Tecniche

Bass e Jig binomio vincente

Di Luca Quintavalla pubblicato il 01/12/10


Tra le esche più sottovalutate da i Bassmen italiani il Jig è sicuramente al primo posto.
Spesso e volentieri gli si preferisce la classica gomma più semplice da usare o un jerkbait che bene o male è un’esca catturante anche se recuperata non in modo impeccabile. Ma non pescando a jig si tralasciano le potenzialità di un’esca che ci può regalare il Bass della vita!
Al contrario i nostri amici americani la ritengono un’esca fondamentale per la ricerca del pesce di taglia, molti professionisti hanno vinto molte competizioni con il jig, diffondendo le potenzialità di quest’esca nel mondo.
Ho iniziato ad usare con continuità e fiducia il Jig leggendo alcuni articoli pubblicati sulle maggiori riviste del settore italiane e estere diversi anni fa, incuriosito da foto con bass fantastici catturati proprio con questa esca. Le prime uscite sono state veramente tragiche, non capivo come utilizzarlo, in che modo, poi piano piano ho iniziato ad usarlo sempre più e sono arrivato addirittura ad usarlo per  intere giornate di pesca, i risultati, come potete capire, non si sono fatti attendere! Ora a diversi anni di distanza il jig è una delle mie esche preferite, un’arma letale che mi risolve giornate dure e mi regala spesso delle belle soddisfazioni.

Ma cos’è il Jig?

Il Jig è semplicemente un’amo, montato su una testina piombata a cui viene aggiunto un gonnellino in silicone o rubber.
Dalla testina piombata spuntano alcuni cilindretti che avranno una funzione antialga durante la pesca per evitare fastidiosi incagli.

Cosa lo rende così appetibile al Bass?

Per prima cosa il jig è un’esca compatta, può essere fatta lavorare sia a stretto contatto con il fondo che a mezz’acqua, che all’interno di anfratti più o meno intricati. Viene sempre abbinata ad un trailer (ne parleremo in seguito) per darle le sembianze di un gambero, un piccolo pesce o a molti crostacei di cui si nutre il centrarchide durante tutto l’arco dell’anno. E’ un’esca molto versatile, e può essere fatta lavorare in tutta la colonna d’acqua quindi imita alla perfezione tutto quello di cui il bass si nutre.

Quando usarlo:

Il Jig è un’esca catturante in ogni periodo,è ottimo nella stagione fredda in piccole dimensioni ( 1/8 o ¼ oz.) in caso di pesci apatici e infreddoliti ( io utilizzo il microjig della ditta Legio http://www.legiofishing.com/ )  , a inizio stagione nel pieno della prefrega i grossi jig di dimensioni più generose ( ½ Oz. o ¾ oz.) smuovono i big bass affamati, in estate se fatto lavorare tra cover intricate o recuperato in profondità a stretto contatto col fondo può regalare grosse sorprese e in autunno recuperato swimming jig ( recupero a saltelli a mezz’acqua sopra o attorno a zone di caccia ) imita perfettamente il foraggio che in quel periodo migra verso le zone di svernamento.

Dove usarlo:

Anche qui le opzioni sono molteplici,si può usare sulle sassaie,tra il canneto,a ridosso di ostacoli emergenti, sul fondo, a mezz’acqua,  veramente ovunque, personalmente l’ho trovato letale per i big bass all’interno di grossi alberi sommersi o coperture molto estese e intricate.

Come usarlo: le tecniche ideali per l’uso del Jig sono il pitching e il flipping ( vedi articoli precedenti ),seguite a ruote dallo skipping tecnica che ci permette di far saltellare l’esca sull’acqua per entrare in zone impossibili con i lanci classici.
Per prima cosa dovremmo scegliere la grammatura giusta per le nostre esigenze, in secondo luogo il colore e in certi casi la forma.
Il peso dovrà essere in relazione al hot spot e alla profondità dell’acqua,un peso universale è sicuramente 3/8 oz. poiché ci permette di sondare diversi tipi di fondali,ma restando sempre catturante e discreto.
Mano a mano che la profondità aumenta, aumenteremo proporzionalmente il peso ( anche 1 oz.),per cercare mangiate di reazione in caduta o per sondare lunghi tratti di fondale. Ricordate che più il jig è pesante più velocemente scende e viceversa, ma più è leggero e meno riuscirà a infiltrarsi nelle zone più intricate, quindi scegliete il peso con attenzione. I colori li preferisco che imitino la meglio il foraggio presente nello specchio d’acqua, in acqua chiara colori naturali ( marrone, verde, nero ), in acque velate/torbide, il nero e il blu sono difficili da battere, ma in certi casi anche il chartreuse è indicato. Da non sottovalutare il bianco se c’è molto pesce foraggio e il rosso/arancio se c’è una buona popolazione di gamberi presente. Per quanto riguarda la forma ne esistono di diversi tipi, quelle stand up ( la testina si appoggia sul fondale portando l’amo verso l’alto ) sono ottime in buona parte dei casi, non dimentichiamo le football per la pesca in profondità, queste ultime perfetta per imitare un gambero che striscia sul fondo.

Ci sono diversi tipi di recupero per il Jig in base alle diverse condizioni di pesca e all’attività del Bass:
In caso di pesci apatici lanceremo il nostro jig nel modo più silenzioso possibile e lo lasceremo immobile per qualche secondo,passati alcuni secondi lo scuoteremo in loco e lo lasceremo fermo ancora fermo.
Ora inizieremo il recupero,facendo strisciare o saltellare la nostra esca sul fondo,sempre in maniera molto delicata e soprattutto lentissima.
L’abboccata spesso è impercettibile si vede solo il filo muoversi verso una certa direzione.

In caso di pesci attivi , appena il jig toccherà il fondo ( se lo toccherà… ) inizieremo un recupero a saltelli secchi e decisi,di modo che l’esca si sollevi dal fondo di una ventina di centimetri invitando il Bass ad abboccate di reazione, puntando sul suo istinto predatorio.
Proseguiremo il recupero a saltelli fin sotto la barca.
L’abboccata sarà secca e decisa,strappacanna direi, quindi state pronti a ferrare con decisone, oppure vedrete il filo sussultare e partire deciso lateralmente.
Attenzione, in caso di pesci attivi buona parte delle mangiate avverrà in caduta quindi occhio al filo e pronti a ferrare!
Questi sono i due recuperi più comuni,ma come sappiamo bene non c’è limite alla fantasia!
In presenza di piloni,reti,sassi ecc è consigliabile provare il jig a swimming,cioè lanciare la nostra esca e recuperarla a saliscendi a mezz’acqua e a ridosso di queste strutture creando un movimento invitante per i Bass sospesi in caccia. Qualche consiglio sulle marche che io utilizzo più di frequenti, V & M è la mia marca preferita ( www.bayououtdoors.com ) i jig di questa ditta sono molto robusti, con ami generosi e tantissimi colori in pieno Usa style, ma in certi casi uso anche jig Giapponesi come i Deps.

Canne,filo e attrezzatura varia è la classica da pitching e flipping ( vedi articoli precedenti ), quindi canne lunghe e potenti, con azione MH o H, dipende dal peso dell’esca, fili grossi, fluorocarbon 16/20 lbs e mulinelli a recupero veloce per estrarre immediatamente il pesce dalla strike zone. Anche qui mi affido ad attrezzi Usa style, Airrus rods e Falcon le mie due marche preferite, potenza e sensibilità fattori fondamentali per questa pesca.


Il trailer serve?

Si, il trailer a mio parere è fondamentale per questa splendida esca,di sicuro la rende più appetibile e adescante per ogni bass che si rispetti. Un jig senza trailer non assomiglia nulla in natura.
I tipi di trailer da abbinare la nostro jig sono diversi; la più classica e storica è senza dubbio la cotenna di maiale,molto naturale e morbida,di solito la si innesca passandola da parte a parte e lasciando penzolare la coda in un movimento fluttuante, ma ha un grosso difetto propende a seccarsi molto velocemente al di fuori dell’elemento liquido ed ha una ridotta gamma di colori.
Vi consiglio senza dubbio di iniziare con le imitazioni di cotenna in silicone,molto comode,non si seccano e con una varietà di colori pressoché infinita. Io mi affido a gomma siliconica iniettata di cotenna di maiale prodotta sempre dalla V & M, questo da un potere galleggiante a questa gomma, così come la gamma colori molto ampia, ma anche Culprit ha prodotti veramente interessanti.
L’innesco è identico alla cotenna,cioè innescandolo per la parte più grossa,lasciando penzolare le code vibranti.
Ottimi trailer sono anche il grub, il double tail grub,la lizard e i worms, insomma come al solito non c’è limite alla fantasia,bisogna cercare di adattarsi ad ogni situazione, condizione dell’acqua e pesce foraggio.
Discorso a parte lo richiede il gambero,vero asso nella manica in certi hot spot.
Lo sviluppo del gambero della Lousiana in molti ecosistemi della nostra penisola ha portato i bass a cibarsi sempre più di frequente di questo crostaceo,quindi in certi posti dove saremo sicuri della presenza del gambero, sarà un’ottima idea innescare come trailer un gamberetto di gomma al posto delle solite chunk (imitazione di cotenna ).
Il recupero così come l’innesco dovrà essere il più fedele al movimento naturale di un gamberetto d’acqua dolce,quindi recupero a scatti con frequenti pause oppure costante sul fondo.

E’ consigliabile cercare un abbinamento di colori tra il gonnellino del jig e il trailer,per dare più volume all’esca e rendendola più allettante al centrarchide.
Un esempio? Jig black blue, trailer blue, jig black/chartreuse trailer chartreuse, Jig green pumpkin trailer green pumpkin/ orange e così via, senza limiti alla fantasia.

Un piccolo segreto : in certi casi capita che il bass colpisca il jig con il muso senza ingoiarlo, questo succede poiché il gambero cerca di difendersi con le poderose chele. In questo caso il bass lo attacca con colpi continui e decisi per stordirlo e poi inghiottirlo in un sol boccone, quindi nervi saldi e se sentiamo qualche tocca non ferriamo, ma attendiamo che filo si sposti lateralmente. Se nonostante questo accorgimento non riusciamo ad catturare il pesce, usiamo lo scent, questo prodotto è molto snobbato ma è molto utile, io utilizzo di solito il JJ’s Magic (http://www.jjsmagic.com/ ), scent all’aglio che può anche colorare l’esca, molto utile e pratico anche perché cambia resta sulla gomma e non c’è bisogno di intingere più volte durante la giornata di pesca, questo ci darà il tempo di ferrare in tutta tranquillità poiché il bass terrà per più tempo l’esca in bocca senza sputare.

Un ultimo consiglio… guardate sempre il filo sarà i vostri occhi sott’acqua.

Pescare con il jig richiede tanta pazienza e tanta concentrazione,usatelo con fiducia e non demordete mai anche se i risultati tarderanno ad arrivare.
Il Jig è un’esca da pesce grosso,difficilmente catturerete pesci di piccole dimensioni,quindi state pronti a ferrare con decisone!

Get your fish on!

Luca Quintavalla
www.lucaquintavalla.com


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