Esche

Esche da bass - parte 3 di 4

Di Fabio Sergenti pubblicato il 22/04/09

Esche Morbide

Siamo arrivati alle esche morbide, o per dirla all’ americana, alle softbaits.
Sicuramente sono in assoluto le esche più diffuse e più utilizzate, e sono anche quelle per le quali esistono il maggior numero di fogge, modelli e colori. Le ragioni del successo di questi artificiali sono molteplici:
Il costo è relativamente contenuto; la varietà di colori, modelli e forme è tale da accontentare qualsiasi pescatore; la versatilità di utilizzo non ha uguali, tante tecniche e tanti inneschi, con 1 oncia di piombo o spiombate, in superficie o a 12 metri di profondità, a dicembre o ad agosto, in acque cristalline o nel canale più torbido.  
Affrontando questo argomento, ci troviamo davanti ad un numero di esche veramente impressionante, sarà quindi necessario cercare di individuare delle macrofamiglie, e cercare dei compromessi, perché in molti casi la linea di demarcazione tra un gruppo e un altro è veramente sottile:
Per ragioni di comodità e di necessità, ci limiteremo ad alcune esche, quelle più diffuse e più importanti.

Cominciamo parlando delle Lizards: Ormai noi italiani siamo abituati a definirla Salamandra anche se la traduzione dall’ inglese è “lucertola” e a ben guardare questa esca, è proprio uguale a questo piccolo rettile, quindi pensiamo a come è fatta una lucertola, testa, corpo, coda e zampette, e avremmo la nostra lizard.
E’ un esca veramente micidiale, soprattutto in determinati periodi dell’ anno, e si adatta molto bene a pescare in tutte quelle zone in cui l’ azione di pesca si svolge lungo la sponda, tanto più se questa è ricca di rocce e di scogliere:
In commercio se ne trovano di molte forme e colori, e anche se preferiscono utilizzarla nella misura da 5 pollici, e nelle colorazioni naturali come le scale dei verdi, ho catturato anche con dei lucertoloni siliconici da 7 o 8 pollici e con colori veramente lontani da quelli reali.
Altra softbait che imita un essere vivente, è la frogbait:
Avete capito bene, la rana ! 
Questo anfibio in natura viene predato dal bass, e i produttori di esche siliconiche hanno ben pensato di riprodurne delle imitazioni.

L’ utilizzo delle frogs, è un po’ particolare:
Solitamente si usano, con montature rigorosamente antincaglio, recuperate a galla, sopra folti erbai, ma soprattutto tra ninfee e banchi di fiori di loto durante la stagione calda:
Anche qui, pur prediligendo delle colorazioni naturali, si trovano in commercio tinte fantasiose che talvolta risultano comunque catturanti, e ricordiamo che il bass, cacciando dal basso verso la superficie dell’ acqua, vedrà prevalentemente il colore della pancia della nostra frog
Tubebaits: Chi pensa ad una traduzione libera e si immagina un tubo, non è molto lontano dalla realtà. Stiamo infatti parlando di un’ esca diritta dal corpo cavo, una specie di tubo chiuso ad una delle due estremità, e dotato di una serie di filamenti dalla parte opposta. I più audaci sostengono che il Tube dovrebbe assomigliare ad un gambero o addirittura ad un pesciolino.
Personalmente non so dirvi a cosa dovrebbe somigliare, ma posso garantirvi, che il suo movimento in caduta è veramente incredibile, con giri concentrici e traiettorie imprevedibili. Quando l’esca, a fine caduta, raggiunge il fondo, le appendici filamentose posteriori aumentano e diminuiscono di volume, fluttuando in acqua, quasi come i filamenti di un piccolo calamaro. 
Per quanto riguarda l’ utilizzo di questi artificiali, a mio parere, tutti i canneti e tutte le situazioni intrigate vanno molto bene:
Solitamente vengono innescati con ami muniti di una pancia generosa, a causa del corpo voluminoso dell’ esca, e vengono piombati internamente, anche se molti pescatori li usano con un piombo a proiettile montato all’ sterno oppure con ami piombati sulla curvatura. 
Le softbaits più usate in assoluto sono sicuramente i Worms.
Sono le prime esche morbide ad essere state inventate, e sono quelle con le quali si inizia l’ approccio alla pesca con lesoftbaits.

Il termine worm significa letteralmente “verme”,  e non di rado in Italia si utilizza il termine “vermone” per indicare addirittura tutto cio’ che è softbaits
Penso che non esista un pescatore di bass che non si porti dietro dei Worms ad ogni uscita di pesca e penso che non esista un solo produttore di esche al mondo che non abbia dei worms a catalogo, e questo dovrebbe bastare a farci capire la diffusione di questa esca.
La potremmo definire come un verme diritto, formato da un corpo, che può terminare, o semplicemente con un troncamento o con una coda di varie forme: A forma di piccola V, arricciata o appiattita.
Solitamente queste esche hanno lungo il corpo dei piccoli cerchietti più o meno accentuati, interrotti sulla parte centrale del corpo, che risulta così liscia, e che solitamente è destinata al posizionamento dell’ amo.
Grazie al gran numero di fogge, colori e dimensioni, gli worms si prestano ad una grande varietà di inneschi e ad un utilizzo in quasi tutte le condizioni.
Oserei dire che esiste sempre il “verme” giusto, la bravura del pescatore sta nel capire quale è e come utilizzarlo.  Premesso che, come già anticipato all’inizio, non esistono regole fisse, ci sono tuttavia una serie di piccoli accorgimenti che ci possono aiutare ad orientarci, nella scelta dell’ esca più adatta al posto e alla situazione: in via del tutto generale in acque estremamente limpide, con forte pressione di pesca, e pesci non molto attivi, ridurremo le dimensioni del nostro worm, e andremo a cercare dei colori naturali.


Viceversa con acque torbide, sceglieremo dei colori più vistosi e delle dimensioni più generose:
Con il tempo, sarà la nostra esperienza a consigliarci, in maniera quasi innata e naturale, l’ esca giusta da utilizzare.  Da non sottovalutare che utilizzando dei worm, in genere, bisogna fare molta attenzione non solo all’ esca stessa, ma anche al tipo di montatura e di innesco che andremo ad utilizzare:
Se, ad esempio, inneschiamo un Senko di Yamamotoworm diritto per antonomasia, lo potremo montare texas con un piombo bloccato da mezza oncia per entrare nel più impenetrabile dei canneti, ma potremmo anche utilizzarlo benissimo spiombato, recuperato velocemente a galla a mo’ di top water, con violente jercate sopra a qualche erbaio: Si tratta di osservare attentamente l’ ambiente e la situazione che andremo ad affrontare e regolarsi di conseguenza.
Altra esca morbida diffusissima e conosciuta praticamente da tutti coloro che pescano a spinning è il grub:
In questo caso, la caratteristica principale è la presenza di una o due code a forma di falcetto, di dimensioni generose e soprattutto molto grandi rispetto al corpo del verme:
Le considerazioni che possiamo fare relativamente a forme, dimensioni e colori sono analoghe a quelle fatte sopra per iworms.

Da sottolineare che la presenza della grossa coda, fa si che la nostra esca, sia durante la caduta che in fase di recupero, produce un grande spostamento d’ acqua e quindi una grande vibrazione, che viene avvertita dal bass, attraverso la linea laterale neurosensoriale, anche a discreta distanza.  Parliamo ora dei Craws: In tutti i posti in cui è presente il gambero della Louisiana, quest’ ultimo costituisce la base alimentare del bass, e anche di molti altri pesci:
Da qui la nascita dei Craw, cioè di imitazioni siliconiche di gambero.
Queste particolari softbaits, sono concepite in modo da imitare proprio il gambero killer, sono dotate di un corpo centrale, una testa, una coda, le tipiche chele e antenne, e delle appendici che ricordano le zampette di questi crostacei.
Nei fiumi e nei canali del nord, ricchi di questo organismo, i craws vengono utilizzati dentro i canneti e tra la vegetazione in genere, e in tutte quelle situazioni in cui in natura troviamo l’ habitat ed il rifugio tipico del gambero.

Solitamente per l’ impiego di queste esche la scelta delle colorazioni è fortemente  condizionata da fattori ambientali: Si cerca sempre di scegliere dimensioni e colori che più si avvicinano al gambero presente nell’ ambiente in cui ci troviamo a pescare, anche se specialmente in acque torbide non sono rare le catture con gamberi che hanno colorazioni particolarmente vistose, come il nero con chele chartreuse.
E’ giunto ora il momento di parlare delle più incredibile softbaits da bass:
Le Creatures.


Premesso che queste esche non imitano nulla che si possa trovare in natura, risulta estremamente difficile farne una descrizione proprio perché la fantasia dei produttori, ha fatto si che ne esistano di mille forme e colori:
Le potremmo definire come esche siliconiche dotate di un corpo centrale al quale possono essere attaccate una o più code, con delle appendici che possono avere varie forme, e varie terminazioni. A questo corpo possono essere attaccate anche delle antenne o delle zampette, oppure dei piccoli corpi laterali, e le terminazioni di questi possono essere sia tronchi che a forma di piccole palline.
A sentire queste descrizioni sembrerebbe di avere davanti un qualcosa di indefinito, ma ritengo che le foto allegate saranno più esaurienti di mille spiegazioni.
Come già anticipato nelle premesse, il bass spesso attacca per territorialità e non per alimentarsi, e con queste esche ne abbiamo l’ esempio tipico:
Probabilmente la creatura viene attaccata dal bass proprio perché il pesce cerca di cacciare questo organismo intruso, dalla propria zona di alimentazione o di frega.

parte 2    


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