Tecniche

Deep Cranking

Di Luca Quintavalla pubblicato il 04/07/11

Il senso dell’acqua… uno dei segreti dei pescatori migliori di tutto il mondo, per la pesca al bass è inutile dire quanto sia importante soprattutto quando non abbiamo riferimento visivi e non riusciamo a individuare le strutture e le cover dove il bass staziona e si alimenta.

Il bass è strettamente legato alle strutture e alle cover, vive , si alimenta, trae ossigeno e riparo da esse quindi è importantissimo trovarle e pescarle con successo soprattutto quando queste non sono visibili, ma si trovano al di sotto della superficie dell’acqua o addirittura a diverso metri di profondità.

Ma come possiamo individuare questi veri paradisi per la pesca la bass? Per prima cosa se possibile muniamoci di una cartina del lago, meglio se batimetrica, in secondo luogo ove è possibile, utilizziamo un buon ecoscandaglio, questo strumento è spesso erroneamente indicato come un “cerca pesci”, non è sempre così anzi, il suo scopo principale è scoprire le deformazioni del fondale, i salti di profondità e le eventuali cover annesse, cercare il pesce è l’ultimo dei suoi utilizzi. Spesso ricevo richieste di informazioni su come scegliere un ecoscandaglio, personalmente cerco sempre il meglio e non risparmio nulla su questo attrezzo, con un eco potente e preciso risparmio molto tempo e ho ben chiaro dove sto pescando, con attrezzi scadenti rischio di perdere tempo sia perché non riesco a capire bene la conformazione dello spot, sia perché la scarsa potenza non mi permette di vedere i dettagli. Una volta studiato la cartina e scandagliato in fondo accuratamente utilizziamo le nostre esche per confermare se quello che abbiamo notato corrisponde a verità. Ove non è possibile utilizzare l’ecoscandaglio dobbiamo affidarci alla cartina ma soprattutto alle nostre esche che spesso ci rivelano molto più di quello che pensiamo.

Ma quali sono queste esche e come utilizzarle? Ci sono diverse tecniche per pescare in profondità, Carolina rig e jig sono due ottimi esempi, ma quella che preferisco è sicuramente il deep ranking.

Questa tecnica mi permette di coprire moltissima acqua, di scoprire accuratamente la conformazione del fondale e di catturare pesci che vivono in profondità e che spesso sono i più grossi.

Le zone più redditizie per questa tecnica sono diverse, per prima cosa i salti di profondità, spesso in cave e laghi ci sono secche e dossi che risalgono, queste zone sono una calamita per il bass, il foraggio tende a concentrarsi in questi punti poiché la corrente anche se debole, presente in ogni lago o fiume che sia viene spezzata da queste asperità del fondale, concentrando il cibo in zone precise. Un’altra zona da non sottovalutare è sicuramente la punta, questo spot è estremamente redditizio in tutto l’arco dell’anno, la motivazione è simile a quella delle zone precedentemente menzionate cioè concentrazione di cibo e foraggio, infine non dimentichiamo le sassaie, questi spot alla loro base ospitano spesso colonie di bass interessanti poiché ricche di cibo come gamberi e pesce foraggio.

Ma veniamo ora alla scelta del crank e alla tecnica migliore per utilizzarlo.

Per prima cosa dobbiamo posizionarci correttamente a debita distanza dallo spot, ricordiamoci che per far affondare un crank di profondità dobbiamo fare lanci molto lunghi quindi ben oltre allo spot in modo che il crank raggiunga il fondo a ridosso della struttura e non troppo prima o addirittura dopo. Ci sono alcuni trucchi per far affondare meglio il crank e renderlo più efficiente, la prima è dopo aver lanciato il crank immergere la canna in acqua quasi fino al mulinello e iniziare un recupero molto veloce fino a raggiungere il fondale, il secondo è utilizzare un crank sovradimensionato, mi spiego meglio, se il fondale che intendiamo pescare è di circa 3 mt utilizziamo un crank che scende almeno 3.5 mt, se è 4 mt utilizziamo un 4.5 mt o 5 mt e così via, in questo modo il nostro recupero sarà molto più efficiente, infine utilizzare fili sottili e in particolare il fluorocarbon, come sappiamo il fluoro affonda e più è sottile più il filo fa poco attrito in acqua e quindi scende di più.

Teniamo bene in mente questi piccoli aiuti posso veramente modificare la nostra efficacia in pesca.

Una volta raggiunto il fondale lo scopo della pesca a deep crank è far colpire al nostro crank il maggior numero di ostacoli possibile e restare sempre a contatto col fondo, questo ci permette inoltre di fari una mappa mentale del fondale che spesso è più utile che una mappa del lago, inoltre riusciamo a scoprire se il fondale oltre a presentare un cambio di profondità ospita anche cover come erba, rami, piante sommerse, manufatti di cemento ecc ecc in questi casi stiamo sullo spot e crediamoci, l’abbinamento struttura e cover è il meglio che si possa trovare, il top per ogni bass anche di grosse dimensioni.

Pescare le punte è relativamente più semplice, la punta è più visibile spesso riusciamo a intravedere la discesa della punta in acqua e a scoprire la profondità a cui ci troveremo davanti, quindi facciamo sempre lanci molto lunghi e tagliamo la punta nettamente in maniera perpendicolare a essa, prima con qualche lancio nella zona meno profonda poi mano a mano scendiamo in profondità fino a quando sentiamo ostacoli sul fondo.

Inutile dire che l’attrezzatura debba essere adeguata, lanciare un deep crank per tante ore consecutive non è semplice e si rischia di farlo in maniera errata, io utilizzo canne lunghe dai 7 piedi in su, grammatura anche fino all’oz di peso, l’importante è che l’azione non sia dura, ma ricordiamo che peschiamo con esche con ancorette annesse quindi le slamature durante il recupero sono all’ordine del giorno, io utilizzo canne azione M o al massimo MH se devo lanciare grossi crank a grandi profondità, per quanto riguarda le marche io mi affido a Airrus Rods che propone modelli dedicati e una sensibilità particolare che mi permette si “ascoltare” il fondo. Come filo uso fluorocarbon ( Sunline Shooter) in diametri non superiore alle 12 lbs, in certi casi scendo al 10 lb ma non scendo oltre ricordiamo che lanciamo esche grosse, per quanto riguarda i crank utilizzo artificiali che scendono dai 3,5 mt in poi muniti di ancorette grosse e robuste, mi affido a diverse ditte, Reaction Strike ha creato un crank dedicato alla la pesca deep, il Reaction Strike XSD 80, ottimo crank di profondità con un particolare movimento molto ampio, la serie Original Diving della Bagley ottima quando ho bisogno di risalite decise e infine Bill Norman nel modello DD22, crank storico che raggiunge profondità incredibili.

Come colori, considerando che peschiamo in profondità e la luce è poca, uso colori accesi come chartreuse blue, oppure bianco shad per imitare il pesce foraggio, crawfish.

Il deep crank è una tecnica in teoria è una tecnica attuabile in ogni stagione, l’estate è sicuramente il periodo migliore, infatti il pesce scende in profondità alla ricerca di acqua più fresca e quindi stazionerà, soprattutto nelle ore più calde su strutture più o meno grandi in profondità.

Anche l’autunno può dare ottimi risultati, infatti il pesce è molto attivo sui branchi di pesce foraggio che staziona spesso a ridosso di cover profonde.

Insistiamo e peschiamo convinti, il deep diving crank può regalarci il bass della vita in ogni momento!

 

Luca Quintavalla

www.lucaquintavalla.com

 

 

 


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