Itinerari Estero

Fiume piccolo, pesci grandi

Di Alberto Gargantini pubblicato il 16/04/09

foto di Alberto Gargantini
www.trophyclub.it

Chi l'ha detto che i pesci grandi vivono solo ed esclusivamente in fiumi dalla grossa portata d’acqua o in laghi profondi? Niente di piu' sbagliato, il pesce di taglia extra-large vive benissimo anche in fiumi con poca portata d'acqua, rogge, torrenti e stagni, un esempio eclatante è la Drava piccola in Austria. Un fiume con una portata d’acqua inferiore ai 10 metri cubi al secondo e dalla profondità media di neanche 1 m, che ogni anno regala catture veramente fuori dal comune, per esempio huco di oltre 20 kg, lucci superiori al metro, barbi di oltre 3 kg, cavedani da capogiro, ecc. la lista è lunga e non sto ad elencarvela tutta.

La Drava piccola è un ramo secondario del fiume Drava, e' lunga 9 km, la causa della sua bassa portata d’acqua rispetto al fiume madre, e' un canale che porta via il 90 per cento del flusso del fiume, lo convoglia in una centrale elettrica e poi lo re immette nel fiume principale, riformando così la Drava grande.

Il restante 10 per cento dell’acqua, forma così la Drava piccola, anche se questo tratto di fiume è sbarrato da dighe, sia a monte che a valle, il pesce è libero di risalire e scendere, tramite le scale di monta. Questo fa si che numerosi pesci risalgano dalla Drava grande, per riprodursi nella più tranquilla Drava piccola, la maggior parte di essi restano poi in questo corso d’acqua ricco di cibo e dall’acqua più ossigenata.

Il suo carattere torrentizio e la sua conformazione, ne fanno l’habitat ideale per molte specie di ciprinidi, quali nasen, barbi, cavedani e carpe, il nasen è la specie più presente, è un pesce simile alla savetta e raggiunge taglie interessanti, la sua taglia media è di circa 1 kg di peso, ma spesso può superare i 2 kg, è un pesce che vive prevalentemente in branco e risale la drava piccola per la frega verso metà maggio, è un pesce molto divertente da pescare con la bolognese o con la canna fissa.

Questo caratteristico ciprinide divide il suo habitat con il barbo, il barbus barbus , il famoso barbo europeo, in questo tratto di Drava è molto presente, e spesso è in contrasto con il nasen, infatti ne possiamo trovare in un buon numero nei luoghi di frega di quest’ultimi, mentre si ciba delle uova appena deposte. In questa zona del fiume possiamo trovare barbi anche superiori ai 3 kg, la taglia media si aggira attorno al kg e mezzo, di sicuro è il dominatore dei raschi e delle correnti della drava piccola e il pesce più ambito dai pescatori con la bolognese.
Un altro pesce che la fa da padrone e che raggiunge taglie veramente interessanti è il cavedano, un pesce quasi infestante qui, lo si trova dappertutto e di tutte le taglie.

I cavedani più grossi, quelli che superano anche 2.5 kg di peso li troviamo prevalentemente nelle piane profonde che caratterizzano la parte finale della riserva, magari sotto i rami degli alberi che lambiscono le sponde inaccessibili del fiume; mentre in corrente possiamo trovare in media cavedani da 5/6 etti, fino anche a un kg e oltre.
Queste sono le tre specie più ricercate e i pesci su cui focalizzeremo maggiormente la nostra attenzione, in questo tratto di Drava vivono anche molte altre specie, trote, temoli, carpe, lucci, salmerini e anche qualche huco.

 

La Drava piccola sembra un classico torrente appenninico di fondo valle, le sue lame di acqua lenta di circa 1 m di profondità, i raschi veloci e alcune buche medio profonde, ne fanno l’ambiente ideale per pescare a passata con la bolognese, insidiando i barbi record che popolano queste acque. Pescare il barbo a passata in un ambiente come questo è veramente un esperienza unica, armati di una bolognese di 5 o 6 metri, e indossando un paio di stivali a coscia, si riesce a risalire bene quasi tutto il corso del fiume, arrivando anche in posti dove non ci pesca nessuno. Una volta giunti sul fiume, è meglio muoversi e cercare i posti buoni, provare in ogni posto, ogni buca, ogni correntina può rivelarsi quella buona; la pesca e la distribuzione del pesce non è tutti i giorni uguale, anzi, il pesce si sposta in continuazione alla ricerca di cibo e noi lo dobbiamo scovare.

Per far ciò occorre portarsi con se il minimo indispensabile, un gilet con il necessario per la costruzione di qualche lenza, la canna, la sacca dei bigattini al collo con una fionda e magari un mini guadino a tracolla sono l’equipaggiamento giusto per affrontare una giornata di pesca al barbo in Drava piccola, è solo cosi che riusciremo a raggiungere gli spot migliori.

Il barbo va cercato nelle correnti medio-forti del fiume, i posti migliori sono tra la fine dei raschi e l’inizio delle piane con corrente lenta, qui in genere si ha una profondità di circa 80/90 cm, con fondo prevalentemente ciottoloso, faremo lavorare la nostra lenza sia a ridosso delle rive che in mezzo al correntone, il trucco vincente è di gettare qualche manciata di bigattini sulla nostra passata, stuzzicando l’appetito dei barbi senza saziarli.

Visto che tentiamo la cattura di barbi che possono raggiungere anche i 3 kg di peso, l’attrezzatura che andremo ad utilizzare sarà un po’ più pesante del solito, nel senso che useremo una canna bella robusta, capace anche di forzare un po’ il pesce in condizioni di forte corrente o di ostacoli sul fondo del fiume, quindi una bolognese bella tosta di 5 o 6 m abbastanza rigida, sarà la nostra arma vincente in caso di catture eccezionali, non dimentichiamoci che la Drava piccola è ben popolata anche da combattive carpe che non si danno mai per vinte, la carpa che vive nell’acqua pulita e ossigenata è micidiale, sprigiona una forza fuori dal comune, quindi anche la montatura sarà proporzionata alle prede che insidieremo.

Alla nostra bolognese abbineremo un mulinello leggero ma robusto, in grado di contenere una buona quantità di nylon 0.16, la lenza sarà composta da un robusto galleggiante a pera rovesciata di circa 3 grammi, robusto perché sarà sollecitato al massimo, sia nel combattimento, che nel caso di un grosso barbo può essere prolungato e snervante per l’attrezzatura, sia per le ferrate potenti che daremo.
Un galleggiante di questa portata ci permetterà anche di pescare in zone di forte corrente e di stare sul fondo col nostro finale, prerogativa di estrema importanza per avere successo nella pesca del barbo. In alcuni posti la forte corrente costringe ad utilizzare la tourpille per piombare la montatura, di solito in Drava piccola uso una corona di pallini distribuiti su circa 80 cm di lenza, che poi sposterò e modificherò a seconda delle mie esigenze, ma qui, per la pesca del barbo, la tourpille oppure un bulk di pallettoni sono l’ideale anche per pescare in trattenuta, logicamente con una forte corrente opteremo per l’utilizzo di un finale molto corto, 20/25 cm di fluorocarbon 0.14 sono ottimali, cosi avremo la certezza che la nostra esca lavori proprio sul fondo.
Infine come amo utilizzeremo un robusto amo forgiato del 14, adatto per innescare 4 o 5 bigattini, l’esca preferita per i barbi, un'altra esca molto buona specialmente nel periodo estivo è il granoturco, i barbi ne vanno ghiotti, e così facendo non avremo il problema dei pesci di piccola taglia che in alcuni casi disturbano la nostra azione di pesca.

Questi sono gli ingredienti per tentare la cattura di qualche bestione della Drava piccola, che vanno sommati però all’abilità di ogni singolo pescatore e alla capacità di ognuno di leggere più o meno bene l’acqua, il senso dell’acqua qui è molto importante, bisogna cercare il pesce, spostarsi, provare e riprovare finché non troveremo il posto giusto, è inutile fossilizzarsi in un solo posto pasturando e aspettando che qualcosa si muovi, la pasturazione può venirci utile quando avremo già localizzato i barbi, qualche fiondata di bigattini ci servirà per farli entrare in attività. 

Non dimentichiamoci che ci vuole anche una buona dose di fortuna, quando se ne agganciano di 2 o 3 kg, l’attrezzatura è spesso portata al limite e ogni piccolo errore può risultare fatale.
Qui i barbi oltre a diventare veramente grossi hanno una forza fuori dal comune, l’acqua fredda e ossigenata li rende ancora più forti.
Il periodo migliore per la loro pesca è di sicuro il mese di maggio e la prima metà di giugno, un altro momento molto propizio di solito è l’inizio dell’autunno, per informazioni sui barbi della Drava piccola scrivetemi pure all’indirizzo: albertogargantini@libero.it


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