Racconti

I due cuori

Di Zaccaria Australi pubblicato il 24/08/09

 

E’ la classica e ormai molto rara Domenica sul fiume con famiglia e parenti stretti.

 

Matteo cresce e il richiamo “della f…oresta” lo porta ad atteggiamenti di “noia” nei confronti del fine settimana con i genitori!

 

Anche la moglie con il passare del tempo, sente sempre meno il richiamo dell’abbronzatura, perciò quando andiamo, per me è festa vera!!

 

Sono con noi: il nipote di 8 anni Niccolò e famiglia!

 

Babbo Vincenzo è un ex garista… molto ex, pescherà 2-3 volte l’anno…  e la mancanza di allenamento, si mostrerà cruda, nelle due occasioni di canna in piega…tanto per capirsi, nella prima si dimentica di tarare la frizione del mulinello e lo 0,08 che ha per terminale dura un AMEN!!

 

Quando finalmente tocca a me, il cavedano in questione cerca di prendermi sul fiato… tanto sono allenato… tiene il fondo e si fa un paio di volte la piana in su e giù e visto che c’è anche per largo, tanto che decido che è arrivato il momento di vedere con chi mi sto intrattenendo e discutendo da 10 minuti a questa parte: blocco la leva del full, alzo la canna in verticale e  forzo, il grosso cavedano sale in superficie ne vedo nitida la forma, aggalla il dorso ma non esce la bocca… sono non più di venti metri di nailon quelli che dalla bobina al “ferro” fanno da elastico alla mia voglia tutta umana di prevalere sulle altre creature e il suo istinto di sopravvivenza… la scossa del primo colpo di testa a galla, mi riporta ai fatti, abbasso la canna come ad indicargli la strada da seguire: vai giù  “amico” e calmati, per ora volevo solo vederti, meriti più attenzione e più flemma!

Il “ti vedo ma è presto per volerti” si ripete un’altra volta, poi finalmente la grande bocca “imbarca” aria e il cavedano accenna ad una pausa… ci provo, e lui si pone di fianco mettendo al sole un color bronzo che è tutto un programma!

Tiro, il  pesce viene, cerco con la sinistra il guadino…IL GUADINOOO…non lo trovo, mi volto di nuovo verso il pesce, sta venendo, la sua scia forma nell’acqua una grossa sacca…è bello peso penso…ma non saprò mai quanto… si sgancia, con molta probabilità l’amo ha lacerato la pelle interna della bocca,  donando a lui una libertà anticipata e una futura cicatrice… e a me invece, un bel “palmo di naso”, su cui fare le congetture di sempre: ho forzato poco all’inizio!? Ho forzato troppo alla fine!?

Non lo saprò mai!!

Lo vedo riguadagnare lentamente il fondo a due metri dalla pedana, lo immagino “incredulo”, o forse solo “umanamente” stanco!

Non mi perdo nei soliti “elogi pagani”, sono con la famiglia e poi quel pesce mi ha divertito non poco, ho la coscienza a posto, penso di aver fatto tutto al meglio, perciò onore al vincitore!

Controllo il Tiemco 2488 sembra allargato… forse è un’impressione, ma decido per una “morsicata” da principianti.

Va bene così, è una pescata in magnifico relax. Mat. a valle tenta scomposto alcune bracciate a delfino come a visto alla tele…Nicco mi sorprende alle spalle con la repaiola in mano… ecco dove ERA!!

Ha l’acqua alle ascelle e il lungo manico del guadino flette, la bocca del guadino tocca l’acqua, prende corrente e rischia di trascinare a valle attrezzo e nipote!

 

“Zio dove è il pesce!?”

 

Sorrido: “andato Nikko”… ma vai a riva, ti chiamo io se ne prendo un’altro!

 

Vincenzo  continua  a pasturare con delle generose fiondate, sulla nuvola dei bachi si portano una decina di “grandi bocche”che operano con la tecnica di sempre: ghermiscono i primi bachi sulla battuta, sotto 20-30 cm, poi si allargano e si lasciano trasportare dalla corrente affondandosi e allontanandosi di una quindicina di metri per predare quelli persi!

 

Innesco di nuovo, dico a Vincenzo di tirare meno bachi, distendo il 4x14 aspetto che sia in assetto tiro una mini fiondata un metro a monte e lo trattengo, è in pieno stallo quando un grosso cavedano, non visto, mi “impicca” la AW1015… solo la sua elasticità e il rilascio immediato della leva del full, mi salvano dalla conclusione immediata della partita!

 

Il pesce si ferma sul fondo, provo a forzare…ho uno 0,09… ma non si muove… ho capito:  sono pronto per la “rivincita”…

 

Sono altri 10-15 minuti di palpitazione, questa volta niente canna bassa, se si slama o si apre l’amo voglio che accada prima che si presenti nei pressi del guadino…il braccio inizia a far male, il Krepton… tiene, il 2488 sembra pure… quando il bocca larga si presenta a galla a centro fiume e mostra il consueto color bronzo… vedo che è lungo e ha massa!

 

La grande bocca, fa due, tre gorghi a galla sotto lo scuotere della grossa testa!

 

“Zio dove è il pesce!?”…Nicco è di nuovo alle spalle, con il lungo guadino in mano…Gran nipote…

Scendo dalla pedana, e il pesce ne approfitta, si riporta sul fondo e parte in favore di corrente… lo inseguo e non resisto alla “sceneggiata scaramantica”… oh  oh  oh…oi oi oi,  questo non si leva…sono già allo sfioratoio, il cavedano è di nuovo a galla, sono a un passo dal secondo K.O. , ma il pesce, decide bontà sua, di tornare sul fondo e risalire!!

 

Questo giro finirà bene… con Nicco che traballa sotto gli scossoni del cavedano in rete…prendo tutto in mano e ci dirigiamo a riva a prenderci gli ooooh di meraviglia della famiglia… “cosa è, una Carpa o una Tinca?” esordisce un “bagnante” che transita nei pressi…la moglie interviene: “è un Cavedano”…,  poi, guardandomi speranzosa di aver indovinato… “vero!?”

Si rispondo e…guardo Mat. che sulla sdraio… fa lo svogliato… lo chiamo: “guarda questo, non ne hai mai visti così è un 2kg”…l’erede si alza con flemma, osserva il pesce in fondo al guadino, poi mi guarda sornione come uno che la sa lunga: “ quello è di più babbo!!”

 

I due cuori : quello del babbo e quello del pescatore, si gonfiano insieme e danno una rara sensazione di pienezza!

 

Ciao da SIPO

 


FacebookTwitterGoogle+Invia per email

Collabora


Ti potrebbero interessare anche: