Tecniche

Arrivano i saraghi

Di Scavino Domenico pubblicato il 12/11/11

Con la fine dell' estate e l' inizio dell' autunno gli amanti delle pesca a mare in riva attendono l' arrivo delle prime mareggiate che portano tanta frenesia alimentare ai tanti saraghi rimasti vicino le coste, grazie alle calde temperature estive e che col mescolarsi dei fondali sono alla continua ricerca di cibo... ed è proprio quello il momento ideale per la loro cattura... e alla grande speranza di prendere quelle prede di grossa taglia da suscitare emozioni uniche...

Sicuramente la prima cosa da fare è conoscere bene i posti cercando coste rocciose, facile da praticare cosa molto raccomandabile per evitare cadute o scivoloni, e fondali di bassa-media profondità, dai 2 ai 5 mt, poi se ci aggiungiamo correnti lente e naturalmente il mare mosso che rende l' acqua opaca e con scarsa visibilità per i pesci, possiamo dire di essere pronti a una giornata di pesca ideale e sperare in qualcosa di importante...

 

 

La tecnica di pesca più usata è quella col galleggiante e lunghi finali fatte di lenze sottili da permettere all' esca una maggiore naturalità possibile.

Inizierei con una canna sottile e robusta minimo di 4,5 mt e max di 6mt, con una potenza 0-20 grammi visto che dobbiamo usare galleggianti leggeri, tanto il grande lancio non serve a nulla...il galleggiante deve essere preferibilmente a penna piombato che permette lo scavalcamento pure dell'onda, che varia dai 5 ai 10 grammi dipende dalle correnti e dal vento che troviamo e tenuto fisso alla lenza madre, consiglio una lenza madre del 20 per permettere tranta fruibilità e come mulinetto un 2500/3000 di buona affidabilità mi raccomando, e poi dal galleggiante far partire un finale a nostra scelta,  sempre un buon fluorcarbon, dipende molto dalla visibilità dell' acqua e dalla portata dei pesci e perchè no dalla nostra voglia di divertirci e mettere alla prova la nostra abilità nel saper tirare pesci di grossa taglia col lenze molto sottili. La scelta dell' amo da usare va fatta in base all' esca che si desidera utilizzare, l' importante che siano robusti e resistenti.

 

 

Da onnivoro il sarago mangia di tutto, io consiglio l' uso del gambero o del bigattino, sicuramente l' esca di colore bianco è la migliore scelta...io personalmente ho usato anche la camola del miele che è risultata un esca formidabile..anche la pasturazione divente essenziale, fatta da continue fiondate di bigattino o delle belle polpette si pastura bianca...

Naturalmente non va dimenticato che va portato con se il guadino di grande dimensione e di una lunghezza adeguata in modo da non incappare a spiacevoli incoveniente soprattutto con l' utilizzo di lenze sottili che possano rompersi con pesci di grossa taglia...

 

 

 

Il Sarago è uno sparide e presenta diverse specie, ma quello che si insidia prevalentemente nelle nostre scogliere con le forti mareggiate è il sarago maggiore che può raggiungere anche i 2 kg di peso e i 40 cm di lunghezza..caratteristica particolare sono la livrea di color argento e invece la testa, le fasce laterali e la macchia sulla coda di colore nero.

 

 

La pesca al sarago è molto affascinante per la voglia di combattere che ha il pesce al momento dalla cattura e alla prelibatezza delle sue carni, ma non vanno dimenticate alcuna regole basilari:

Per prima cosa sapere che il mare può essere pericoloso quindi scegliere posti ideali ma sicuri, di certo avere una buona attrezzatura, tanta pazienza e voglia di divertirsi, ma importantissimo rispettare questo pinnuto, rilasciando i pesci di piccola taglia e sognare che in futuro quel pesce rilasciato fatto già più grosso e più forte possa tornare ad insidiare la nostra lenza, per farci vivere altre belle emozioni...

 

 

Non ci resta che aspettare che il mare ci mostri scenari del genere come nella foto accanto, prendere la nostra attrezzatura e aspettare... :-)

Tanti saluti da Domenico.


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