Esche

VECCHIO MITICO MARTIN

Di Roberto Granata pubblicato il 22/04/09

Tra le pietre miliari dello spinning, che hanno fatto catturare predatori di ogni tipo a diverse generazioni, un posto d'onore spetta sicuramente al rotante Martin. 
La sua concezione, semplicissima ma allo stesso tempo geniale, lo ha sempre reso o lo rende tuttora un vero e proprio killer in moltissime situazioni, ed anche se a volte un po' snobbato (secondo me a torto) a favore di più recenti novità, non manca mai ad ogni annata di farsi vivo in qualche servizio fotografico, perlopiù in bocca a prede di una certa rilevanza. Vediamolo più da vicino:

Le misure

Viene prodotto nelle versioni da 1, 2, 3, 4, 6, 9, 12, 15, 20 e 28 grammi. Ho parlato di misure, in quanto il peso lo sappiamo e lo scegliamo noi a seconda di dove e come peschiamo, ma il pesce non pesa gli artificiali, ma ne vede e/o percepisce le misure.
La grande varietà permette comunque di trovare il Martin adatto a qualunque preda, dall'ultraleggero in piccoli torrenti (modelli da 1 o 2 grammi) allo spinning pesante a grossi lucci (modelli da 20 o 28 grammi). 

esche martin granataOptando poi per i modelli tandem, oltre alle varie misure intermedie, abbiamo l'abbinamento di palette 15-20 ed addirittura 20-28. 
Quest'ultimo tandemone, dalle dimensioni veramente generose, è secondo me il non-plus-ultra per la ricerca ai grossi esocidi. Mentre è ancora molto diffusa la tendenza di non eccedere dalle misure "classiche" (che però, ricordo, non ha stabilito il pesce), penso che in determinate occasioni, e ne ho avuto diverse evidenze, il luccione si muove solo se il gioco vale la candela. 

Ultimamente, poi, mi sono fatto costruire dagli amici Angelo e Walter, titolari della Simplex, azienda che lo produce, alcuni esemplari di tandem con due palette del 20, che, se opportunamente distanziate, lavorano secondo me in modo ancora più egregio.

I colori

Non voglio divagarmi eccessivamente sull'argomento, perché credo che ormai sappiamo tutti che una paletta dipinta con otto pallini invece di sette, o con le righe a 45 gradi invece che a 50, o la tal sfumatura sul piombo, interessano soprattutto il pescatore. Per i particolari che contano (effetto ottico complessivo, varietà di colori per ogni situazione, ecc.) possiamo comunque contare su un elevato numero di possibilità. Ma ciò che a mio avviso rende unico il Martin, è la peculiarità più importante che ogni artificiale dovrebbe avere, e cioè il lavoro in acqua. Vediamolo. 

esche martin granata esche martin granata esche martin granata

Il funzionamento

I fini più importanti del buon funzionamento di un artificiale sono due:

  1. L'interesse che ne prova il pesce.

  2. La possibilità di "sentirlo" ad ogni istante e di farlo lavorare come vogliamo noi, e non come vuole lui.
Io penso che il Martin eccelle in entrambi questi punti per la sua conformazione particolare e soprattutto perché è privo di cavalierino. 

Tutto ciò, oltre a vibrazioni (che ritengo siamo la cosa più importante) tremendamente adescanti, offre altri lati positivi, che sono:
  1. Superiore percezione da parte nostra dell'esca ad ogni minimo giro di paletta, anche in calata.
  2. In quest'ultima sfarfallamento irregolare, particolare, ma molto adescante, e discesa non velocissima rispetto a modelli con cavalierino, che in genere creano meno attrito, proprio per il loro diverso modo di lavoro.
  3. Buon compromesso di funzionamento in ogni situazione: acque ferme, controcorrente, a favore e trasversalmente a quest'ultima, acque basse ed anche abbastanza profonde.
  4. Potere adescante buono, aldilà di colorazione, ecc., anche in acque piuttosto torbide, in virtù appunto delle vibrazioni"particolari".
  5. Queste, come già accennato, ritengo debbano il loro potere all'emissione irregolare (rispetto ai modelli con cavalierino) ed alla frequenza diversa. 
    Inoltre questa frequenza (altro lato positivo) cambia in continuazione durante il recupero, diventando, se ci sappiamo fare, più intensa, più debole, più prolungata.
Tutto ciò si può tentare anche con altre esche, che avranno certo altri vantaggi, ma, ricordo, è proprio il tipo di costruzione a rendere più facile e redditizio tutto ciò.

Quali misure per quali pesci?

Anche se le sorprese non mancano mai, e ci si trova ad attaccare pesciotti di pochi etti con artificiali lungi quanto loro, o prede consistenti con modelli "micro", vediamo i modelli di norma più indicati per le varie specie. I Martin da 1 a 6 grammi trovano il loro impiego ideale nello spinning alla trota in torrente, al cavedano in piccole acque ed al persico ove non abbondano esemplari di taglia, in tal caso è preferibile salire un po' nelle misure. 

esche martin granataI modelli da 9, 12 e 15 grammi sono indicati per la trota in fiume ed in cava, al cavedano anche di taglia nei fiumi, ancora per il persico, e, nel modello più grande, per i "piccoli" lucci nelle risorgive e nei canaletti, nonostante per l'esocide il massimo si raggiunge con i due modelli di maggior taglia, il 20 ed il 28 grammi. La plasmabilità del 20 è ancora superiore. Rispetto agli altri modelli, veramente ottima, e permette "variazioni" in moltissime salse, ad esempio la trattenuta in corrente, dove si "sente" ad ogni giro di paletta, od un recupero con frequenti fermate sul fondo, dove basta ogni piccolo richiamo per "entrare in pesca" all'istante. 

I tandem vanno scelti, secondo me, a parità di misura complessiva, magari anche eccedendo un po'. 
In pratica, se una paletta del 20 è lunga 6 centimetri, possiamo optare per un tandem della stessa lunghezza complessiva ricordando però che i fattori disturbo e vibrazioni diventando più marcati, e comunque diversi. Il vecchio Martin è un ottimo rotante, che uso da parecchi anni e che mi ha regalato ottime pescate. Dopo circa cinquant'anni di vita, fa ormai parte dei"mostri sacri" dello spinning. 

 


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