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Live: Eging a Seppie e Calamari, un concetto nuovo, la temperatura

Di Stefano Corsi pubblicato il 06/01/11

Non e' vero che nella pesca gia' si e' inventato tutto e gia' si e' scritto su tutto....

C'e' tanto ancora da dire e chissa' quante cose ancora da imparare...

Nello spinning e nell'eging ( che poi e' lo spinning ai calamari e seppie), abbiamo sempre parlato di colori, vibrazioni, movimenti, odori, suoni, sapori......

Tutto questo per rendere piu' adescante, individuabile, catturante il nostro artificiale...

Tutte le aziende produttrici si sono cimentate nella ricerca del movimento perfetto, del sapore e dell'odore giusto, del colore piu' imitativo o provocante, per catturare piu' pesci ed a volte solo per ingannare i pescatori.

Un concetto pero' fino ad oggi e' stato trascurato: la TEMPERATURA!!!

Mi spiego meglio. Un corpo inerte immerso in un liquido assume la sua stessa temperatura.

Uno scoglio nel mare o un pezzo di legno nel lago, se l'acqua e' a 20 C°, avra' questa temperatura.

Un pesce no!!! Ci avevate mai pensato? Un pesce quale essere vivente ha un proprio metabolismo, una seppur piccola circolazione sanguigna, insomma mantiene una temperatura corporea leggermente superiore a quella dell'elemento liquido in cui vive.

I pesci sono esseri "ectotermi", non sono cioe' in grado di regolare la loro temperatura corporea che sara' sempre simile a quella dell'acqua. Alcuni pesci da alcuni studiosi sono considerati "omeotermi", in grado cioe' di mantenere costante la loro temperatura indipendentemente da quella esterna. Pesci spada e marlin riescono a "scaldare" solo gli occhi ed il cervello ( e questo gli consente di vedere meglio delle loro prede), mentre tonni ed alcuni squali possono mantenere une temperatura fino a 20 C° piu' elevata rispetto a quella dell'acqua! Ecco perche' tirano cosi' tanto!

Insomma, ma se un sugarello, una boga o una sardina, vivi, hanno una temperatura corporea leggermente superiore all'ambiente che li circonda che ce ne importa? Molto ce ne dovrebbe importare visto che sono le prede dei calamari ed ancor di piu' sapendo che i calamari riescono a percepire questa differenza di temperatura!

Tutti i cefalopodi hanno una vista molto sviluppata, non percepiscono bene i suoni ma hanno un buon olfatto e tatto e, visto che la natura deve metterli in condizioni ottimali per individuare le prede riescono a riconoscere un pesce vivo dal calore emesso.

E' come se fossero dotati di una termocamera capace di rilevare a distanza l'energia termica infrarossa della preda. Anche al tatto poi riescono a riconoscere il "calore", ma questo ci interessa meno perche', visto che hanno gia' abboccato, ormai per loro e' troppo tardi!

Questo concetto e' davvero molto interessante e sto da diverso tempo mantenendo contatti con molti biologi marini per capire se e' possibile trasferirlo anche nello spinning, ma al momento, purtroppo, i miei studi non portano a nulla di buono.

Gli studi, durati diversi anni, della Yamashita invece hanno portato alla creazione della totanara perfetta: l'EGI OQ LIVE!

Partendo dall'osservazione che i vecchi squid jigs giapponesi in legno erano molto efficaci, Yamashita ha cercato la relazione tra calamari e temperatura. Il risultato e' stato che i cefalopodi reagiscono al calore e di conseguenza hanno brevettato un nuovo materiale, il Tactywarm, che e' un tessuto in grado di imprigionare il calore. Tactywarm e' intrecciato da un unico filo che trasforma la luce in calore e riesce a mantenerlo a lungo. Il "Warm Jacket" come fosse appunto un caldo giubbotto riesce dalla luce del sole, della luna, di un faro o della vostra torcia, ad assorbire calore ed evitare che si disperda subito. Questa trasformazione della luce in energia termica anche nell'acqua significa che il nostro artificiale avra' una temperatura di 0,5- 1 C° superiore, a seconda dei casi,  proprio come quella dei pesci esca! E i calamari l'attaccheranno con minor diffidenza.

Tutto cio' e' provato da esperimenti durati oltre tre anni, condotti sia in acquario che in azione di pesca vera e propria.

In una vasca venivano cibati i calamari con due esche (generalmente sugarelli) avvolti uno dal warm jacket e l'altro da normale tessuto, ed osservandoli 24 h su 24. Risultato: erano circa tre volte piu' interessati ai pesci col nuovo tessuto.

In pesca sono state utilizzati nelle stesse condizioni due egi identici in tutto, ( colore, peso e misura) tranne che per il tessuto. Risultato a favore del Live 4 volte piu' abboccate, 5 volte superiore il numero di toccate ed il doppio degli inseguimenti! Risultati inconfutabili.

Gia' questo basterebbe per eleggere il Live come il miglior squid-jig sul mercato, ma c'e' molto altro... Il movimento e' un altro dei suoi punti di forza.

La testa dell'esca si presenta molto sottile ed affusolata, questo gli dona un'azione molto netta e decisa ad ogni seppur piccola jerkata. Il movimento caratteristico side to side ( da una parte e dall'altra) e la capacita' di saltare verso l'alto sono amplificati. Questo significa che il jig si rende molto piu' visibile al calamaro e rimane piu' a lungo nella strike-zone (zona di abbocco).

Spesso, infatti, i calamari poco attivi, e quindi poco propensi ad attaccare, sostano in una zona specifica molto ridotta, magari perche' c'e' un sasso isolato, un ciuffo d'erba o un avvallamento. Un'esca che resta in questa zona maggior tempo ha piu' possibilita' di essere attaccata.

Anche la piombatura e' stata ridisegnata, affilata come un coltello, offre pochissima resistenza sia nell'aria che nell'acqua, il bilanciamento e' perfetto.

L'Egi quindi possiede un'ottima lanciabilita' anche nelle condizioni piu' avverse ed un'ottima manovrabilita' una volta in acqua anche con attrezzature piu' leggere come vuole ora la moda.

Risulta molto facile recuperarlo walking the dog, high jumping e con ogni tipo di richiamo.

Anche con un'azione molto aggressiva fatta di forti jerkate e' efficace e non salta mai fuori dall'acqua! Per i piu' tecnici: l'azione slide cambia leggermente a seconda della colorazione.

I tessuti per le colorazioni naturali sono molto lisci ed offrono minor resistenza rispetto a quelli piu' ruvidi usati in altri colori. Questo influenza, visto il maggiore o minore attrito sia l'ampiezza delle sbandate che la velocita' di affondamento del jig stesso.

Indicativamente pero' la velocita' di affondamento di un Live 3,5 (20 grammi di peso) e' di 3,0-3,5 sec/mt. Con la tecnica del countdown, sapendo cio' sara' facile farlo affondare fino alla profondita' desiderata prima di iniziare il recupero.

Le colorazioni sono fantastiche! Soprattutto quelle naturali sono davvero incredibili sembra di attaccare al moschettone un vero sgombretto o sugarello. Quindi se avremo la fortuna e l'abilita' di capire quali sono le prede dei calamari potremo utilizzare l'imitazione perfetta. Altrimenti proveremo a seguire quelle che ormai sono regole base, anche se dovremo essere pronti a stravolgerle spesso, come sempre nello spinning. Le colorazioni glow ( fosforescenti) quando vogliamo un forte richiamo, ovvero di notte o in acque opache. I naturali di giorno ed in condizioni di acque molto limpide. All'alba ed al tramonto ottimi quelli a base rossa e quelli sull'arancione proprio come la tonalita' che tinge il cielo in quelle ore. Il verde oliva, il blue il marrone ed il viola sono ottime colorazioni per calamari "passivi" e che non reagiscono ad altre tinte. Il nero sarebbe un ottimo colore ma non si sa perche' quasi nessuno lo produce! Non vi resta che tingerveli da soli.

Dal tardo autunno fino alla primavera inoltrata provate a dedicarvi all'eging. E' una tecnica molto facile, divertente ed emozionante, e rappresenta un'alternativa allo spinning classico.

Trovato il giusto spot, di solito una profondita' di almeno 4-5 metri, possibilmente con un buon dislivello e presenza di rocce e posidonia, lanciate il vostro jig e lasciatelo affondare fino alla profondita' desiderata.

Di solito si comincia dal fondo. Tenete presente pero' di quanto siano veloci i cefalopodi a cambiare livello arrivando persino a cacciare top-water. Lanciate a raggiera saturando la postazione prima di spostarvi o cambiare recupero o colore dell'egi. Una volta individuati sara' facile catturarne piu' di uno in poco tempo. Le "finestre di attivita'" non durano molto percio' approfittate di quei momenti magici.

 Nel caso vogliate catturare le seppie rallentate la vostra azione e cercate il piu' possibile il contatto col fondale. La seppia e' molto meno combattiva del calamaro, ma specialmente da febbraio in poi, quando accostano le mamme per la riproduzione, e' possibile catturarne esemplari veramente grossi che passano abbondantemente il chilo di peso.

Io ormai da anni non uccido le seppie e tantomeno i polpi che spesso cadono vittime dei nostri artificiali. Sono animali davvero stupendi e dotati di una intelligenza straordinaria.

Uno o due calamari pero' li porto a casa volentieri per mangiarli soprattutto crudi. E non per seguire l'ennesima moda giapponese, visto che il pesce crudo e' una tradizione italiana( specialmente al sud) secolare.

EGI OH DD SINKER: By YAMASHITA

Interessante ed innovativo sistema di piombatura per gli egi. Creato per essere abbinato agli egi Live questa zavorra calza a pennello sulla testa del jig e lascia parte dell'occhiello libera per l'aggancio del moschettone, che poi assolve anche alla funzione di bloccarlo. Aerodinamico ed idrodinamico, aumenta la distanza di lancio e non altera le possibilita' di movimento dell'esca.

Con questa soluzione potremo pescare piu' lontano e piu' profondi ed impartire al nostro egi una azione molto piu' aggressiva anche in corrente. In ogni confezione due piombi ed un moschettone.

Disponibile da 5 grammi (consigliato fino a 10 mt.), da 10 gr. ( fino a 20 mt.) e da ben 15 grammi per le condizioni piu' difficili ed oltre i 20 mt.!

RICETTE: CALAMARO AGLI AGRUMI

Vi regalo una semplice ricetta per gustare un calamaro appena pescato.

In qualunque ristorante ho portato calamari per farmeli preparare cosi' hanno aggiunto la ricetta al loro menu'...!

Preparate una ciotola e spremeteci abbondante succo d'arancia, aggiungete il succo di mezzo limone, poco sale ed una abbondante grattata di pepe. Metteteci a marinare il vostro calamaro crudo, ( appena appena scottato al vapore se e' grosso) per una mezzora.

Rigiratelo bene ogni tanto e quando lo servite versateci sopra il succo rimasto e qualche goccia di aceto balsamico, guarnendolo con fettine d'arancia...Pura libidine! 

 


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