Tecniche

I Black Bass del Trasimeno

Di Michele Moscati pubblicato il 13/07/09

·         Il Lago

 

Geograficamente al centro d’Italia il lago Trasimeno risulta essere il maggiore tra quelli peninsulari. Lago di origine tettonica, per la sua scarsa profondità, compresa tra i 3 e i 6 metri, viene considerato da sempre un lago “laminare”. Non è dotato, diversamente dalla maggior parte dei grandi laghi, ne di un “immissario” naturale ne tanto meno di un altrettanto naturale “emissario”. Il canale artificiale “Anguillara”, arricchito da piccoli riali stagionali come il Moiano, il Maranzano e il Pescia è l’unica fonte d’acqua in ingresso oltre, chiaramente, alle copiose piogge autunnali e primaverili. Ciclicamente, ormai da secoli, il Trasimeno perde terreno (nei decenni aridi) per poi riacquistarlo in quelli dove le piogge cadono abbondanti. Purtroppo ormai da tempo non si registrano cambi di tendenza ne fasi di risalita e il lento declino delle acque lascia dietro di se interminabili distese verdi, una volta zone lacustri e con immensi e pescosissimi canneti. Nonostante ciò l’attenta gestione delle acque da parte della Provincia di Perugia, i costanti ripopolamenti e la ferrea regolamentazione in vigore per quanto riguarda la pesca professionistica fa si che la disciplina alieutica sia sempre molto divertente ed appassionante. Una buona parola va comunque spesa anche nei riguardi della cooperativa di pescatori del Trasimeno che, dopo anni di pesca a 360 gradi, hanno invertito la rotta decidendo di collaborare con la Provincia e di studiare e proteggere la popolazione ittica al fine di trovare un giusto mezzo tra il loro lavoro e la sopravvivenza del lago stesso. Le speci ittiche presenti sono varie e numerose: carpe, amur, carassi, scardole, cavedani, pesci gatto, tinche, lucci, alborelle, triotti, persici reali, anguille e gli immancabili “BLACK BASS”. Qui di seguito parleremo proprio di questi fantastici e sportivissimi predatori e della loro pesca con l’ausilio di un natante a motore.

 

·         Il Natante

 

Laddove un tempo erano presenti innumerevoli zone a canneti raggiungibili facilmente a piedi dalla costa, ora, visto il lento declino del lago, l’acqua scarseggia e di conseguenza anche la pesca ha necessariamente mutato il suo “essere”. La necessità di un natante per raggiungere i posti migliori è quasi d’obbligo ormai in questo bacino, così come la necessità di conoscere le zone dove la pesca è vietata e le regole che la scandiscono. Oggi è possibile trovare in commercio natanti specifici per questo tipo di pesca dotati di tutte le suppellettili e gli accessori necessari, ma per chi è ancora agli inizi, visto il momento di crisi, e non è pronto a grosse spese, un vecchio “guscio di noce” o una semplice “chiglia piatta” dai 4 ai 5 metri può comunque bastare. Sul natante per forza di cose dovremo montare un motore primario, a benzina, e dai 25 ai 50 cavalli (massimo consentito in questo lago) per i lunghi spostamenti. Oltre a questo, vanto di qualche pescatore, non assolutamente necessario ma molto comodo per spostarsi lentamente e silenziosamente nei pressi della postazione di pesca, va montato anche un piccolo motorino elettrico a pedale. La pesca dal suddetto natante può essere effettuata sia in piedi che seduti, ma il massimo a cui si possa aspirare è l’utilizzo di un sedile “up ad down”, sgabello rotante a 360 gradi e dotato di un dispositivo che ne regola l’altezza in modo da adattarsi a qualsiasi situazione. Un ultimo accessorio, forse il più importante in assoluto e da tenere sempre a bordo, è la sacca di sicurezza. Qui trovano spazio i giubbotti di salvataggio (che sarebbe comunque preferibile indossare, anche se il caldo a volte li rende molto fastidiosi), il mezzo marinaio, i razzi da segnalazione e quant’altro necessario in caso di guasti o di pericolo. In ogni caso, anche se non si disponesse ne del natante, ne tantomeno degli accessori appena descritti, presso i porticcioli di S. Feliciano, Passignano sul Trasimeno, Castiglion del Lago e Tuoro è possibile noleggiare il tutto a prezzi modici, per una giornata o meglio ancora per interi finesettimana, anche usufruendo di guide del posto che possono consigliare i neofiti sia sul tipo di pesca da effettuare, sia sugli spot migliori da provare.

 

  • Gli Spot migliori

 

Appena fuori dalle numerose “darsene” (piccoli porticcioli sul lago) in cui è assolutamente vietata la pesca da natante, ci basterà uno sguardo e tutto apparirà più chiaro e facile per quanto riguarda la scelta del migliore spot di pesca. Ovunque infatti, su tutta la superficie del lago Trasimeno, un’infinità di pali di legno piantati sul fondo con lo scopo di tenere tesi i “tofi” (le classiche reti dei pescatori del posto) creano un habitat più che ottimale per la sosta e la caccia del nostro amato Bass. Oltre a questa infinità di pali disposti in ogni dove, sono presenti anche piccoli porticcioli, sia pubblici che privati, anch’essi dotati di sbarramenti artificiali, sia sotto forma di palizzate, che di barriere galleggianti, che, soprattutto, di vecchissimi tronchi di alberi secolari piantati sul fondo. Anche in questo caso, con l’andare del tempo e lo scorrere delle stagioni, discrete popolazioni di Bass hanno colonizzato questi luoghi dove è possibile trovarli sia d’estate che in autunno e primavera (queste ultime, due stagioni davvero divertenti per la pesca al Bass in queste acque). Infine, ma sicuramente non ultime per ordine d’importanza, le tre Isole (Polvese, Maggiore e Minore) presenti nel Trasimeno. Intorno ad esse un’infinità di canneti rendono il paesaggio decisamente prolifico per questo pesce che proprio qui, in un metro, metro e mezzo d’acqua, viene annualmente a riprodursi. Comunque, per essere più sicuri sulla scelta dello spot, basterà seguire le imbarcazioni dei pescatori indigeni che giornalmente popolano queste meravigliose acque e posizionarsi nelle loro vicinanze, una volta inquadrati i posti quelli migliori sarà poi molto facile trovarne di alternativi e abbastanza simili a quest’ultimi.

 

  • La Pesca

 

Generalmente durante la primavera, l’estate e l’autunno il Bass è decisamente attivo in queste acque quasi mai fredde a causa della loro altezza irrisoria (appunto dai 3 ai 6 metri). Nonostante ciò le prime ore della mattina e il vespro sono comunque da preferirsi al resto della giornata come nella maggior parte dei casi. Un altro momento ottimale per la pesca da natante in questo lago è sancito dalla brezza che spesso e volentieri increspa le acque del Trasimeno. Proprio in questi momenti i Bass migliori, che di solito stazionano a qualche centimetro da terra in attesa delle prede, salgono quasi in superficie ed entrano in una specie di superattività. E’ questo il momento giusto per insidiarli utilizzando “Popper” e “Spinner Baits” recuperati a strappi continui e prolungati in modo da creare molta turbolenza in acqua. L’attacco di solito è molto potente e senza esitazioni di alcun genere, alcuni salti fuori dall’acqua e, quando non si slamano durante i primi attimi di combattimento, poi cercheranno di inabissarsi di nuovo puntando gli innumerevoli ostacoli descritti nel precedente paragrafo. Proprio in questa fase è bene tener duro ed eventualmente forzare un po’ il pesce fino al limite di tenuta del filo in modo da non permettergli la fuga e l’ingrovigliamento rendendo vana la nostra azione di pesca. Superato il momento centrale del recupero piano piano verranno verso la sponda della barca senza opporre più alcun tipo di resistenza per poi, nell’ultimo metro, dimostrare la loro vitalità con gli ultimi e fantastici salti per tentare ancora la fuga. Quando saranno sfiniti definitivamente salpiamoli di peso sfruttando l’elasticità della canna o semplicemente con l’ausilio del guadino e dopo una bella foto di rito, mi raccomando, reimmettiamoli nel loro ambiente naturale, la prossima volta saranno li ad attenderci un po’ più cresciuti e soprattutto… Decisamente più furbi. Nei momenti di “stanca” invece, quando il lago è piatto, la calura avanza e non si vedono movimenti all’orizzonte, è l’ora della gomma, esca più lenta e che di solito riesce a rendere allegro anche il momento meno catturante. Grossi vermoni a coda singola, doppia o tripla associati a teste piombate inserite direttamente sull’esca danno quasi sempre i risultati sperati se ben lanciati a ridosso degli ostacoli e mossi con la massima naturalezza e lentezza. Il verde, più simile alla vegetazione di fondo è ottimo nelle calde ore di centro giornata soprattutto in estate; per quanto riguarda invece la primavera e l’autunno possiamo provare anche con il blu, il rosso mattone e qualche variante di giallo. L’attacco in questo caso sarà molto più lento, a volte impercettibile ed è quindi necessaria la massima attenzione soprattutto nel momento della ferrata, un errore potrebbe mettere in apprensione i nostri predatori in zona e rendere completamente vano lo spot costringendoci poi a cambiare postazione. Il combattimento, con pesci presi sul fondo, sarà molto meno bello da vedere che nell’altro caso ma non per questo meno divertente; il Bass rimarrà a mezz’acqua e ci impegnerà con prolungate fughe fino ad arrivare sotto la sponda della barca dove, dando sfogo alle sue ultime forze, uscirà fuori dall’acqua con magnifici e ripetuti salti. Il resto lo sapete gia, slamiamolo, una bella foto e poi di nuovo in acqua, vederlo tornare nel suo territorio dopo essere stato sconfitto sarà una gran bella soddisfazione.

 

Altro…

 

Che altro dire, il lago Trasimeno e l’Umbria tutta è un gran bello spettacolo, sia per la natura che copiosa la rende il cuore verde d’Italia, sia per gli innumerevoli paesi e paesini di epoca medievale e soprattutto, sia per la tradizione culinaria che la rende “appetibile” sotto ogni punto di vista. Il circondario del Trasimeno, con i suoi parchi naturali e la sua ricettività alberghiera, anche sotto forma i agriturismi e quant’altro, è ideale, oltre che per gli appassionati di pesca, anche per le famiglie al seguito… Venite a trovarci, saremo lieti di ospitarvi e di farvi sentire: COME A CASA VOSTRA…


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