Esche

ESCHE... VIVE

Di red pubblicato il 22/04/09

Ogni uscita di pesca comporta da parte del pescatore un contatto diretto con la natura, una sinergia con l'ecosistema, fin dalla scelta del luogo di pesca. Si potranno avere attrezzature moderne e sofisticate, o comunque l'indispensabile per dimostrarsi abili pescatori, ma non potranno comunque mancare le esche animali o vegetali, vive, o artificiali; esse sono il collegamento con l'ambiente acquatico nel quale inizierà la competizione col pesce, per lo più ignaro dell'inganno, perché all'amo di inganno si tratta, qualunque sia l'esca prescelta. Da ciò deriva l'abilità del pescatore, nel saper convincere il pesce che il boccone che gli viene offerto è appetibile, e se la scelta sarà stata giusta, attrarrà maggiormente il pesce, con soddisfazione reciproca, sia del pesce (nutrimento) sia del pescatore (molte catture).
Partendo dal presupposto che i pesci sono in buona parte carnivori, con un'esca viva andremo quasi sempre sul sicuro, tenendo ovviamente conto della stagione, del luogo di pesca, e del modo più opportuno per sfruttare il nostro richiamo. 
Con questa premessa Pescareonline.it, intende aprire un'area di conoscenza ed informazioni sia per il neofita, sia per il pescatore dilettante dedicata alle "esche e pasture".

Partiamo oggi a navigare nelle principali esche vive, e naturali:

La larva di mosca carnaria:
Sicuramente è l'esca più conosciuta e diffusa nel mondo della pesca, chiamata comunemente bigattini, si usa praticamente tutto l'anno e non solo in acque dolci, infatti è gradita anche dai pesci di mare; un'esca quindi universale per tutte le stagioni e per quasi tutti i tipi di pesce. Si può conservare in frigorifero (meglio se in cantina) ad una temperatura di 1°C a 0°C. Va anche ricordato che il bigattini non inquina, e non danneggia l'apparato intestinale dei pesci; le prove sperimentali a questo riguardo sono disponibili sia presso l'A.N.P.R.E. ( Associazione Nazionale Produttori, Rivenditori Esche) sia presso l'Istituto Ricerche dell'Università degli Studi di Bologna che ne ha fatto oggetto di una pubblicazione scientifica. 
Il bigattone (orsetto):
Si ottiene dalla produzione delle larve di mosca cavallina o Tafano, oltre ad essere di dimensioni maggiori, ha una pigmentazione più spessa, viene venduto in scatolette, si può usare nelle competizioni in carpodromo, ma anche in fiume, specialmente quando la pesca è disturbata dai pesci piccoli. 
Il caster:
E' lo stato della larva che gli inglesi, chiamano con questo nome, la raggiunta maturità,in cui la consistenza dell'involucro cambia, assumendo un colore rossiccio, bruno , e infine nero. Il primo stadio(colore rossiccio) è il migliore per il suo uso, in quanto affonda come un bigattini, ed ha una buona tenuta all'amo. Come esca è molto valida per cavedani, soprattutto, nel periodo estivo, ed ottimo anche per arricchire la pastura, dal bigattone(orsetto) si ricava il "casterone". un caster più Grande. Altra esca mutuata dall'Inghilterra sono i "pinky", bigattini rosso.scuri, molto adatti nelle competizioni, in fiume per la pesca al barbo come innesco, e da aggiungere alla pastura. 
Il mais:
E' un'esca molto usata sia come innesco, sia come pastura,infatti ne vengono commercializzati diversi tipi: a grani piccoli, per pastura- grani medi per innesco, e da alcuni anni, sono presenti sul mercato anche aromatizzati, e colorati, a seconda delle esigenze dei pescatori. Vengono usati molto in primavera ed estate nei carpodromo, per la pesca sotto sponda, ed anche per la pesca a galla, mentre nel carpfishing, vengono innescati a grumi. L'utilizzo nei fiumi del piano è in prevalenza dedicato alla pesca alla carpa o a cavedani. 
La crisalide:
Si ottiene dalla lavorazione ed essiccazione della larva del baco da seta, ed è originaria della Cina, in cui si dice venga usata anche in cucina…."de gustibus".
Viene venduta in sacchetti da 1kg, o anche sfusa, a grani interi o macinati, oppure in polvere o farina di crisalide. Viene utilizzata dopo essere stata fatta bollire (mai in cucina!!), e l'odore affatto gradevole che produce, è invece molto attrattivo per i pesci, soprattutto cavedani, barbi, e scardole. Infatti, previa pasturazione è un'esca che si può usare tutto l'anno.

Il lombrico:
E' un'esca universale, per tutte le stagioni, e per tutti i pesci; diversi anni fa, i pescatori se lo procuravano da soli, scavando buche in luoghi appropriati(lombrico di terra), pratica tuttora in uso, oggi è reperibile nei negozi di pesca in scatolette, e in diversi tipi : Lombrico grosso - mezzano- mozzo- duro da gara- filino per fiume- e, per il mare - coreano - americano- tremolino. 
La camola:
Detta anche "tarma della cera", è un'esca molto versatile reperibile in qualsiasi stagione, di colore bianco opaco, ma oggi anche prodotta nei colori -giallo e rosso, è particolarmente richiesta per la pesca ai salmonidi (trote in particolare), ma anche ottima, soprattutto nei grandi fiumi per la pesca di cavedani e barbi. La camola , viene venduta in scatolette, e si può conservare per diverse settimane ad una temperatura di 10°C. 
Sul mercato ne esiste anche una specie di dimensioni maggiori detta "camolone", o tebo, lunga 3 cm.

Esche e inneschi:

Il primo innesco, mostra il bigattino, a penzoloni innescato singolo.
Questo innesco è molto valido quando si pesca in corrente, e i pesci non sono particolarmente sospettosi (amo dal 21 al 24)
Il secondo innesco, mostra due bigattini a penzoloni entrambi rosso-pinky, valido per la pesca al barbocon la variante di due bigattini di diverso colore (foto a destra)
Si può innescare il bigattino anche a "sistema", molto in uso in Romagna e in Toscana, ma valido dappertutto, specialmente in acque lente o ferme, con pesci molto sospettosi, e nella pesca staccata dal fondo o a galla, in quanto l'esca scende lentamente in modo orizzontale, come i bigattini che si lanciano per richiamo.
Una variante a questo tipo di innesco, nel caso si peschi con amo senza ardiglione in zone no-kill, può essere pinzarlo appena sotto pelle, sempre a metà. (foto a destra)

 

 


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