Racconti

Chatterbait e spinnerbait

Di Simone Pennini pubblicato il 24/01/13

Chatterbait e spinnerbait, due esche agli estremi opposti degli indici di gradimento nelle simpatie dei bassanglers italiani.

Se da una parte lo spinner rappresenta un validissimo alleato nella stragrande maggioranza dei casi, la chatter è praticamente una sconosciuta, soppiantata dallo stesso spinnerbait.
Eppure queste lures si completano a vicenda, rappresentando un binomio eccellente, sopratutto per chi ama il power fishing o si trova ad affrontare zone intricate dove le classiche hard bait dotate di ancorette trovano notevoli difficoltà.

Partiamo dal principio, analizzando chi sono i protagonisti.

La chatterbait è essenzialmente una testa piombata munita di skirt (in silicone o rubber) al cui occhiello è collegata, mediante split rig o direttamente a questo, una paletta in metallo o, nelle chatter di nuova generazione in materiale plastico. Le variazioni sul tema sono molteplici e vanno dalla differenziazioni di texture del gonnellino alla forma della testa alle diverse tipologie di paletta e particolare non da meno, l'applicazione della guardia alla testa piombata, stile jig insomma.

Struttura similare la presenta lo spinnerbait, in quanto anch'esso si presenta come una jig head munita di gonnellino (in questo caso si tende a preferire il silicone, con qualche digressione particolare rappresentata dal pelo di cervo) e da una forcella a V a cui sono collegate in genere una o due palette.

Notevole importanza è data dall'elemento metallico formante la forcella, in quanto è il cardine del sistema antialga; ciò è dato dal fatto che l'amo è “coperto? da tale forcella che tende ad evitare che lo sporco vada a vanificare la ferrata e la presentazione dell'esca.

Esistono tre tipi di palette: Willow Leaf (la tipica foglia di salice allungata), Colorado (dalla forma a goccia)ed Indiana (una via di mezzo tra la Willow e la Colorado).
La parte più importante dello spinnerbait è rappresentata dalle palette e soprattutto da come queste sono abbinate tra loro; avremo quindi coppie di palette dello stesso tipo, tandem oppure singole (per chi scrive rappresentano la versatilità fatta esca!sopratutto per il fatto che amo alla follia gli spinnerbait che in caduta hanno il cosiddetto “effetto elicottero”). Gli abbinamenti di palette più utilizzati sono schematicamente questi:

-doppia Willow: ottima per presentazioni in velocità visto il poco attrito che creano in acqua

-doppia Colorado: per presentazioni più lente rispetto alla dW e quando si ricercano molte vibrazioni di potenza maggiore

-Willow/Colorado: quando si ricercano molte vibrazioni specie a contatto con il fondo (slow rolling)

-paletta singola: versatilità allo stato puro!recuperi veloci, lenti, oppure velocissimi (piccolo Tip: lo spinner è una eccellente esca topwater), sul fondo oppure in superfice.

Eccoci arrivati al primo “faccia a faccia”(o meglio, paletta a paletta) tra spinner e chatter, e riguarda l'attrezzatura da utilizzare per impiegarli al meglio.
Si utilizzano canne dai 6.6' ai 7' piedi, con azione fast o medium -fast, con potenza variabile da ¼ all'oncia. Esistono attrezzi specifici per l'utilizzo degli spinnerbait con queste caratteristiche, mentre per le chatterbait bisognerà orientarsi verso canne concepite per il swimming jig o cranking stick nelle versioni più potenti.
Stiamo esaminando due esche che necessitano di velocità, quindi la scelta sul mulo deve tenere conto di questa caratteristica, orientandoci su modelli con ingranaggi robusti ma allo stesso tempo dotati di rapporti di recupero elevati, un 6.5:1 è quello più adatto per entrambe le tecniche e permette di gestirle senza sforzi, aiutandoci anche quando necessitiamo di allontanare il pesce da cover o strutture in cui si andrà ad infilare per liberarsi.
Fluorocarbon o nylon? Personalmente preferisco utilizzare nylon attorno alle 10-12 libbre quando devo pescare in velocità o negli strati superficiali, mentre ricorro ad un fluoro dello stesso libraggio quando devo operare vicino al fondo o a strutture particolarmente ostiche.

Eccoci finalmente arrivati al confronto vero e proprio, quali sono i punti di forza e le debolezze dei due contendenti e come si “completano”.
Come già è stato detto, lo spinnerbait ha dalla sua la struttura propriamente antialga e ciò gli permette di passare praticamente dovunque, dandoci la possibilità di affrontare spot molto intricati. Infatti è possibile utilizzare lo spinnerbait come una vera e propria esca da flipping, specialmente con modelli ad una singola paletta. Pensiamo ad una struttura non estremamente intricata, un albero sommerso o un canneto abbastanza profondo, la maggior parte degli angler tende ad affrontare questi ambienti con jig o montature texas, se invece tale struttura viene affrontata con uno spinnerbait si avrà un approccio completamente diverso dal punto di vista della presentazione. In caduta avremo una notevole emissione di vibrazioni, data dalle palette e dall'eventuale trailer. Questo tipo di presentazione è sicuramente molto aggressiva e nervosa visto che costringe a recuperare velocemente l'esca appena si percepisce il fondo, provocando spesso e volentieri attacchi violenti. Possiamo modificare le vibrazioni emesse agendo sulla scelta delle palette e del trailer stesso; double tail grub e paddle worm per fare molto rumore, finesse worm o shad tail per la massima discrezione senza rinunciare al trailer.

A parte alcuni modelli particolari, le chatterbait nascono senza guardia o comunque con capacità antincaglio un po' limitate che le rendono inadeguate a quelle strutture che abbiamo citato poco fa. È possibile però sfruttare questo difetto nell'affrontare un altro tipo di ambiente, le sassaie (definite dagli americani “rip-rap”) e tutti quei fondali duri che esaltano le vibrazioni emesse sì dalla paletta ma anche dal contatto della testa con il fondo, accentuando anche gli eventuali rattle presenti nella chatter.
Affrontare gli spot battendo molta acqua in breve tempo, questo è ciò che gli americani chiamano Power Fishing. Un modo di intendere il bass più che una tecnica, fatto da aggressività, potenza e velocità. Chatterbait e spinnerbait rappresentano i naturali interpreti per questo modo di affrontare il boccalarga.
Non esistono spot impossibili da affrontare secondo i dettami del Pf, anzi! Ciò non deve far credere che basta mettersi a lanciare a casaccio per ottenere risultati, anzi, ciò può rivelarsi una totale perdita di tempo se non si ha un'idea su come affrontare lo spot. Innanzitutto bisogna trovare un punto di riferimento che rappresenterà il “bersaglio” da cui iniziare a concentrare i lanci. Successivamente starà all'angler trovare di volta in volta riferimenti su cui indirizzare la propria attenzione. Il segreto è quello di restare sempre concentrati, osservando ciò che accade sullo spot. Il bello del Power Fishing è anche questo, cambi repentini di azione e recupero, atti a cercare l'attacco di reazione.

Chatterbait o spinnerbait? La risposta ci viene data dallo spot stesso, in quanto se questo presenta vegetazione fitta o strutture intricate sarà da preferire l'utilizzo di spinnerbait con doppia o singola willow, mentre se si avrà a che fare con coperture leggere ed acque libere potremo optare per un approccio più vibrante con l'utilizzo delle chatterbait.

Abbiamo finora affrontato il discorso prettamente tecnico, analizzando i principali campi di applicazione di queste due tipologie di esche, tralasciando volutamente un aspetto molto importante, l'utilizzo di trailer per aumentare il volume e le vibrazioni emesse.
Il trailer va scelto in base a come si utilizzerà l'esca, in poche parole, trailer discreti e poco rumorosi per il power fishing o in zone con elevata pressione di pesca, mentre la scelta di trailer voluminosi andrà fatta nel caso si necessiti di molte vibrazioni o con pesci aggressivi.
Con le chatterbait tendo ad utilizzare determinate categorie di trailer:

-grub a coda singola e doppia: accentuano ancora di più le vibrazioni dello skirt ed in caduta donano alla chatter un certo movimento wobble.

-shad e soft swimbait: ottime con recuperi regolari, sopratutto quando si cerca il pesce usando come riferimenti branchi di foraggio o si vuole accentuare l'aggressività della presentazione, è la combinazione regina del Power Fishing.

-paddle worm: si utilizzano quando lo spot necessita di presentazioni con elevatissima emissione di vibrazioni, un trailer con queste caratteristiche dona alla chatter ancora più irregolarità.

Gli spinnerbait necessitano invece di trailer abbastanza discreti, tanto che ne esistono di specifici, costituiti da codine filiformi o addirittura a coda di rondine. Un'eccezione si presenta quando utilizziamo lo spinnerbait come esca da flipping, in quanto possiamo scegliere se rallentare ancora di più la caduta e le vibrazioni emesse. In questo caso la scelta ricadrà su creature dotate di appendici falciformi o paddle, o semplici double tail grub.

In conclusione, il confronto tra spinnerbait e chatterbait non può che concludersi in parità, in quanto queste esche si completano a vicenda, permettendo all'angler di ampliare il proprio bagaglio tecnico.


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