Tecniche

Cheppie di risalita

Di davide ricotti pubblicato il 25/05/16

Con il mese di maggio comincia la risalita della cheppia, che essendo una specie  anodroma  vive per la maggior parte del tempo in mare risalendo i corsi d’acqua dolce per depositare le uova, e noi amanti della pesca a spinning è proprio li che andremo a lanciare le nostre esche artificiali, rigorosamente con ami senza ardiglione e con tutte le precauzioni del caso visto che, si la legge ne  consente la pesca durante la risalita ma sempre pesci in frega sono. come dicevo arriva dal mare e porta con se la forza delle specie che vivono in acqua salata. Anche se di media  parliamo di esemplari  di 30 cm. Con Misure massime di 50 cm. Vi garantisco che è  puro divertimento la lotta nel recuperare il pesce, partenze veloci e  cattive con salti fuori dall’acqua sono la normalità.  Oltretutto abbiamo la possibilità di pescarlo sia nei grandi fiumi come il PO, sia negli affluenti,  logicamente fino a dove la mano dell’uomo non ha modificato l’ambiente con sbarramenti impedendo la risalita dei pesci in questione, dopo queste quattro chiacchere per conoscere la preda con qui abbiamo a che fare, vediamo  l’attrezzatura da impiegare per  prendere l’amico pinnuto  in questione nel modo più sportivo  possibile, mantenendo il pieno rispetto. teniamo presente che per essere in pesca dobbiamo far lavorare le esche  a stretto contatto con il fondale, l’attacco sulle stesse da parte della cheppia avviene nella maggior parte delle volte su  recuperi fatti molto veloci, sommando la forza di questo pesce tombola, l’impatto sulla nostra canna è un’emozione fortissima,  io consiglio canne  non meno di un oncia se siamo in pesca negli affluenti, da 40 gr. sui grandi fiumi, la serie inova di RAPTURE copre bene questa esigenza di morbidezza e potenza. un buon mulinello 4000, a parte la taglia ancora più essenziale è la velocità di recupero, non meno di 5 a uno, con in bobina treccia 0’14. Finale in fluorocarbo  0,300 sulla canna da un oncia, sulla 40 gr. uno 0, 400. meglio  grezzi ad azione  morbida Per lavorare al meglio nell’azione di pesca  sia sull’attacco che durante il recupero di questo divertente animale d’acqua. nelle uscite fatte in compagnia dei miei amici di pesca ho determinato che  L’esca che dà sempre risultati sicuri è l’ondulante,  di  volume medio piccolo, dovendo  però avere un peso specifico alto, per riuscire al meglio a tenere il fondo durante i recuperi,  ci sono in commercio modelli come il wind rider dressed della linea RAPTURE, Che si prestano molto bene a questo scopo. Un modo molto pratico per raggiungere il giusto peso mantenendo un giusto volume è doppiare i modelli da 5 e 8 gr. tramite gli split ring, cosi facendo si ottiene anche una diversa vibrazione da parte della nostra esca artificiale. Certo che è sempre importante provare esche, recuperi, e altro in questi momenti, perché il pesce c’è sicuro sta a noi stimolarlo nel giusto modo, dopo una due catture cambiamo e vediamo cosa succede, è il bello della nostra tecnica di pesca, lo spinning, poter cambiare in modo veloce la strategia, e vedere l’effetto che fa.


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