Tecniche

Black Bass dal belly boat (parte uno di due)

Di Lucacchini Stefano pubblicato il 14/05/12

BLACK BASS DAL BELLY BOAT  (PRIMA PARTE)

                           

 

Siamo in tarda Primavera , le giornate sono più lunghe le temperature più gradevoli e soprattutto il sole ha scaldato le acque, è il momento di rispolverare l’attrezzatura da black bass. Scendo nella “Capanna del Pescatore” una piccola struttura in legno dove ripongo le attrezzature più ingombranti, qui durante le stagioni più fredde ripongo il mio belly boat, non c’è bisogno di controllare il suo stato dato che rimane gonfiato per l’arco di tutto l’anno una precauzione che consiglio a tutti coloro che hanno un piccolo spazio a disposizione, questo permette che le camere d’aria interne non si sciupino, un’alternativa per chi non ha a disposizioni ambienti per il rimessaggio è quella di togliere le camere d’aria (gli attuali belly dispongono di più di una camera d’aria) e stenderle magari sopra un armadio, dopo averle sciacquate, fatte asciugare a dovere e magari cosparse di un poco di borotalco. Continuo a verificare lo stato dell’attrezzatura, controllo le pinne, e soprattutto che i lacci posteriori non siano usurati, Il giubbotto salvagente accessorio indispensabile per poter pescare in sicurezza, io non ne faccio mai a meno, anzi oltre a quello gonfiabile ne ho uno sotto la seduta che oltre a rialzare quest’ultima e quindi facilitarmi sia nella visualizzazione dei pesci in superficie che nella fase di lancio, in caso che malauguratamente tutte le camere d’aria si buchino contemporaneamente (cosa del tutto improbabile) funge da sostegno. Non sottovaluterei il fattore sicurezza, anche se abili nuotatori vi assicuro che il panico e la paura riescono ad immobilizzarvi, io nonostante siano circa venticinque anni che ho il brevetto di bagnino di salvataggio e da quasi trenta pratico surf da onda, essendo anche istruttore federale di quest’ultima disciplina, e quindi avendo un ottimo rapporto con l’elemento acqua, preferisco rinunciare ad una battuta di pesca anzi che entrare in acqua senza il giubbotto salvagente, c’è un detto che usa qui da noi, il mare vuole i più bravi, e queste parole sono valide anche per le acque interne, ricordiamoci che oltre al fattore psicologico, abbiamo gli waders e magari un gilet con attrezzature varie e questo non ci facilita, insomma la vita è troppo importante per metterla a repentaglio così stupidamente, quindi riassumendo un buon giubbotto salvagente e uscire sempre in compagnia di un amico, renderà più piacevole la vostra uscita di pesca e in caso di bisogno vi potrà essere utile. Non vorrei avervi spaventati con questa mia premessa, in tanti anni che  pratico questo tipo di pesca, non è mai successo che mi si bucasse il belly e soprattutto quelli più moderni sono costruiti in materiali più resistenti, per esempio il fish-cat o il fat-cat hanno camere d’aria molto resistenti e l’involucro esterno è in nylon 420 denari di alta qualità, lo stesso materiale che viene usato per i gommoni. Fatta questa piccola premessa passiamo alla nostra giornata di pesca.

 

LA GIORNATA DI PESCA

Caricata In macchina tutta l’attrezzatura necessaria mi dirigo verso uno dei laghi che frequento abitualmente in provincia diLa Spezia, arrivato a destinazione cominciano i preparativi, controllo la pressione del belly e, se ce ne è bisogno, con l’ausilio di una pompa a doppia azione riempo totalmente le camere d’aria. E’ il momento di montare le canne, solitamente ne porto due, una montata con coda galleggiante una bass-bag specifica per questa tipologia di pesca, infatti la sua conformazione facilita nel lancio  degli artificiali anche di grosse dimensioni, ed una  con una coda a punta affondante da destinare alla ricerca sotto la superficie con streamer. Fatto questo inserisco negli ampi tasconi di cui è dotato il Belly Boat, tutto l’occorrente per la battuta di pesca, scatole porta artificiali, una scatola dove ripongo spille di servizio, forbicine e attrezzi vari che avendo le estremità acuminate potrebbero danneggiare il nostro float-tube, varie bobine di monofilo, e una bottiglia d’acqua minerale. Indossati gli waders, mi avvicino con tutta l’attrezzatura all’acqua metto le pinne mi siedo sul belly che precedentemente avevo posizionato nei pressi della riva del lago e disposte le canne nei portacanne laterali comincio a pinneggiare, allontanandomi di qualche metro dalla sponda, a questo punto decido di iniziare la battuta di pesca in superficie, quindi prendo la canna con la coda galleggiante e ci abbino un popper in balsa nero con codine in gallo rosse e nere, a questo punto mi accingo a lanciare nei pressi della vegetazione sottoriva, dove presumo possano stazionare le possibili prede, bisogna infatti cercarli nella vegetazione, piccoli alberi sommersi canneti ed erbai , sono infatti questi i posti dove trovano rifugio i black e da dove sferrano gli attacchi alle loro prede.  Dopo una serie di lanci a vuoto mi avvicino ad un albero sommerso, grazie agli occhiali polarizzanti riesco a vedere un grosso black nei pressi della superficie, lancio e lascio per qualche istante l’imitazione ferma, recupero un pochino e di nuovo lo lascio fermo per alcuni secondi, solitamente questo riesce ad attirare la curiosità e l’aggressività innata di questo pesce ed è infatti in una di queste pause che il black attacca il mio popper: è uno spettacolo, usa tutte le armi che ha a disposizione per difendersi, punta verso il basso salta fuori dall’acqua, ma dopo alcuni minuti riesco a catturarlo, una veloce foto di rito e lo rilascio nuovamente nel suo elemento naturale. Lo specchio d’acqua in cui sto pescano non è molto grande, l’acqua è cristallina e si riescono a vedere i pesci anche in profondità, noto sull’altra sponda dell’attività nei pressi di un altro albero semisommerso, ma non mi faccio prendere dalla foga di raggiungere direttamente quel punto tagliando il lago, è infatti di buona norma, sempre per motivi sicurezza, spostarsi  lungo il perimetro seguendo  le sponde. Mentre mi accingo a raggiungere la meta mi soffermo a fare qualche lancio nelle zone che ritengo più produttive riscendo a catturare alcuni piccoli black. Raggiunto il punto prefissato all’interno dei rami semisommersi dell’albero vedo due grossi black in attività superficiale, lancio ed appena il popper tocca l’acqua uno dei due pesci attacca il mio artificiale, non è difficile che questo accada , oltre all’innata curiosità che contraddistingue questa specie entrano in gioco in questo caso
la territorialità e la competizione alimentare,  è  infatti solitamente più facile trarre in inganno la nostra preda quando è in caccia più di un pesce nella stessa zona. Un esemplare veramente grosso, che mette a
dura prova la mia attrezzatura, ma riesco ad allontanarlo dalla vegetazione e dopo qualche istante a catturarlo,  stimo che sia abbondantemente oltre il chilo, ed anche lui una volta rilasciato ritorna tranquillamente a nuotare nelle sue acque. Appagato dalla bella cattura, ne approfitto per concedermi una piccola pausa e per saziare la mia sete. Osservando l’ambiente che mi circonda e soprattutto l’attività dei pesci , avevo osservato alcune libellule che si aggiravano nei pressi dell’acqua e provo quindi a montare un’imitazione in foam rosso di questo insetto. Sondo così con il nuovo artificiale le rive del lago ma senza alcun risultato, non vi è più  attività superficiale e così decido  di cambiare attrezzatura per provare al di sotto della superficie. Prendo la canna montata con la punta affondante, abbinandovi uno streamer in Streap di coniglio nero, lancio, lascio affondare fino alla profondità desiderata e recupero,  non è entusiasmante come la pesca in superficie, ma senz’altro è più redditizia, infatti riesco subito al primo lancio a prendere un black, non di grosse dimensioni ma comunque incoraggiante, le catture si susseguono, ma purtroppo solamente piccoli esemplari. In ogni caso  non  posso lamentarmi la giornata è stata fruttuosa e soprattutto ho catturato un grosso esemplare in superficie, quindi oramai stanco decido di concludere la giornata di pesca, e ritornare magari domani sperando in una cattura ancora più grande.

 

CANNE E MULINELLI E ARTIFICIALI

 

Le canne che uso per questa pesca sono solitamente due entrambe nove piedi per coda sette-otto, una con una bass-bag una coda specifica per questa tipologia di pesca  con un belly molto pronunciato tale da permetterci il lancio di artificiali voluminosi, che uso in  superficie con popper, bugs e imitazioni di libellule, e l’altra invece  con una Wet Tip una coda  con punta affondante che scende di 1,8-2,0 inchs al secondo che uso per la pesca sotto la superficie con streamer nei momenti in cui non c’è attività superficiale. Come finale possiamo usare od un conico o uno creato da noi scalando80 cmdi 0,50, 60cm di 0,40 ed un tip dello 0,30 o 0,25 meglio se in fluorocarbon, molto più resistente e quasi invisibile dote data dalla sua trasparenza e dalla bassissima rifrazione. Consiglio come sempre di unire il finale alla coda effettuando un nodo Nailles Knot, ancora meglio sarebbe inserire un ago nella coda e farlo fuoriuscire dopo   4-5 mm, a questo punto bisogna inserirvi e far fuoriuscire il monofilo che avremmo precedentemente tagliato diagonalmente in modo da  formare una punta,  questo ci favorirà nell’operazione di inserimento e fuoriuscita di quest’ultimo, a questo punto effettueremo il nodo che ricopriremo con un collante tipo attack o acquaseal, uso questo sistema sempre sia per le connessioni di finali da secca, ninfa o streamer, infatti grazie a  questo accorgimento il finale sarà quasi un prosecuzione della coda,  e ci darà una maggiore affidabilità e scorrevolezza della connessione. Come artificiali uso, per la pesca in superficie, dei popper di diverse dimensioni o in balsa che costruisco personalmente da un tondino di questo leggerissimo materiale, dedicheremo in seguito un articolo specifico sulla costruzione di questi ultimi, o in foam molto più veloci da assemblare, visto che troviamo già le testine di varie dimensioni e colori pronte in commercio, basterà fissarle sull’amo e aggiungere le piume vicino alla curvatura ed eventuali elastici nel corpo in foam ad imitazione di piccole zampette, grossi bugs in pelo di cervo rasato, imitazioni di libellule sempre in foam nei colori celeste e rosso,  imitazioni di rane o piccoli topolini ( sono anch’essi molto catturanti) ed in alcune situazioni artificiali tipo chernobil ant o madamx ad imitazione di grossi insetti o terrestrial. Come streamer per la maggior parte sono in streap di coniglio o in materiali sintetici vari ad imitazione di piccoli pesci foraggio. Molto efficaci sono anche delle specie di vermoni tipo quelli usati nello spinning costruiti in alcantara da usare facendoli scendere e lavorare  nei pressi del fondo e recuperare a piccoli strappetti. Ho notato  nelle varie uscite fatte e testando i colori più catturanti, che sia in superficie, che sotto il pelo dell’acqua, le colorazioni che mi hanno dato maggiori   risultati  sono quelle tendenti al nero. Quindi consiglio di non farvi mancare imitazioni in questa tonalità.

 

 

ACCESSORI

 

Fra gli accessori utili in questa tipologia di pesca oltre all’indispensabile giubbetto salvagente, consiglio una buna pompa a doppia azione, con essa sarà molto meno faticoso il gonfiaggio della nostra piccola imbarcazione, un telo in materiale plastico vi  sarà utile sia per evitare di bagnare il bagagliaio della vostra autovettura durante il trasporto, sia nelle fasi di gonfiaggio quando, posto fra il terreno ed il belly boat, eviterà che eventuali oggetti acuminati possano danneggiare la struttura di quest’ultimo. Per chi non possiede waders specifici come quelli della Fisher Motion dotati di una robusta suola in materiale plastico una sorta di scarpa, consiglio l’utilizzo di calzari in neoprene tipo quelli usati per il Windsurf, eviteranno infatti eventuali fori nei waders nel percorso da effettuare per il raggiungimento dello specchi d’acqua. Spesso frequento spot  ricchi di Black-Bass ma battuti non di rado da vento, non è la situazione ideale per affrontare una giornata di  pesca, ma  possiamo tentare egualmente , per rimanere in posizione e rallentare lo scarroccio uso solitamente una piccola ancora galleggiante assicurata al Belly Boat con una cima di almeno cinque sei metri, di poco ingombro e molto utile in situazioni come quelle sopra descritte. Se il vostro Belly Boat non è accessoriato di portacanne, li potete trovare in commercio, in alternativa  potete costruirli da soli con del semplice velcro, avere a disposizione più di una canna vi permetterà di pescare agevolmente sia in superficie che sotto. Per assicurarvi che il vostro cellulare o l’eventuale macchina fotografica non subiscano irreparabili danni a causa di un accidentale caduta in acqua si trovano a modico prezzo dei contenitori specifici o nei negozi specializzati di pesca o in un negozio di accessori nautici. Per quanto riguarda il giubbotto salvagente consiglio per praticità quelli gonfiabili,dotati di una piccola bomboletta di aria compressa, di poco ingombro ma soprattutto di nessun ostacolo alla vostra azione di pesca. Ricordo che questo tipo di salvagente ha bisogno, periodicamente, di una revisione.

 

CONCLUSIONI

 

Una tipologia di pesca molto eccitante sia per il fatto di condividere lo stesso elemento della nostra preda, sia perché, in alcuni luoghi poco frequentati e lontani dalla urbanizzazione  riusciamo ad avere un contatto diretto con la natura. Percorrendo a volte solamente pochi chilometri, si ha la possibilità di allontanarci dal mondo ed immergerci in una natura “incontaminata” e lontano dal traffico, dal cemento e dall’asfalto riusciamo a rigenerarci, per me questi ambienti sono vitali e riescono ad aiutarmi a vivere nel grigiore della città. Oltre all’aspetto sopra citato la pesca al Black –Bass ci mette a confronto con una preda molto combattiva capace di regalarci grandi emozioni. Inoltre possiamo considerarla una valida alternativa alla normale pesca a Mosca in fiume od in torrente dove purtroppo a causa dell’innalzamento della temperatura globale del nostro pianeta troviamo, specialmente nei periodi più caldi sempre meno acqua e purtroppo, mi auguro che così non sia, ne troveremo sempre meno. Per cementarsi in questa disciplina non dobbiamo pensare di dover spendere delle cifre esagerate, un Belly-Boat di ottima qualità come il fish-cat che vi accompagnerà nelle uscite di pesca per tutta la vostra vita costa circa 250 euro con un altro centinaio acquisterete pinne pompa e giubbotto salvagente, una pesca quindi alla portata di tutte le tasche. Una cava dove svolgere questa pesca vedrete che vicino a casa vostra la troverete, magari consultandovi con amici che già praticano questa tipologia di pesca o da negozianti in zona, io a volte per individuare zone nuove da testare mi affido all’ausilio di internet, scaricando infatti la versione gratuita di Google Earth si ha la possibilità di visionare eventuali spot validi. Fortunatamente nella mia zona vi sono parecchi piccoli specchi d’acqua sia naturali che formati  dall’uomo, tipo cave abbandonate,  ne troviamo infatti parecchi lungo il tratto autostradale che daLa Speziaporta in direzione Viareggio, qui infatti hanno creato alcuni grossi specchi d’acqua  per recuperare materiale utile per la realizzazione del tratto autostradale. Non mi resta che augurarvi un in bocca al lupo a tutti.

Continua con Accessori e costruzione artificiali.

 


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