Tecniche

Surfcasting: parliamo di Canne da spiaggia

Di Michele Nardi pubblicato il 02/06/11

La scelta che legittimamente viene prima di tutte le altre è quella della canna. Sia per un neofita sia per un campione questa è la scelta basilare, quella dove ci costruiremo sopra tutta una serie d’astuzie ed accessori espressamente dedicati.

Niente è per sempre dice il saggio ed anche il nostro più fedele arco da pesca è destinato a non accompagnarci per molte stagioni, vedi le invitanti novità, i nostri cambi d’idee e non ultime le mode che come ben sappiamo sono il maggior richiamo.
Ma si sa, specialmente noi italiani siamo riconosciuti a livello mondiale tra i maggiori ideatori di mode ed evidentemente siamo fra i primi ad esserne attratti.
Tutto il nostro mondo ci affascina così tanto che anche di fronte ad una vasta scelta di buone canne preferiamo entrare in possesso sempre di quella più tecnologica, quella che promette di più, quella più in voga in quel preciso momento, ma non sempre a ogni buon conto corrisponde un effettiva necessità e perciò vediamo di prepararci al meglio prima di compiere la grande scelta, che tuttavia non è mai semplice.
La prima cosa da chiarire è quella che è molto meglio acquistare la peggiore delle canne in carbonio anziché la migliore di quelle in fenolico. Infatti, ancor oggi ci sono dei negozianti che avendo delle vecchie canne in giacenza tentano d’appioppare al cliente inesperto oggetti molto datati, decantando dei pregi difficili anche soltanto da immaginare.
Per questo noi vi diciamo di non fidarvi. È vero che una canna in carbonio alto modulo si può rompere, ma anche una Ferrari!
Questo per ribadire semplicemente che dove la tecnologia è portata ai massimi livelli di progettazione i problemi di rotture ci sono sempre. Va da se che è sempre meglio affidarsi a oggetti di marca, anche se dovremo essere disposti a spendere qualche soldo in più.

Canne e consulenti

Vista la grande concorrenza di mercato tutte le aziende che hanno in catalogo delle buone canne da surf casting hanno scelto di affiancare al proprio organico un consulente tecnico specializzato, in modo da essere sempre all’avanguardia nella progettazione delle proprie canne e di tutti gli altri accessori dedicati alla nostra disciplina, che in controtendenza ogni anno conta sempre un maggior numero di appassionati i quali si presentano come terreno fertile per le aziende del settore.
Detto questo è chiaro che le aziende più in forma e con i più quotati consulenti tecnici andranno sempre per la maggiore, proponendo oggetti sempre più belli e affidabili  e che prima di essere immessi sul mercato sono sottoposti ai più svariati test di controllo. Per qualunque canna da spiaggia è di basilare importanza essere stata precedentemente provata in tre fasi fondamentali: in laboratorio (prove simulate), in mare (prove in pesca) e nel lancio (prove di crash test e distanza).
Ovviamente, solo per le canne di fascia alta vengono eseguite tutte queste prove e un’estensione a tutta la gamma sarebbe assolutamente improponibile visto i costi.
Molte persone si chiedono dov’è stata prodotta la canna che hanno tra le mani: in Cina? In Corea? In Inghilterra?
Oppure in Italia? Dando tanta importanza a quest’aspetto, ma la realtà dei fatti è ben diversa.
<Non è importante il dove, dato che al giorno d’oggi ottime fabbriche si trovano ovunque, ma è importantissimo il come (tale canna è stata costruita) e da chi è stato fatto e seguito tutto il processo di realizzazione che va dal computer alla spiaggia. In poche parole, per chi compra una canna al top sarebbe intelligente voler sapere anche a chi si è rivolta la ditta costruttrice per la progettazione della suddetta canna perché in questo caso aver avuto una buona consulenza fa davvero un enorme differenza e giustifica anche un prezzo finale un po' oltre la media. Per valorizzare quest’aspetto si dovrebbe cambiare un pochino la nostra mentalità e soprattutto quella dei nostri imprenditori: un processo che bene o male è già iniziato. Il mercato offre un ampio panorama in fatto di canne da surf, chiaramente divise per categorie d’impiego e nel nostro caso prima di tutto dobbiamo fare una semplice distinzione tra canne leggere, chiamate correntemente beach ledgering, e canne da surf casting, legittimamente un po’ più pesanti. Fra quelle pesanti una distinzione netta va fatta tra canne da lancio tecnico (su prato) e canne da pesca, dato che ormai non hanno più niente a che vedere l’una e l’altra categoria ed è assolutamente impensabile utilizzare con successo in pesca una canna da pedana. Long casting e surf casting sono due realtà ben distinte e sempre più lontane l’una dall’altra, al punto che oggi i campioni di "long" non vanno quasi mai a pescare.

Importanza dei componenti

In tutte le canne destinate al lancio lungo oltre alla giusta reattività della struttura (blank) sono di notevole valore i componenti come anelli, portamulinello e pomello o tappo. Possiamo tranquillamente sostenere che un ottima canna da surf non dovrebbe prescindere da un anellatura di marca Fuji dato che è giustamente considerata il massimo dell’affidabilità. Anche le placche in grafite della medesima marca non sono affatto male essendo le uniche con filettatura antisabbia. Riguardo al pomello, cosa che fino a poco tempo fa non veniva neppure presa in considerazione, aggiungiamo che è molto meglio che ci sia e che abbia la base di gomma. Una canna anellata con perizia sicuramente renderà molto di più della stessa che magari monta anelli sistemati un po’ a caso da chi non conosce perfettamente la nostra disciplina.
I casi sono innumerevoli! In una canna telescopica il costruttore è obbligato a montare gli anelli all’estremità degli elementi e quando questi sono pochi servono anche gli anelli scorrevoli, ritenuti odiosi da ogni surfcaster che li ha provati. Tutto questo non succede con una struttura ad innesti, dove il costruttore è libero da ogni vincolo e può posizionare a piacere l’intera anellatura, legando ogni anello nel punto del fusto dove c’è realmente bisogno. Non a caso le canne ad innesto sono considerate le più tecniche. Per chi decide di pescare con la canna telescopica è consigliabile optare per quelle senza nessun anello scorrevole, ne sul fusto ne tanto meno sulla vetta, perché nell’azione di lancio ogni anello scorrevole presente riproduce un problema in più. Inoltre, è assolutamente da scartare a priori qualsiasi tipo di canna da surf anellata con meno di cinque anelli totali.

Beach ledgering

In questa categoria rientrano le canne di potenza massima intorno ai cento grammi, specialmente quelle con i cimini intercambiabili ad innesto, ciò nondimeno ci sono delle beach che pur avendo il cimino fisso risultano perfette allo scopo. Chi non ha mai provato a recuperare una grossa orata con una canna di questo tipo non può immaginare cosa si è perso! Contrariamente a quello che si può pensare le canne da ultraleggero sono le più difficili da costruire in quanto devono coniugare bene leggerezza, versatilità e capacità di lanciare lungo, qualità quest’ultima divenuta ormai imprescindibile per qualsiasi buona canna da spiaggia. Una canna di questo tipo può essere sia telescopica sia ad innesti ma tassativamente deve possedere una struttura molto elastica ed un calcio di calibratura estremamente fine per adattarsi bene alla tecnica.
Qualunque pescatore con un minimo di tecnica di lancio riesce a gestire al meglio una di queste “cannette” e molto più spesso di quanto ci possiamo immaginare si vedono pescatori che lanciano più lontano utilizzando questo tipo di attrezzo anziché quello da surf. Sicuramente un principiante, o un lanciatore inesperto, fa più metri con questo tipo di canna perché riesce a caricarla bene comunque, anche utilizzando solo le braccia, cosa molto più difficile da fare con una canna dal manico duro come quelle da surf casting.

Utilizzo: tutte le situazioni di mare ad eccezione di quelle con moto ondoso rilevante o forte corrente.
Ottime per pescare nel raggio d’azione dei primi cento metri, ma ce ne sono alcune realizzate in tre pezzi che all’occorrenza li superano abbondantemente.

Pro: perfette e incisive in ogni contesto sia in foce sia dagli scogli ma è in spiaggia che si fanno apprezzare maggiormente.
Se da sempre la sensibilità è considerata l’arma vincente contro le prede più sospettose non pensate che ci sia un buon motivo?

Contro: tutte le volte che siamo obbligati ad utilizzare più di cento grammi di piombo.
Con una buona beach ledgering si può portare a riva anche un pesce di svariati chili, ma nella pesca col vivo e in quella a gronghi e razze sono assolutamente da scartare.

Surf casting

I mille capricci del mare impongono scelte ben precise e chi si cimenta nella pesca dalla spiaggia non può esimersi dall’acquisto di una vera canna da surf.
Il panorama è molto più vasto rispetto a quello delle beach e di conseguenza non è facile orientarsi. Prima di tutto dobbiamo stabilire la potenza che ci occorre. Per chi pesca in Mediterraneo una potenza massima di 250 grammi è sufficiente per far fronte a qualsiasi situazione di lancio e di pesca.
Ad esempio, per la classica pesca alle orate, che in molte spiagge pascolano su rotte abbastanza esterne, è perfetta una canna con casting compreso tra 150 e 200 grammi in quanto permette ottime performance di lancio e discreta maneggevolezza, cosa importante dato che le nostre pescate non si risolvono quasi mai nel giro di poco tempo.
Una volta scelto tipo di canna e potenza giusta c’è da scegliere la lunghezza. Come aumenta la lunghezza anche il peso va di pari passo e perciò il nostro consiglio, salvo che nei casi delle competizioni dove si usa solo una canna, è quello di non esagerare. Per i lanciatori accaniti una misura che va da metri 4,20 a metri 4,50 è perfetta, dato che coniuga leggerezza e distanza nel migliore dei modi.
Anche una canna di questo tipo può essere sia telescopica sia ad innesti ma le strutture maggiormente affidabili, e che promettono indubbiamente più metri, sono sempre quelle realizzate in due o tre pezzi ad innesto. Le due pezzi ad azione ripartita stile inglese (quelle con la cima durissima per intenderci) se utilizzate nel nostro mare mostrano tutti i suoi limiti, che non sono pochi!

Utilizzo: tutte le volte che dobbiamo utilizzare un piombo che pesa più di cento grammi.
Per pescare bene è necessaria una cima fine e abbastanza cedevole, di quelle che assecondano lo stato del mare in modo particolare quando onde e corrente si fanno sostenute.

Pro: distanza di lancio assolutamente inarrivabile per qualsiasi altra canna da pesca. Le canne con potenza (casting) superiore ai 150 grammi sono adatte anche alla pesca col vivo.

Contro: nella pesca sottoriva a mare calmo sono generalmente fuori luogo, specialmente quelle più potenti.

 


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