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FAST BOLL Predaror Bait - Tra ingegno e fantasia

Di Samuele Maffei pubblicato il 04/08/15

Bisogna provarle tutte se si vuole stare al passo con i tempi, e soprattutto se si vuole stupire le nostre avversarie che ormai iniziano ad averne viste di tutti i colori.

Mosso da questo principio, durante una sessione in un lago del Centro Italia, ho deciso di impostare la mia strategia di pesca sulla sorpresa.

Visto che andavo ad affrontare dei grandi mangiatori di particles quali sono gli Amur, visto che da tempo utilizzavo sempre lo stesso metodo di pesca, ossia una pasturazione diffusa ed abbastanza abbondante composta di granaglie varie e visto che ultimamente le catture iniziavano a diminuire, ho deciso di sorprendere i “tagliaerba” adottando un nuovo tipo di pasturazione.

Era qualche giorno che guardavo e riguardavo quelle confezioni di Fast Boll della Predator New Generation Bait che stavano stipate sulla scaffalatura dove tengo le mie boilies. Quale migliore occasione per testare questo nuovo prodotto e nel contempo impostare una nuova strategia di pesca verso dei grandi masticatori di granaglie? Era il momento di fare qualcosa di diverso, “cambiare modulo” come nel calcio, mischiare le carte agli avversari utilizzando sempre gli stessi ingredienti.

Grazie alla loro incredibile compattezza le Fast Boll consentono di concentrare al massimo la zona di pasturazione. La velocità di scioglimento delle fast Boll una volta raggiunto il fondo  ci permette di entrare in pesca dopo soli 60 secondi.

Sono studiate per essere lanciate con precisione e a grandi distanze utilizzando un cucchiaione, raggiugendo distanze che non sarebbero pensabili utilizzando  granaglie sfuse. La qualità dei prodotti utilizzati crea una zona di interesse impressionante alla quale le carpe non riescono a resistere.

Ma io volevo fare ancora di più.

Visto che dovevo calare le canne, e dovevo farlo  ad una profondità che andava dagli 8 ai 10 metri,  per poter concentrare al massimo la zona pasturata ho pensato di creare un’enorme stringer in grado di scendere velocemente insieme all’esca per formare una piccola montagnola di pastura dove  al centro poteva spiccare il mio amo farcito.

Arrivato sul lago provai la mia idea su un fondale bassissimo per vedere se il mio piano poteva funzionare. Volevo fare in modo che i sospettosi Amur non avessero a disposizione un tappeto di pastura, ma si trovassero costretti a frugare all’interno della mia “montagnetta” costringendoli ad incappare inevitabilmente sull’innesco. Spesso li vedevo “rollare” intorno ai miei segnalini senza ottenere delle partenze.  Ciò mi fece subito pensare che gli Amur, avendo a disposizione delle “praterie “ di alimento, potevano facilmente scartare quei bocconcini che ritenevano “poco affidabili”. Con una pasturazione fortemente concentrata dovevano per forza diminuire la loro sospettabilità e tuffarsi senza esitare su quell’invitante cumulo di leccornie.

Una volta calata la Fast Boll a pochi centimetri d’acqua accompagnata da un innesco  di prova, mi resi conto che quello che stavo escogitando poteva a vere successo: in pochi secondi la “montagnola” che sognavo stava prendendo forma e diventava un meraviglioso boccone concentrato in pochissimo spazio.

Fu un successo incredibile, dopo poche ore avevo portato a guadino 4 Amur e addirittura due carpe che non erano tra i miei obbiettivi.

A volte il giusto mix tra fantasia, ingegno ed un ottimo prodotto riesce a trasformare una semplice pescata in una giornata memorabile.  Tentare, tentare e tentare ancora, questo è l’imperativo dei carpisti che in questi tempi non possono più godere di acque vergini e facili da affrontare ma devono sfidare continuamente i loro avversari che pur di non perdere la partita sono in grado di essere più furbi di noi!


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