Itinerari Estero

Carpfishing... in Brasile

Di Paolo Marcucci pubblicato il 01/05/12

A chi storce il  naso.

Vorrei fare una considerazione che ritengo necessaria per chi mi legge, il carpfishing è nato, si, per prendere le carpe di una certa dimensione, ma se poi altri pesci presenti nelle acque dove peschiamo, abboccano alle nostre lenze innescate con  le boiles, adeguamoci a prendere e rilasciare quello che viene e se sono dei bei pesci facciamoci una bella foto, peró se vogliamo prendere solo le carpe dobbiamo smettere di pescare  che non c´é niente da fare, se le boiles questi pesci le hanno giá mangiate una volta le mangeranno sempre, chi di noi non ha mai preso un cavedano o una tinca con le boiles, io in Italia ci ho preso di tutto: cavedani, scardole, tinche, gli odiati, da me, amur, ma anche lucci, blak-bass, anguille e non mi ricordo quali ancora. Cosí come in Italia altri pesci abbocano alle boiles montate sull´hair-rig, anche qui i pesci, dove pesco, si sono abituati ad abbocare e se questi sono due o tre volte piú grandi alle carpe che faccio mi arrabio? No! Mi ci diverto ed aprofitto per conoscere questa fauna ittiologica incredibile che mi viene a trovare.  Poi a dirvi la verita le carpe sono delle cinquecento e i tambaquis sono delle Ferrari.

Noi  Italiani nel mondo siamo a delle stime fatte dai vari consolati circa sessanta milioni, fra Italiani iscritti all´aire i loro figli e gli oriundi, c´è un´altra Italia sparsa per il mondo e non puó essere che solo io tra tutti questi, pesco e faccio il carpfishing, c´è sicuramente qualcun´altro in Australia, in Cina, in Africa, in Korea, in India e nei paesi piú sperduti del mondo sempre ci sará un´altro Italiano che pescherá e pescherá con l´hair-rig, non storcete il naso che forse un giorno anche voi dovrete espatriare per lavoro, anche voi potreste mettere nei bagali il rod pod, le canne e i mulinelli come me e come molti altri piú silenziosi di me.

Noi pescatori Italiani nel mondo siamo quelli che piú di molti altri potremo divulgare il carpfishing e non solo per la nostra quantitá, ma anche per la nostra capacitá di integrazione con i popoli che ci ospitano, viviamo in cittá multiraziali e multietcniche dove il colore della pelle non rapresenta motivo di differenza, io pesco con giapponesi, koreani, portoghesi, spagnoli e molti, moltissimi afroamericani e sono tutti amici e tutti con il massimo di apertura mentale e ricordatevi questo è il mondo che ci aspetta saremo ospiti ma dobbiamo anche ospitare.

Ho letto che molti Italiani all´estero leggono carponline e se lo leggono è perché sono carpisti, penso che in futuro avremo sempre piu riscontri piú testimonianze di altri pescatori con le foto e i racconti delle loro catture ed esperienze, se non sono carpe… fioriranno.


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