Racconti

Che fare quando

Di aquasimplex pubblicato il 14/02/13

Siamo ormai in vista dell’apertura della trota. Ancora pochi giorni di attesa e, poi, via, si parte. Come sempre, capiterà  di fare delle uscite a vuoto, quando proprio la trota non vuole mangiare.

Le situazioni che si presenteranno sono essenzialmente due:  nessuna cattura, nessun tocco, impressione di acque vuote; oppure più confusa, caratterizzata da mangiate rare e esitanti, poche catture qua e là di qualche pesce minuto e, a fine giornata, un risultato deprimente..

Che fare in queste situazioni? Cedere al fatalismo? Non direi proprio. Bisogna sempre cercare di modificare il corso degli eventi.

Analizziamo prima di tutto la situazione. Il fatto di non prendere niente può essere dovuto a due motivi. Si può benissimo pescare sbagliato. La tecnica, la strategia di prospezione, la montatura, l’esca, l’artificiale, l’azione di pesca possono rivelarsi non adatte. Non abbastanza, comunque, per attirare le trote in attività. Può anche essere che il corso d’acqua sia “proibito”. Non è colpa né della tecnica, né della strategia, né di altro che faccia difetto. Si tratta semplicemente di una giornata, o di un momento della giornata, in cui  le trote sono ferme. E di questi momenti, in cui le trote non sono in attività, ne capitano spesso.

Vista la situazione, che facciamo? Ci abbandoniamo al fatalismo e allo sconforto, pensando che è meglio riporre l’attrezzatura e sperare in una giornata migliore? Così, significa rinunciare in partenza a un risultato comunque possibile, se ci si sa adattare alle condizioni del momento e del luogo.

Se effettivamente le trote sono attive, ma per niente attratte da ciò che offriamo loro, conviene, prima di tutto, rendercene conto.

Lo si può fare osservando i posti dove si nascondono abitualmente quando si nutrono. Certi posti sono facili da osservare, anche da lontano. Per altri, invece, occorre avvicinarsi.

Per esempio, dopo aver pescato in un posto, si può notare, avvicinandosi, una trota che fugge via senza aver toccato. Se ciò si ripete, vuol sicuramente dire che stiamo sbagliando qualche cosa nella nostra azione.

Bisogna, dunque, reagire e cambiare, senza intestardirsi aspettando che siano le trote a modificare il loro comportamento.

Ci sono un sacco di cose che si possono modificare, pescando le trote. Si può cambiare tecnica: passare dall’artificiale alla pesca al tocco e alla mosca, superando molte criticità. Se si vuol continuare con una sola tecnica, ci sono tante  altre possibilità di cambiamento come l’esca, il galleggiante, il terminale, l’amo, la piombatura, ecc.

Certamente, sono le trote che decidono se le nostre modifiche funzionano o meno. Fintanto che si vedono pesci in giro, occorre insistere e cambiare.

Se, al contrario, si vedono poche trote, vuol dire che non sono alla ricerca del cibo. Ciò non vuol dire che non possano essere attratte da una bella larva o intrigate da un artificiale manovrato a dovere.

Se tutto ciò non dà risultati, allora, conviene cambiare settore di pesca, tenendo presente che ciò che non funziona in un settore, può benissimo dare  risultati in un altro e, alla fine della giornata, c’è sempre un settore o un corso d’acqua che presenta le condizioni favorevoli perché le trote siano in caccia e con appetito.


FacebookTwitterGoogle+Invia per email

Collabora


Ti potrebbero interessare anche: