Racconti

Buoni e Cattivi

Di Massimo Zelli pubblicato il 16/11/12

In un giorno in cui si passa senza soluzione di continuità dalla felpa alla polo a maniche corte... Penso.

Qualche amico mi aiuta a pensare. Li chiamo amici ma non credo che loro abbiano lo stesso punto di vista su di me. Forse per loro sono un visibile fastidio, forse mi stimano, forse mi odiano perchè non c'entro nulla con il loro mondo ma tento di farne parte. Forse, molto più semplicemente, mi convinco che ci sia un rapporto tra me e loro, che gliene freghi qualcosa di me, nel bene o nel male. Forse è proprio così che va. Assai probabilmente quello che succede in vero è una pura, semplice, interazione tra me e loro dovuta al fatto di trovarsi nello stesso ambiente in un certo tempo. Un interazione negli effetti, non nel pensiero, non nell'animo, non nel sentimento.

Quel loro modo di tenerti concentrato sul pezzo, di giocare a rimpiattino con l'antenna del galleggiante è qualcosa che distacca così tanto da ciò che ti circonda da farti raggiungere un livello di pensiero differente, meno ottimista, più realista nelle considerazioni, più profondo se vogliamo.

La quotidianità, noiosa nella sua frenesia, asfissiante nel suo essere piena di cose vuote, possiede questo aspetto solo nella sigaretta della sera. Quando il riflesso giallognolo del single malt si spegne sulla schermata del pc opaca di fumo ma lucida nel flusso di idee. Il silenzio ti fa udire in maniera netta il rumore del fiume che viene dalla tua testa. Ed è li che io vado a pescare, nel silenzio della sera.

Quelle staffilate secche come un cognac invecchiato svegliano i riflessi da predatore che per troppo tempo teniamo addormentati, nasciamo così tutto sommato, come delle scimmie un po' più scaltre e cattive di altri animali. Predatori anche noi, come l'orribile tigre, il feroce leone, il freddo squalo ... c'è anche il piccolo indifeso e cattivo uomo. Il pesce punto squote la testa e si danna l'anima per non uscire dall'acqua. L'unica percezione che ha, se ce l'ha, è quella che sta per rimetterci il culo, la pinna anale per meglio dire.

Messa così, la poesia cade. Dov'è la sfida, l'epicità della faccenda, il patos ... ma perdonatemi la presunzione: la cosa che mi fa più ridere è l'etica della pesca. Cosa c'è di etico nel ficcare un gancio in bocca ad una bestia e spaventarla a morte ammesso che poi la si liberi. Non c'è etica.

Etico è non andare a pescare e rispettare una forma di vita che non è evoluta come la nostra e nemmeno così cattiva. Etico sarebbe al limite ucciderli per mangiarli, perchè le catene alimentari non le abbiamo stabilite noi ed in tanti casi siamo in cima, questo è uno di quelli. A Roma dicono "E' na roda, oggi a me domani a te". Se cadeste in aereo in mezzo al pacifico non credo scenderebbe la lacrimuccia al pescecane dopo che s'è fatto un'antipasto con voi. Oppure potremmo ipotizzare che il mare è salato per quello. Ne diciamo tante di cazzate per metterci a posto la coscienza. Ne possiamo dire anche una per mettere a posto la coscienza dello squalo. Oppure no ?

La menzogna è caratteristica di tutti gli animali, si chiama inganno però, ma mentre mentire ad un'altro uomo è qualcosa che possono fare più o meno tutti e che fa parte del gioco della vita, mentire a se stessi è appannaggio di pochi. Sono dei mirabili capolavori di inumanità, un incrocio tra il pescecane che non ha sentimenti differenti dalla fame e il paguro, un animale che passa la vita fingendo di essere un'altra cosa.

L'inganno fa parte della natura, lo scorfano, che è brutto ma buono alla griglia, attrae gli altri pesci sistemando delle esche che sporgono dalla sabbia come fossero cibo, lo fa per ucciderli e per mangiare. Nulla di male, ma voi lo conoscete un'animale che è capace di ingannare se stesso?

Si. C'e n'è uno solo. E' quella scimmia scaltra e cattiva di cui sapete già. Beh... non un granché le riflessioni che la pesca tira fuori da me.

Che il mondo è piccolo .... ed anche molto cattivo, lo dicevano Lee Van Cleef e Klaus Kinsky ai tempi di "per qualche dollaro in più". Anche quel film nella sua difficile semplicità mostra che gli uomini tutti d'un pezzo, quelli fedeli a se stessi anche nella profonda malvagità sono in realtà un miraggio se non un invenzione. Al limite si possono considerare la trasposizione reale di qualcosa di teorico che raramente trova rappresentazione pratica.

Eh si. Credo sia proprio così. Ho abbandonato da tempo l'idea ideale del bianco e del nero abbracciando la realtà reale delle sfumature dalla difficile cifratura.

E' romantico pensare ad un mondo scritto in codice binario dove c'è lo 0 o l'1 oppure il bianco e il nero, i buoni e i cattivi, i guelfi e i ghibellini, la destra e la sinistra, i culattoni tutti culattoni e gli etero tutti etero...

E' un bel bel mondo romantico. E sarebbe anche un bel mondo di merda perchè mi toglierebbe lo sfizio di indovinare chi ho davanti... sarebbe come pescare sapendo in anticipo chi mangerà la mia esca.

Ed infine, se non è etico, se non è cristiano, se non è nemmeno da buoni andare a pescare, perchè ci vado? Perchè sono un uomo cattivo, e mi diverto in questo modo. Cattivo almeno in quell'aspetto o anche in altri. A volte ci riempiamo la bocca di parole come amicizia, statura morale, nobilità d'animo.

Potrei benissimo dire d'essere una persona abominevole quando prometto questo mondo e quell'altro ad una ragazza quella sera che ho deciso di farmi una chiavata ma lei è riluttante.

Ha ragione un caro amico... chi è chi hai di fronte lo vedi dopo che hai finito. Quando l'unico pensiero è pulirti rivestirti e togliere il disturbo, sei forse una persona amorale? Sei forse una persona dalla bassa statura morale ?

Direi di si. E direi pure che è divertente farlo. Come lo è andare a pescare.

E quando tradisci la tua compagna, quella a cui dovresti aver dato il sentimento più puro e più nobile che il signore ti concede di donare ?

Sei immorale anche li? Di certo lo sei. E' divertente? Direi di si se lo fai.

Il primo pensiero che mi viene in mente è che se una persona si comporta in questo modo con la donna a cui ha giurato fedeltà finchè morte etc.. etc... sia una persona di cui non posso fidarmi. Del resto un'amicizia è su un gradino della scala un po' più basso rispetto all' amore.

Poi però esco dal mondo fatto di bianco e nero.

Rientro in quello in cui i toni di grigio regnano e decidono il verso delle cose.

Vi rientro si e capisco una cosa, ci riempiamo la bocca di parole che in un mondo come quello che viviamo dove certi bianchi e certi neri si manifestano raramente utiliziamo le parole sbagliate per definire le nostre interazioni.

I pesci non sono proprio per nulla amici miei. Sono gli animali con cui io interagisco a loro svantaggio per il mio personale tornaconto, la mia soddisfazione personale.

E i miei amici? Sono davvero miei amici? A volte si a volte no... dipende da che verso guardiamo la faccenda. E' difficile capirci qualcosa perchè i toni di grigio cambiano colore in base come la luce incide su di essi.... il bianco potrebbe essere persino nero da un certo punto vista.

Buona serata a tutti... bianchi e neri che voi vogliate essere considerati.


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