e non smettete mai di sperimentare.


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