Itinerari Estero

AUSTRIA: FLY FISHING IN CARINZIA

Di Luigi Colucci pubblicato il 07/05/10

1° Parte di 2

NEL REGNO DELLE TROTE.

Erano anni che attendevo l’ opportunità di recarmi in Austria presso la famiglia Gargantini per visitare questo splendido paese da cui l’ Italia, purtroppo per noi, ha molto da imparare.

Dopo aver vinto lo scorso anno un viaggio premio tramite un noto concorso fotografico riservato ai malati della pesca a mosca come me, ho trascorso gli ultimi mesi a pregare ogni genere di Santo che il bel tempo mi assistesse durante l’ unica settimana libera dagli impegni che avevo a disposizione per riscuotere il mio premio!

In questo viaggio mi ha affiancato un caro amico a cui ho tentato negli ultimi anni di insegnare l’ antica arte delle a pesca a mosca, Matteo Del Percio. Partito qualche giorno prima da Avellino per raggiungermi in quel di Cesenatico dove vivo e studio.

Partenza da Cesenatico alle 2,30 del mattino di sabato 17 Aprile, dopo circa quattro ore e mezza e un paio di soste arriviamo a Frog, praticamente una frazione di Rosegg vicino Villach in Carinzia dove ad attenderci c’è la famiglia Gargantini.

 

Adriano è il primo a salutarci e a darci il ben venuto, il tempo di posare le valige (quattro a testa stracolme compreso uno zaino di materiale da costruzione) e di vedere la nostra camera che ci sediamo a tavola per la prima colazione. Quattro chiacchiere con chi ha pescato prima di noi nei giorni scorsi, sentire qualche aneddoto e decidere al volo cosa è meglio fare in questa giornata tra le vette innevate…

LA RISORGIVA

Preso su canne e stivali sono le 9.00 ed è ora di pesca! Francesco, il secondo genito e amico di fiere da diversi anni ci accompagna in risorgiva dato che il primo giorno è meglio andarci piano!

In risorgiva sono presenti molti cavedani, qualche temolo e soprattutto trote ed è a queste che puntiamo sin da subito.

C’è un bel sole e l’ aria inizia a scaldarsi, il tempo di prepararci e alla prima occhiata vedo subito che la densità delle trote è bella fitta, ma che come ogni no-kill che si rispetti, qui i pesci sanno leggere e scrivere…ma si vede che queste trote austriache non conoscono bene l’ italiano visto che al primo lancio primo pezzo!

 

Qui la pesca e docile, proprio come il fiume che non si increspa quasi mai e rende la pesca abbastanza tecnica dato che i pesci riescono a vederci e a scappare via al primo movimento brusco. La giornata trascorre tranquilla, tra una fario e un’ iridea prendo diversi pezzi sia a secca, che a ninfa e streamer…e quando i pezzi più grossi sembrano indifferenti a tutto ecco che il mio trucco segreto funziona sempre: un’ imitazione di topolino a galla che lanciato nel sottoriva e fatto arrivare in mezzo ad un branchetto di riproduttori scatena il panico e l’ attacco rissoso del primo che riesce ad addentare la novità!!!

Dopo questa scena da film raggiungo Matteo che è alla sua prima esperienza piscatoria in risorgiva e ancora non era pronto a cotanta diffidenza, complice la nottata insonne riesce a tirar fuori solo qualche pezzo di medio-piccola pezzatura.

Il rientro, una cena squisita e il meritato riposo fanno ben sperare per la giornata seguente…ci attende la Drava!

 

PRIMO INCONTRO CON LA DRAVA

 

Il diluvio universale, un freddo e un vento gelido che ci impedisce per sino di fare i nodi alle nostre mosche ci attendono sulla Drava a Steinfeld, 70 kg dal hotel e 50 min di auto causa lavori sulla autostrada!

La riserva si chiama “huco” data la presenza di questo salmonide preistorico che raggiunge e supera i venti chili, ma che ha una densità di popolazione così bassa che prenderne uno anche piccolo è un sogno che ci farà compagnia durante tutta la nostra permanenza. Oltre all’ huco la riserva è ricca di trote e soprattutto temoli di notevole dimensione.

Tutt’ altro che felici ci accingiamo a vivere questo secondo giorno al meglio delle nostre possibilità: dieci piedi coda 3 e due ninfe a raschiare il fondo dei correntoni! Ecco uno stike, poi un’ altro e un’ altro ancora, Matteo si dispera, gli altri del gruppo iniziano a guardarmi male…mi allontano e inizio a scendere questo strepitoso fiume che, nonostante la brutta giornata mi ha conquistato.

 

Cerco i temoli con affanno, sondo ogni correntino ma niente, solo trote e per giunta non più grandi di una 40 cm di iridea ma visto che gli altri non beccano niente, forse è meglio stare zitti e accontentarsi…Alle 4.00 del pomeriggio siamo già rientrati in hotel, il freddo ha avuto il sopravvento e una doccia bollente è quel che ci vuole.

Telefonatina a casa per sapere le previsioni per il giorno dopo e poi a cena a parlare con gli altri pescatori per sapere chi ha preso e che cosa…

Io con la mia decina di pezzi mi sono difeso bene pescando a ninfa così provo a dare qualche consiglio anche a gli altri che mi guardano in cagnesco, ma si sa, il pescatore a mosca difficilmente segue strade diverse dalla propria e se ha deciso di continuare a pescare a secca anche sotto il diluvio universale, state certi che lo farà.

 

Il GAIL A VILLACH

 

Lunedì mattina, facciamo i permessi per il Gail, fiume stupendo che attraversa Villach prima di immettersi nella Drava. La geniale idea di andare in questa riserva tra le tante mete a disposizione proprio quel mattino è stata mia, e con il sole che veniva su e la giornata che si preparava stupenda e dal clima primaverile non potevo fallire: la missione era far prendere a Matteo così tanti pesci da fargli dire "basta!"

 

Arrivati sul fiume a Villach con altri ragazzi dell’ albergo ci avviamo lungo le sponde, il fiume è mostruoso, acqua leggermente velata e corrente fortissima. Adocchio un ramo laterale con acqua molto più lenta e quasi sottopongo Matteo a pubblico linciaggio perchè stava per attraversarla senza lanciare per raggiungere l’ isoletta nel mezzo del fiume…Matteo lancia la ninfa che gli ho appena dato e, strike!!!Iridea da 40cm, lancio io e strike, fario da 40 cm poi rilancia Matteo, poi di nuovo io e le sponde si affollano di increduli pescatori che non osano rubarci il posto!

 

Dalle 9.00 alle 13.00 del pomeriggio abbiamo preso 40 pezzi a testa….roba da non crederci e difatti se non avessimo avuto la digitale in tasca sarebbe stato difficile non far passare la cosa per la solita “balla del pescatore!”.

 

Mai preso così tanto pesce e mai visto Matteo più felice di così! Poco dopo la mezza parte la schiusa di ritrhogena fiorii, un’ effimera di discrete dimensioni che non credevo di incontrare su questi fiumi e della quale non disponevo una valida corrispondente imitazione nelle mie scatole da secca…ma con una emergente marroncina iniziamo a prender pesci anche a galla…e che pesci!

 

Missione compiuta, il buon Matteo era al settimo celo e una volta a tavola, io non riuscivo nemmeno a tenere la forchetta da quanto il braccio mi si fosse indolenzito pescando. Nonostante ciò prometto che il giorno dopo avremmo espugnato la Drava!Ho voglia di temoli!!!

 Continua... il 21 maggio online la 2° parte

per info www.trophyclub.it

 


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