Tecniche

Calamari e Totani, dove cercarli?

Di Saverio Rosa pubblicato il 25/10/10

L’ estate è ormai giunta al termine e i cali pressori rilevabili da qualsiasi barometro meteorologico ci comunicano che presto riavremo a che fare con perturbazioni e bruschi cali di temperatura accompagnati da venti sostenuti proveniente dai quadranti nord orientali.
Condizioni che faranno desistere dalle loro missioni domenicali, molti ’’pescatori’’ che preferiranno non scontrarsi con le rigide temperature invernali,optando per le più comode e tranquille poltrone del salotto.
Se il pescatore ’’ della domenica’’ tristemente chiude nell’armadio la sua attrezzatura pronto a ritirarla fuori nella prossima primavera,c’è anche un’altra categoria di uomini del mare… quella dei veri pescatori che non possono far altro che gioire di fronde all’avanzare della stagione fredda. Gioiscono nella consapevolezza che sarà proprio il gelo a regalare l’arrivo di alcune prede stagionali che, solo nei mesi compresi tra ottobre e gennaio, potranno rimanere allamate alle nostre lenze in pesca.
Questa volta non stiamo parlando di pesci… in questo articolo ci occuperemo di molloschi… molluschi cefalopodi nectonici…quindi, più nello specifico, parleremo di  TOTANI E CALAMARI .

ETOLOGIA E HABITAT DEL CALAMARO E TOTANO… DOVE CERCARLI??

Come gran parte dei pescatori sapranno già, i  totani si avvicinano alle coste nel periodo compreso tra metà settembre e fine gennaio. La migrazione verso terra da profondità più sostenute è causata da ragioni riproduttive. I calamari e totani si ritrovano lungo le batimetriche costiere per accoppiarsi e deporre su fondali che vanno dai 2 ai 40 metri.
Il calamaro non ha una posizione standard all’interno della colonna d’acqua e ciò significa che, in funzione di fattori ambientali come vento, marea e
soprattutto ciclo lunare, lo potremo trovare in caccia a tutte le altezze.
Proprio perché la sua attività riproduttiva, soprattutto durante la prima fase dell’accoppiamento, non ha relazioni specifiche con il fondale, ritroveremo branchi dei nostri cefalopodi, sia in zone di fondali sabbiosi, che di fondali misti con poseidonia, ma anche, e  soprattutto, su fondali rocciosi.

INSIDIARE I CALAMARI E TOTANI

La pesca al cefalopode, sia che si tratti di calamari, seppie, totani o polpi, viene troppo spesso erroneamente classificata come disciplina che non necessita di particolari accorgimenti tecnici.
Quello di sottovalutare l’ intelligenza, soprattutto se si tratta di calamari e totani, è un errore che molti appassionati fanno, con il rsultato di lasciare da parte lo studio di lenze e terminali in funzione di una una pesca più semplice e più classica… Pesca  che da si qualche risultato, ma troppo spesso risulta deludente.

Nelle prossime righe cercheremo di superare questa ottusa e diffusa concezione che vede la  pesca al cefalopode come una disciplina ‘’poco tecnica’’… Cercheremo di mettere a fuoco quegli accorgimenti che ci permetteranno di triplicare il numero delle cattaure effettuate e il tutto grazie all’ uso di 4 elementi fondamentali:
-La lenza giusta
-L’artificiale giusto
-La velocità giusta e…
-L’ impiego di tecnologie luminose di ultima generazione.

CALAMARI E  TOTANI A TRAINA… LA TECNICA VINCENTE!

Le tecniche per andare ad insidiare i calamari sono fondamentalmente tre:

1) La tenica comunemente denominata ’’a picchetto’’ in cui la barca è ferma(ancorata o a scarroccio) e il pescatore espleta la sua azione di pesca grazie all’ausilio di gamberoni artificiali, di TATAKI, oppure di totanare ad asta su cui si è provveduto ad  innescare sardine, boghe o sugarelli

2)La tecnica dalla riva: che puo’ essere fatta sia a spinning  con artificiali a gamberone sia  a ‘’galleggiante’’ innescando pesci morti.

3)La traina… Tecnica che, indubbiamente, risulta essere la più redditizia in assoluto!

Proprio perché la pesca a traina è sicuramente la più catturante,nelle prossime righe, andremo proprio a descrivere e sviscerare questo argomento, tralasciando le altre due( a picchetto e dalla riva)che magari verranno trattate più nello specifico in altri articoli di prossima uscita,ma che per il momento dovranno lasciare spazio alla tecnica regina.

LA LENZA GIUSTA…
La traina può essere fatta con 2/3 lenze in mare in funzione della larghezza della barca.
Le nostre lenze saranno costituite da 5 artificiali per canna disposti a trenino.La scelta dell’artificiale è di fondamentale importanza nella traina al calamaro… Sulla nostra lenza avremo 2 tipologie di artificiali:

1) Artificiali minnow affondanti da calamari con paletta. Ottimi i RAPALA
2) Artificiali da cefalopode a gamberone del tipo utilizzato per lo spinning e per la pesca dalla barca ’’a picchetto’’.

Posizionando 2 differenti tipologie di artificiali da trainare sulla stessa lenza, otterremo 2 vantaggi:
1) MASSIMA NATURALEZZA NELLA PRESENTAZIONE DELL’ ESCA IN PESCA:solo 2 minnow RAPALA su 5 infatti, eviteranno l’ eccessivo l‘irrigidimento della lenza in pesca.Gli artificiali con paletta infatti, hanno il piccolo difetto di esercitare una notevole trazione in acqua, cosa che porta  i Rapala trainati nella prima parte della lenza, ad risultare troppo poco moventi.
Questa rigidità è dovuta al fatto che, ogni artificiale con paletta, esercita individualmente un forte attrito in acqua che si moltiplica per il numero dei minnow a paletta montati sullo stesso terminale.
5 rapala producono una notevole forza che va a discapito della stessa presentazione dei minnow che risultano poco naturali e conseguentemente poco catturanti.

Per ovviare a questo problema basta costruire la lenza di 5 artificiali totali, inserendo 2 minnow affondanti con paletta , abbinati a 3 artificiali a gamberone .Questi ultimi, non avendo paletta affondante ma solo una piombatura che ne ottimizza la navigazione, non irrigidiscono la lenza in pesca rendendola decisamente appetibile.
 
2) RIUSCIREMO AD OTTIMIZZARE L’AZIONE DI PESCA PROPONENDO 2 TIPOLOGIE DI ESCA. Osserveremo infatti che durante lo svolgimento della nostra battuta , alterneremo dei momenti in cui i calamari tenderanno a rimanere allamati soprattutto agli artificiali a gamberone, mentre in altri momenti preferiranno solo ed esclusivamente i minnow con paletta. Disponendo sulla stella lenza di entrambe le tipologie di artificiali, riusciremo ad effettuare un buon numero di catture durante tutta la battuta  proponendo,in qualsiasi momento, la tipologia di artificiale più catturante.

L’ARTIFICIALE GIUSTO
Come abbiamo precedentemente detto, disporre di due tipologie di artificiali, completamente diversi nella forma e nell’ azione di pesca, spesso risulta essere una strategia vincente e redditizia … ma che tipo, colore e dimensione dobbiamo utilizzare?

Minnow Rapala con paletta: è stato osservato che calamari di dimensioni ridotte predano senza alcun tipo di problema dei minnow di notevole grandezza, pertanto sceglieremo di impiegare la misura massima che la ditta Rapala ci offre.
I colori : C’è da dire che ogni zona, in funzione della profondità e limpidità delle acque, ha un colore che rende maggiormente rispetto agli altri… detto questo, ci limiteremo a affermare che, in linea di massima, è giusto scegliere minnow BIANCHI, GIALLI, E MULTICOLORE FLUO nelle giornate di cielo nuvoloso o assenza di luna, mentre opteremo per minnow TESTAROSSA, ROSSI/FUXIA E SGOMBRO nelle giornate di luna piena.
Artificiali a Gamberone : le tipologie di artificiali di questo tipo in commercio sono davvero svariate.le si trovano da tutti i prezzi,grammature e colorazioni. Ci siamo trovati molto bene con i gamberoni JIG SQUID della ditta EUPRO. In commercio li possiamo trovare in 3 misure e 4 colorazioni. Per la traina sono ottime la misure 3 e 3,5 nei colori ROSSO, ARANCIO E VERDE. Questo tipo di gamberone presenta diversi vantaggi rispetto agli altri; primo, è un artificiale ben rifinito nei dettagli… ha un occhio e delle piumette molto ben concepite. Secondo, possiede un ottima bilanciatura data da un piombo ben calibrato per la stazza del gamberone e che presenta una piccola scanalatura che crea turbolenze molto attrattive per i cefalopodi. Terzo, pur essendo un artificiale di fascia molto economica, risulta fortemente e totalmente fluorescente al buio, e quarto; in mezzo ad artificiali che costano 10,15, 20 euro, gli Eupro hanno un costo ridottissimo (intorno a 3 euro al pezzo) che ci permette di acquistare in più colori e dimensioni senza spendere un patrimonio.

COSTRUZIONE DELLA LENZA

Per quanto riguarda la costruzione della lenza, dovremo stare ben attenti a non esagerare con i diametri dei terminali. Erroneamente, molti ’’totanatori’’ pensano che i cefalopodi non badino allo spessore dei monifili impiegati. Per sfatare questa sbagliatissima convinzione basterà provare a calare 2 lenze in mare, identiche, ma una con diametri sensibilmente più sottili rispetto all’ altra… e potremo star pur certi che il risultato sarà schiacciantemente a favore della lenza più sottile. Vediamo adesso di quantizzare: andremo a costruire i terminali usando uno 0,28/0,30 per la costruzione del trave, mentre utilizzeremo uno 0,23/0,25 per la costruzione dei 5 braccioli. I braccioli, sui quali verranno posizionati i nostri artificiali, saranno lunghi 150cm e verranno uniti ai travi per mezzo di girelle triple a ‘’T’’oppure di perline forate a 4 buchi(tecnosfere STONFO)…
Tra una girella tripla e la successiva, per evitare la sovrapposizione degli artificiali, andremo a lasciare 300cm cosicché gli artificiali in pesca si vadano a trovare a circa 150cm dalla girella tripla successiva.
La nostra lenza avrà quindi 5 artificiali ed una lunghezza totale di 12metri.(vedi immagine).
Andremo a posizionare i nostri minnou a paletta Rapala sull’ ultimo e penultimo bracciolo, mentre posizioneremo i 3 gamberoni Jig Squid sulle altre 3 posizioni situate nella prima parte della lenza.
La logistica del posizionamento delle 2 differenti tipologie di artificiali non è cosa casuale; la disposizione è appositamente studiata per far si che la lenza in traina, acquisti una notevole inclinazione rispetto alla superficie dell’acqua. L’inclinazione, creata dal potere affondante dei soli ultimi 2 artificiali con paletta, fa si che i restanti 3 artificiali a gamberone, si trovino ad essere trainati in modo da non creare problemi di arricciamento del filo. 

Le lenze potranno essere associate a canne  oppure utilizzate a mano. Nel caso in cui si scelga di usare canne da pesca, si intuisce facilmente che queste, ci potranno servire soprattutto a mo di divergenti e solo per recuperare i primi metri di lenza .Una volta giunti alla prima girella tripla ( o tecnosfera) infatti, la lenza, non potendo passare dagli anelli della canna,dovrà necessariamente essere finita di salpare a mano.

LA VELOCITA’ GIUSTA
Per ciò che che concerne la velocità a cui procedere durante la tarina ai totani e calamari, ci limiteremo a dire che, i classici 1,8/2,00 nodi, saranno più che sufficienti per ottimizzare la nostra azione di pesca permettendoci di far lavorare i nostri 5 artificiali nel migliore dei modi

TOTANI E CALAMARI E TECNOLOGIE DI ULTIMA GENERAZIONE
Come ormai è ben risaputo,il calamaro e il totano sembrano essere particolarmente attratti da fonti luminose, specie se si tratta di luminescenze ad intermittenza continua e ravvicinata. Negli anni, molte ditte produttrici e distributrici di articoli da pesca, hanno immesso sul mercato sistemi di illuminazione ad intermittenza a flash che, se applicate sulla lenza da cefalopodi, riuscivano ad aumentare di qualche punto percentuale l’ attrattività dei nostri artificiali. I risultati in termini di numero di catture venivano migliorati, ma non in modo poi cosi’ rilevante.
Benchè i cefalopodi vengano attratti dalla luce, le tecnologie che portavano in acqua i nostri ‘’lumini’’ presentavano 2 deficit molto penalizzanti; per prima cosa, è stato osservato che, la luce ad intermittenza breve (flash) bianca,gialla o di fluorescenza da star light, non ottimizza l’attrattività esercitata sul cefalopode. Per ottenere il 100% dell’ attrattivià è necessario usare luci color neon blu oppure neon verde, che poi non sono altro che i colori dei bagliori che ,la luce lunare, produce quando colpisce la livrea squamosa di sardine, sugarelli, acciughe, boghe, cefali ecc… tutti pesci che, in natura, risultano essere il pasto prediletto dei nostri amici tentacolati.
L’altro limite fortemente penalizzante era rappresentato dal campo magnetico.Le lucette a flash o stroboscopiche utilizzavano l’ elettricità derivante da batterie a secco… quindi normali pile a bottone. Questo classico flusso di elettroni creava un campo magnetico. Qualsiasi campo magnetico elettrico non è notoriamente gradito dai molluschi cefalopodi. E’ facile dedurre che una lucetta a pila accesa e posizionata sulla lenza, esercitava si un’ attrattività visiva, ma questa era spesso compensata negativamente dalla presenza di campi magnetici elettrici generati per il suo funzionamento.
Questi due limiti sono oggi finalmente superati grazie ad un prodotto di nuova generazione: L’ esca GLOBAL.
Si tratta di un piccolo dispositivo altamente tecnologico lungo appena 4cm che elimina completamente i decificit dei precedenti apparecchi a luminescenza; Il campo magnetico è quasi completamente azzerato grazie all’ eliminazione della pila.Questo gioiellino della tecnica infatti, non prende l’energia da una classica batteria a secco a bottone, ma bensi’ se la auto-genera grazie ad una reazione chimica di elettrolisi.
Un componente (micro pastiglia) di zinco,a contatto con l’acqua salata, riesce ad alimentare elettricamente un mini-led studiato per riprodurre alla perfezione i bagliori super attiranti che generalmente vengono prodotti dalla luce, solare o lunare, quando colpisce un pesce.
Il colore dei bagliori prodotti dall’ esca global è specificatamente studiato per risultare irresistibile verso le nostre prede… Si tratta infatti di luminescenza di colore blu o verde…molto intensa e con un intermittenza estremamente attrattiva.
Andando a posizionare le esche Global sulle nostre traine in pesca, otterremo dei risultati strabilianti.
Le potremo posizionare lungo il trave o addirittura, grazie alle loro dimensioni ridottissime, le attaccaremo direttamente ai nostri minnou o gamberoni. Più lucette impiegheremo e maggiore sarà la visibilità e catturabilità.


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