Itinerari Italia

Gli squali del Serchio

Di Luca Lepori pubblicato il 01/07/09

Gli squali del Serchio                                                                  

Faccio un lavoro che potrebbe essere definito "missione" per la dedizione ed il tempo che richiede ma, appena posso, un salto sulle rive del "mio" Serchio in compagnia dell'amico fotografo "maga Circe" cerco sempre di farlo. Questa uscita si riferisce ad un primo pomeriggio dello scorso febbraio in una zona della Media Valle circa un chilometro a monte della confluenza dell'amato fiume con il torrente Vinchiana. Qui il corso è a cavallo tra quello fluviale vero e proprio e lo spiccato carattere torrentizio di fondo valle, con frequenti correnti intervallate di tanto in tanto da buche che originano fondaloni anche di diversi metri, che ospitano prevalentemente cavedani di taglia importante chiamati appunto dalla gente del posto squali, oltre a barbi europei e non, carpe modello ruota di camion e qualche fario di vecchia semina, ormai inselvatichita e abbondantemente sopra il chilogrammo. Grandi assenti i pesci di piccola taglia, oggetto di interesse dei cormorani ma anche dei più grandi abitanti dello stesso ambiente (che ci crediate o no ho visto carpe e barbi predare i vaironi ed i rari triotti, qui conosciuti con il nome di "rovelle").

Per affrontare questo tratto di fiume per nulla propenso a regalar catture anche se ricchissimo di pesce valgono di base tutti gli accorgimenti che normalmente osserviamo recandoci a pesca di barbi e cavedani in ambienti con simile limpidezza delle acque, quindi montature con piombatura bassa e  grammature leggermente superiori a quanto effettivamente richiesto dalla corrente, ma sempre senza esagerare, per i primi ed al limite della tenuta dell'acqua, invece, per i secondi. Per realizzarle impiego sempre e soltanto pallini del nr 11, 10 e 9, distribuiti in lenza a seconda del pesce che cerco e galleggianti dalla forma mediamente allungata a pera rovesciata, che mi aiutino nella trattenuta. Contrariamente a quanto si possa pensare, per contro, non lesino sul diametro del finale, mai al di sotto dello 0,12, magari in fluorocarbon, al quale lego un amo del nr 22-24 senza ardiglione (ce ne sono in commercio di veramente resistenti). Questa scelta è maturata in funzione del fatto che a mio avviso i sospettosissimi cavedani del Serchio (a causa della taglia come da foto e soprattutto perchè oggetto da anni di catch and release) non vedono, come convinzione comune, il filo, ma badano molto più alla presentazione dell'esca. Certo, non si pensi di catturarne con un finale dello 0,16, ma si tenga conto del modo in cui l'esca si muove in acqua paragonandola alle larve gettate come pastura: più la velocità e gli strati d'acqua attraversati dall'una e dagli altri si avvicinano, maggiori saranno le possibilità di vedere una mangiata come si deve.

I più attenti avranno notato dalle foto che non sono attrezzato per pescare a gambe in acqua poichè in questo periodo si pesca tranquillamente con una leggera bolognese di sei metri direttamente dalla sponda sortendo l'innegabile vantaggio di non spaventare i pesci in pastura nella vena centrale dell'alveo che, con acque leggermente più alte rispetto alla media stagionale, si trova a tiro della sei metri quasi pescando a canna fissa.

Chi volesse recarsi per una battuta di pesca in questi bellissimi luoghi può farlo percorrendo da Lucca la statale SS12 del Brennero e proseguire poi sulla medesima fino all'abitato di Vinchiana, oppure una volta raggiuta la locacalità Marlia, attraversare il corso del Serchio sul ponte Generale Carlo Dalla Chiesa e da qui proseguire sulla Ludovica fino all'abitato di Piaggione. Una volta in zona basta trovare un accesso al fiume e percorrerlo lungo le sue sponde fino a trovare il posticino che più invita ad immergere le vostre lenze.

Una raccomandazione particolare, anche se anacronistica: non abbandonate rifiuti lungo le sponde ne di questa ne di altre acque e non trattenete, a meno che non vogliate consumarlo, il pescato. Portatevi semmai una macchina fotografica per mostrare i vostri trofei agli amici o semplicemente per ricordarli oppure, se anche voi disponete di una "Maga Circe", invitatela a pesca con voi.

In bocca allo squalo, ma che nessuno risponda... crepi!


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