Tecniche

Bass: inizia la stagione!

Di Ighli Vannucchi pubblicato il 02/04/12

Come ogni inizio di primavera adoro affrontare lo spinning al black bass utilizzando la tecnica del flipping da terra. Normalmente utilizzo la mia piccola bassboat o il bellyboat, ma ormai per tradizione mi piace avventurarmi sulle sponde del mio amato lago, il Massaciuccoli. L'emozione è sempre la stessa perché comunque non è così semplice catturare nonostante conosca casa per casa di ogni bass…. Amici e conoscenti tramite i social network mi contattano per avere informazioni varie su dove e come pescare con la speranza di poter catturare il primo bass dell'anno, ma purtroppo mi ricontattano con notizie di cappotti sonori. Purtroppo il Massaciuccoli ad inizio stagione è sempre un'incognita per ottenere numerosissime catture, anche se mediamente anche d'inverno qualche gioia la regala sempre. Ormai non so come dirvelo perché forse fiuto l'occasione, oppure ho una certa sincronia visto gli anni di esperienza maturata, quindi decido di andare a pescare. L'attrezzatura che ho in mente è molto esigua, preferisco essere comodo e leggero perché se incapperò in una giornata storta dovrò battere più acqua possibile per aumentare le possibilità di cattura.  La battuta di pesca come ho scritto sopra si svolgerà utilizzando la tecnica del flipping da me ribattezzata la pesca del ranocchio (rana). E' una tecnica molto semplice e che può agevolare molto chi si vuol avvicinare alla tecnica non semplicissima della pesca a casting. Praticamente caleremo la nostra gomma o siliconico a pochi metri da noi e quindi il lancio avverrà utilizzando la mano destra sulla canna e con l'altra terremo il filo cercando un lancio a pendolo per posare la nostra esca in acqua silenziosamente. Oltre a cercare di posizionare la nostra esca in maniera adeguata anche noi che stiamo fuori dobbiamo stare attenti a dove mettiamo i piedi per non creare vibrazioni e rumori, ma soprattutto osserviamo dove abbiamo il sole perché la nostra ombra riflessa in acqua risulterebbe molto poco fruttuosa… quindi scarpe ginniche e se non avete alternativa per il sole pescate calando il silicone in diagonale alla vostra postazione in modo tale da evitare l'ombra diretta.

Come dicevo la mia attrezzatura esigua sarà composta da una canna casting lunga 6,9 piedi con azione heavy molto sensibile alle tocche grazie alla nuova nano tecnologia che sfrutta al massimo le qualità del carbonio della nuovissima  Fantasista Nano casting dell' AbuGarcia,una qualità indispensabile nella ricerca del bass nelle cover più complicate. Un vero gioiello di canna!!! In questa tecnica non è fondamentale utilizzare un mulinello d'alta fascia anzi potremo compensare la spesa investendo qualcosa in più sulla canna, comunque considerando anche l'estetica ho abbinato l'affidabile e leggero Pro max dell'Abu Garcia dotato di 8 cuscinetti che lo rendono molto fluido e preciso anche nei lanci più lunghi. Nonostante non venga spesso impiegato in questa tecnica ho deciso di utilizzare un trecciato per aumentare ancor di più la sensibilità per percepire anche la toccata più leggera. Come filo userò il Berkley fireline braid da 0,14 mm eccezionale nel carico di rottura sopra quasi le trenta libbre e nell'abrasione con un finale a secondo delle necessità di 60/80 cm di fluorocarbon  da 15 libbre per rendere il tutto ancor più naturale . Chiaramente non dovrà mancare una scatolina con ami e piombi vari e qualche sacchettino di silicone dentro un marsupio o piccola borsina. Alla domanda che mi viene posta su quale silicone utilizzare io consiglio in questo particolare periodo piccole creature o salamandrine innescate texas con piccoli piombi massimo  5 grammi.

L'azione di pesca deve essere molto lenta e precisa cercando di fare un lancio per ogni passo al fine di battere l'acqua cm per cm senza tralasciare nulla. Vi consiglio di insistere dove la vegetazione risulta più fitta e intricata. Questa tecnica è molto emozionante perché ogni calata può risultare quella giusta e quando accade bisogna avere sangue freddo per non farsi trovare impreparati. La mangiata mediamente risulta più aggressiva da parte dei piccoli e medi mentre nei big spesso percepiamo una botta secca e a seguire una leggera tensione.

Nell'indecisione vi consiglio qualche secondo in più prima di ferrare e  qui entra in gioco la qualità della canna che potrà garantirvi quella frazione d'attimo in più percependo la conferma del pesce. La mia prima uscita è andata decisamente bene probabilmente l'avrete notato anche dalla mia espressione nelle foto, ma anche nelle successive uscite mi sono divertito catturando pure qualche ciprinide. Quindi non vi resta che spulciare le sponde dei vostri canali e laghi alla ricerca del big che inseguiamo da una vita e che probabilmente non prenderemo mai perché ce ne sarà sempre uno più grosso…. vi saluto e vi aspetto per condividere le vostre catture.

A presto ighli Vannucchi

www.ighlivannucchi.it

 

 


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