Tecniche

E' tempo di Lucioperca

Di Roberto Granata pubblicato il 30/10/11

Anche se, come abbiamo visto in numerose occasioni, lo spinning è la pesca delle sorprese in tutti i sensi, e quindi non conosce praticamente stagioni, è però innegabile che vi sono, per ogni specie, periodi, stagioni (non legate strettamente al calendario) e momenti decisamente migliori di altri. Parlando di lucioperca le occasioni migliori (soprattutto per i soggetti di taglia)si hanno dal mese di Ottobre a quello di Febbraio all’incirca, sempre considerando gli andamenti a volte bizzarri delle annate. Si tratta comunque di un periodo da tenere d’occhio, ed anche discretamente lungo. Ma attenzione, anche questo lasso di tempo non ha una resa “uniforme” e costante, bensì alterna periodi dall’indubbia resa (i migliori in assoluto) ad altri, non di certo da scartare, ma dalla resa più altalenante. Andiamo quindi a conoscere più da vicino queste situazioni topiche per la pesca del nostro zander.

IL PRIMO VERO AUTUNNO

Il primo momento topico (in ordine di tempo) si ha quando l’autunno comincia a farsi sentire sul serio. A differenza però di parecchi altri predatori (luccio in primis), la cui cattura si faceva più “facile” e copiosa alla fine di qualche piena, nel caso del perca non è necessario attenderla, ed anzi, ciò ci farebbe addirittura perdere tempo e buone occasioni. Questo pesce, infatti, aumenta decisamente la sua attività quando la temperatura dell’acqua subisce il primo calo deciso rispetto ai valori estivi. Naturalmente ciò succede dopo diversi giorni “freddi” nell’aria, visto che l’acqua impiega un po’ di tempo a modificare la sua temperatura. Un po’ come quando mettiamo a bollire l’acqua in una pentola; essa impiega un po’ a riscaldarsi e, una volta calda (come quello in natura che risente ancora dei caldi estivi), impiega un altro po’ di tempo a raffreddarsi (sempre gradualmente) una volta spenta la fiamma. Ad ogni modo, il nostro zander è, in questo frangente, assai più alla nostra portata. Da preferire ancora gli orari attorno al tramonto, anche e soprattutto inoltrato. Non sussistendo ancora le condizioni del pieno inverno, i nostri recuperi potranno essere un poco più movimentati (ma mai veloci) rispetto alla lentezza che converrà attuare più avanti. Non insistete sempre ed esclusivamente con le esche di gomma; in questo periodo (anche se sembra strano) rotanti e spinnerbait hanno sovvertito giornate un po’ storte.

PIU’ FREDDO NON SI PUO’

Tra i tre “periodi che prendiamo in esame, questo si può senza dubbio considerare il migliore. Contrariamente ad ogni altro pesce, che nel periodo più freddo dell’anno non ci dà (rispetto ad altri periodi) grosse soddisfazioni, il lucioperca è nel pieno della sua attività. Tre grossi vantaggi dalla nostra: 1) E’ insidiabile anche e soprattutto in pieno giorno. 2) Sferra attacchi molto più decisi, quasi da pesce “normale”, rispetto alle snervanti tocche alle quali ci ha spesso abituato. Ciò si traduce anche in minori possibilità di slamatura 3) E’ anche il momento migliore per allamare i giganti della specie.

Ho pescato in molti spot, in qualsiasi stagione, dove non sospettavo minimamente l’esistenza di alcuni “mostri” che poi, nel suddetto periodo, si sono materializzati con attacchi decisi all’artificiale di turno. A proposito di artificiali: ora quelli a forma di pesce, specie in gomma, hanno una decisa marcia in più. Il recupero dovrà essere davvero molto lento e nei pressi del fondo, ma mai troppo uniforme. Un’ultima precisazione: il periodo più freddo dell’anno si ha con cielo sereno ed alta pressione stabile (almeno nel Nord Italia). Le condizioni peggiori, specie in inverno, per ogni altra specie, eppure questo splendido percide va ancora una volta controcorrente. In fin dei conti si tratta di un alloctono, sul quale c’è sicuramente ancora molto da scoprire.

CAMBIAMENTI ALL’ORIZZONTE

L’ultimo buon momento “invernale” lo abbiamo di norma circa un mesetto prima dell’arrivo della primavera vera e propria. L’acqua non è ancora per niente riscaldata e nulla lascia ancora (almeno a noi, ma probabilente non ai pesci) presagire grossi cambiamenti. Nulla tranne il progressivo allungarsi delle ore di luce. Penso che sia proprio questo “l’indizio” che può avere questo stupendo pesce, il quale capta che, progressivamente sta andando verso una stagione che sarà sì meno avara di potenziali prede (od intrusi vari), ma forse più avara delle condizioni ideali delle quali ha bisogno per attaccare. In ogni caso non perdiamoci anche questo periodo (che coincide indicativamente con la seconda metà del mese di Febbraio), dove possiamo ancora divertirci anche in pieno giorno ma di norma, con pesci dagli attacchi già meno decisi rispetto al periodo precedente.

STRATEGIE “DA ZANDER”

-          Negli invasi delle briglie è ottimo il raschio che si forma appena prima che l’acqua defluisca dall’invaso medesimo, specie quando conviene pescare al tramonto.

-          Non facciamoci l’idea di pescare solo in acque profonde. E’ sì un pesce che ama stare sul fondo, ma anche dove c’è un metro scarso di profondità vi è un fondo!

-          E’ un pesce, a mio avviso, piuttosto curioso ma comunque diffidente. Quindi, quando “becca” il nostro artificiale per diverse volte senza attaccarlo con decisione spesso vale la pena di cambiarlo.

-          E’ basilare il massimo contatto con l’esca soprattutto nei recuperi molto lenti con esche di gomma ed anche nelle pause. Usate sempre il cavetto d’acciaio od un suo degno sostituto.

 

Eccoci quindi “pronti” a tentare il pesce coi “denti da vampiro”. Ne prenderemo di freddo, ma quando stringeremo tra le mani gelate un pezzo da novanta (od anche di più) improvvisamente tutto passerà!

 

 


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