Tecniche

I poteri del Monel

Di Saverio Rosa pubblicato il 15/05/10

Nei mesi tra gennaio e i primi di giugno la specialità della traina costiera registra una notevole flessione negativa degli appassionati che vi si dedicano. I motivi di questa diminuzione possono essere ricondotti alla diminuita presenza delle esche vive che,a causa di temperature più basse,riducono drasticamente la loro attività. Questo abbassamento del metabolismo rende molto difficoltoso riempire la nostra vasca del vivo con esemplari adatti da mettere all’amo.
I cefalopodi ,come seppie e calamari, cominciano ad allontanarsi dalla costa risultando difficilmente reperibili, le aguglie e i sugarelli,da sempre ottimi alleati del trainatore,risultano poco presenti o svogliati sull’abboccata.
Nonostante ci sia una magra di esca, il pesce, che solitamente andiamo ad insidiare a traina come dentici,palamite, ricciole e cernie, non sembra diminuire così vistosamente la propria attività di predatore…Così ci giungono all’ orecchio sgradevoli notizie di belle catture di dentici e cernie effettuate da pescatori sportivi,della nostra zona, che magari si dedicano a discipline differenti dalla nostra amata traina…come il light drifthing, il jigging o il bollentino medio.
Da qui la fatidica domanda: Fermo restando che la nostra grande passione è e resta la traina… e che quindi non vogliamo cimentarci in altre discipline, cosa fare per continuare a trainare con ottimi risultati in assenza dell’esca viva?...potremo utilizzare gli artificiali…Ma come possiamo trainare su batimetriche dai 30 ai 50 metri artificiali di dimenzioni considerevoli facendoli lavorare in prossimità del fondo?? l’utilizzo dell’affondatore a palla con artificiali che esercitano trazioni di affondabilità troppo elevate risulta difficoltoso…quindi?

Fortunatamente una parola ci viene in soccorso…e questa parola è : MONEL

Cos’è il Monel
Il monel è una tipo di filo. Questa tipologia di ‘’lenza’’ è ottenuta industrialmente mediante l’utilizzo di leghe di rame e nickel, la combinazione di questi due metalli li conferisce delle caratteristiche che lo rendono eccezionale per i nostri fini. Molto duttile, con un alto peso specifico e una bassa resistenza idrodinamica, il monel è sicuramente una delle soluzioni più valide per riuscire a portare i nostri artificiali a profondità considerevoli e a velocità di traina sostenute. La caratteristica più importante del monel, oltre a quelle sopraccitate, è sicuramente rappresentata dal fatto che possiede un affondabilità costante e quindi facilmente calcolabile. Questa caratteristica ci permetterà, conoscendo il numero di metri calati in mare e facendo un rapido conto matematico, di sapere sempre a che altezza si trova la nostra esca regolando così di conseguenza la nostra azione di pesca.

Attrezzatura: canne e mulinelli

La canna da monel:
Molte ditte italiane ed estere si stanno avvicinando negli ultimi anni a questa disciplina, pertanto anche il mercato si sta arricchendo di prodotti specifici. La canna da monel dovrà avere un libraggio relazionato alla profondità in cui andremo a trainare e alla tipologia di monel impiegato. Per dare un’  idea dei parametri guida per un corretto acquisto della canna, possiamo dire che, pescando con monel su fondali dai 20 ai 35 metri e impiegando del monel da 30lbs,sarà sufficiente utilizzare canne da 170 a 185cm  con una potenza compresa tra 20 e 30  lbs. Se invece la nostra azione di pesca sarà orientata verso fondali più impegnativi come quelli dai 35 ai 50 metri,il monel imbobinato dovrà essere da 50 lbs quindi la canna che andremo a scegliere sarà anch’essa di lunghezza compresa tra i 170 e i 180 cm,ma di un libraggio decisamente più alto(30/50lbs).
Un elemento che deve essere comune a tutte le canne che andremo ad impiegare per la pesca con il monel sarà l’anellatura. Gli anelli della canna saranno rigorosamente a carrucola e l’anello apicale dovrà essere del tipo carrucolare a 360 gradi. Questa particolare anellatura permetterà al monel di fuoriuscire senza problemi dal mulinello durante la fase di messa in pesca dell’esca  e di scorrere alla perfezione durante le lunghe fasi di recupero.
Il mulinello da monel:
Nella scelta del mulinello da monel la prima cosa che dobbiamo avere ben chiaro è quanto abbiamo intenzione di stressare il nostro fisico durante le nostre battute di pesca. Mi spiego meglio; esistono due tipologie di mulinelli adatti a questa tecnica: mulinelli manuali con doppia velocità e leva da combattimento(frizione a leva),oppure mulinelli elettrici da bollentino di profondità.
Chiunque decida di affrontare una battuta di pesca con monel utilizzando un mulinello manuale deve aver ben chiaro a cosa sta andando in contro. Pescando su circa 30/35 metri di fondale la lenza che andremo a filare in acqua sarà di circa 250/300 metri,il nostro artificiale eserciterà una trazione notevole che si andrà ad aggiungere a quella del filo in acqua e al peso dell’attrezzatura che,come abbiamo già detto,dovrà essere piuttosto impegnativa. In tali condizioni anche solo il recupero della lenza con mulinello manuale per un semplice controllo dell’esca, diventa molto stancante…proviamo ad immaginare cosa accade allora ogni volta che un pesce di dimensioni considerevoli rimane al nostro amo:
 Al peso dell’attrezzatura, alla trazione dell’artificiale e del monel si aggiungono anche le fughe del pesce…e la prova fisica di recupero diventa spesso insostenibile. Ciò non toglie che atleti in forma smagliante possano pescare con mulinello manuale senza alcun problema…ma vi assicuro che  per noi comuni mortali è davvero dura!


Una soluzione che ottimizza l’azione di pesca è rappresentata dall’utilizzo del mulinello elettrico:
Il mulinello elettrico impiegato nella pesca con il monel dovrà essere un oggetto resistente all’usura e potente durante l’azione di pesca…
I parametri di base da guardare durante la scelta del mulinello da monel saranno:

-la potenza di recupero e trascinamento in acqua che non dovrà essere inferiore ai 40 kg
-la presenza di un variatore di velocità di giri che dovrà possedere un range piuttosto ampio,meglio se dai 100 ai 500 giri per minuto,
-un display chiaro soprattutto sulle informazioni di lenza in mare e tempi di recupero,
-una capienza della bobina adatta ad imbobinare almeno 350 metri di monel,
-un peso non eccessivo(meglio se non superiore ai2,5kg),
-una buona frizione progressiva
-una manovella stabile e che dia sicurezza al pescatore con un recupero non inferiore a 1: 3,0

Le case produttrici di articoli di questo genere che possono fare al caso nostro sono:
KRISTAL FISHING
LA RYOBI
DAIWA
E LA MIYA con le sue 4 versioni: ZX4, ZX4-PRO, ZX6 e ZX7




Vantaggi e svantaggi del monel

Vantaggi:
I vantaggi che la pesca con il monel ci offre sono decisamente numerosi;Prima di tutto,come abbiamo accennato poco più in alto, l’utilizzo del monel abbinato ad un esca artificiale,elimina tutti quei tempi ‘’morti’’ in cui il pescatore si deve inevitabilmente dedicare alla pesca dell’esca viva…Con il Monel, il pescatore parte,arriva sulla zona di pesca e  comincia IMMEDIATAMENTE a trainare…il tutto senza preoccuparsi ne del reperimento ne tantomeno del mantenimento dell’ esca viva.
Altro aspetto decisamente positivo della pesca con monel consiste nel fatto che,proprio grazie all’impiego di un esca artificiale ,è possibile aumentare enormemente la velocità di traina rispetto alla velocità standard della pesca con vivo…da questo si evince che pescando con il monel con artificiale e quindi a una media di 4/4,5 nodi,riusciremo a battere delle zone incredibilmente più vaste aumentando così le probabilità di incontro con il pesce. Basta pensare infatti che, se con la pesca con esca viva, che generalmente si effettua a 1/1.5 nodi, in una giornata di 5 ore di traina, arriveremo a percorrere circa 7 miglia totali, utilizzando il monel, arriveremo a battere ben 23 miglia…!! cioè la nostra zona di pesca si estenderà fino a 3 volte! E ciò gioca molto a nostro favore poiché spesso, un maggior territorio battuto,si traduce in un maggior numero di catture effettuate.
Un altro aspetto positivo della pesca con monel è il fatto che difficilmente(salvo errori di manovra) è necessario controllare l’esca,pertanto l’azione di pesca risulterà più rilassante e continua…soprattutto se effettuata con mulinelli elettrici.

“Svantaggi”:
Come in ogni tipologia di pesca che si rispetti, anche la pesca con il monel presenta degli ‘’svantaggi’’ anche se questi non riescono a compensare negativamente i grandi vantaggi che invece, l’uso del  monel, offre. Gli svantaggi possono essere divisi in svantaggi da    ‘’usura dell’ attrezzatura’’, svantaggi da ‘’lavoro di preparazione’’, e  svantaggi da ‘’costi elevati ’’

“Svantaggi” da usura
Come abbiamo detto,il monel è una lenza metallica che proprio a causa della sua struttura molecolare ha la caratteristica di condurre le correnti galvaniche. Il mix generato dalla conduzione delle correnti abbinato all’erosione salina può rappresentare un pericolo effettivo sia per il mulinello sia per l’anellatura della canna che andremo ad impiegare.
La manutenzione preventiva che sarà per noi un’attività da svolgere costantemente, dovrà consistere principalmente nello spruzzare, sulla bobina del mulinello, una sostanza che protegga il filo,che riduca la trazione sulle carrucole e che isoli parzialmente la struttura meccanica dalle correnti galvaniche. Il composto chimico che farà al caso nostro per le operazioni di preservazione dell’attrezzatura sarà il CRC nautico. E’ un prodotto che troveremo facilmente  in tutte le nautiche e ferramenta che trattano prodotti per il mare...si presenta come una bomboletta contenente un lubrificante isolante ad alta penetrazione che,spruzzato costantemente(una volta ogni mezzora di pesca) aumenterà incredibilmente la longevità delle nostre attrezzature.


“Svantaggi” da preparazione
Un'altra pratica obbligatoria ma piuttosto noiosa volta alla  preservazione dell’integrità funzionale del mulinello consisterà nel caricare sul fondo della bobina, subito prima dell’imbobinatura del monel, una cinquantina di metri di dacron. Il Dacron andrà ad isolare elettricamente e meccanicamente la parte più interna della bobina azzerando i danni provocati dagli agenti denaturanti di cui abbiamo parlato poco più in alto.
Un altro ‘’aspetto negativo ’’ da considerare se vogliamo  pescare con il monel ma con mulinello manuale sta nel fatto che, poiché il monel di per se è molto rigido,difficilmente può essere abbinato con buoni risultati a dei contametri da affondatore,pertanto sarà necessario un lavoro,piuttosto impegnativo,di marcatura del filo.
Il filo dovrà infatti essere completamente scorso e segnato ogni 10 metri con segnali visivi (tinta,lacci di stoffa, ecc…) affinché sia possibile effettuare il calcolo di affondabilità durante l’azione di pesca.  

‘’Svantaggi’’ da costi elevati
Un aspetto negativo non trascurabile è sicuramente rappresentato dai costi del monel e dell’attrezzatura che solitamente ci viene associata.
Come molti già sapranno,il costo di un mulinello elettrico valido e potente da impiegare in una pesca del genere è decisamente alto.
I prezzi di questi attrezzi da guerra oscillano tra i 600 e i 1600 euro in funzione di marca, potenza e dimensione. Anche il Monel non costa poco; mediamente una bobina da 500 metri ha un costo che si aggira attorno ai 500/600 euro.
Le canne da monel hanno prezzi molto simili a quelli degli attrezzi impiegati per la traina classica…e un oggetto valido ha un prezzo che va dai 200 euro in su…


Lenze, terminali , artificiali

La lenza che andremo ad impiegare nelle nostre battute di pesca con il monel sarà piuttosto semplice. Sulla parte terminale del nostro monel andremo a collocare una girella ad alta resistenza quindi di portata non inferiore a 100 lbs. Subito prima della girella posizioneremo uno stopper di protezione che eviterà traumi al nostro apicale ogni volta che la girella si troverà ad attraversarlo durante la fase finale del recupero.
Alla girella legheremo uno spezzone di 20 metri di fluoro carbon dello 0,60/0,70 che si terminerà con una girella a moschettone(anch’essa ad alta portata) alla quale andremo ad attaccare il nostro artificiale.
Gli artificiali in commercio adatti per la pesca con il monel sono svariati. Generalmente si utilizzano esche di dimenzioni considerevoli…dai 10 ai 14 cm. I nostri artificiali dovranno essere provvisti di una paletta affondante ben solida in grado di affondare efficacemente e velocemente la nostra lenza. La paletta dovrà riportare il grado di affondabilità così da permetterci di fare un calcolo dell’affondabilità di quell’artificiale relazionandolo magari ad un artificiale che andremo ad impiegare in un altro momento della nostra giornata di pesca.
I colori, forma e decorazioni delle nostre esche variano molto in funzione delle condizioni meteomarine,della tipologia del fondale e della zona di mediterraneo in cui verranno impiegate.
Io personalmente scelgo artificiali catarifrangenti per pesci come palamite e ricciole e artificiali opachi ma con presenza di arancione fluorescente per insidiare dentici, prai e cernie.
E’ comunque molto utile, ai fini di un’ottima battuta di pesca, avere a disposizione un buon numero di artificiali da provare e cambiare ogni qualvolta lo riterremo necessario.

Andature e affondabilità


Affinché la nostra azione di pesca risulti efficace, dovremo fare in modo che la nostra esca navighi il più possibile vicino al fondo ma senza incorrere in pericoli di incaglio.
La distanza che ci permette di ottimizzare il rapporto rischi/benefici è 2/3 metri dal fondo.
La seguente tabella ti affondabilità del monel ci aiuterà a fare un corretto conteggio del monel da calare in mare in funzione della profondità da raggiungere con il nostro artificiale.
I parametri qui sotto riportati sono da relazionare ad una velocità di 4,2 nodi utilizzando un artificiale affondante 10-15.

METRI MONEL IN MARE    AFFONDABILITA’ ESCA    PROFONDITA’ EFFETTIVA
45m    5    10m
90m    8    12m
135m    11    14m
180m    18    20m
225m    21    26m
270m    26    33m
330m    32    42m

Una pratica molto utile da effettuare per prendere confidenza con l’effettiva affondabilità del nostro artificiale abbinato al monel che abbiamo scelto,è quella di fare delle ‘’prove di pesca’’…vediamo come:
Arrivati sulla zona di interesse, posizioneremo sul nostro terminale un artificiale identico a quello che abbiamo in programma di usare. All’ artificiale in questione avremo preventivamente asportato le ancorette così da minimizzare il pericolo di attacco sul fondo. Per effettuare questa prova, useremo una canna molto più morbida rispetto a quella che impiegheremo in pesca(sarà perfetta una 20lbs) e questa sua caratteristica ci permetterà di percepire l’esatto momento in cui il nostro artificiale toccherà il fondo.
Una volta calata la lenza di prova, e portata la barca alla velocità di traina desiderata, aumenteremo progressivamente i metri di monel calati in mare tenendo sempre sott’occhio la vetta della canna che ci avviserà, con un sobbalzo, non appena l’artificiale toccherà il fondo. Nell’esatto istante in cui la canna sobbalzerà, andremo a controllare il numero di metri di monel in mare sul display e questo ci aiuterà a perfezionare il calcolo di affondabilità della nostra esca anche in funzione delle correnti marine che, in quel particolare giorno, ci troveremo a fronteggiare.

La preparazione del tutto potrà apparire difficoltosa, ma in realtà, dopo aver acquisito un po’ di dimestichezza con le attrezzature e il calcolo, risulterà automatica e semplicissima…

LA TECNICA DEL MONEL RIESCE  A REGALARE GRANDI SODDISFAZIONI E CATTURE DI TUTTO RISPETTO IN MOMENTI E CONDIZIONI IN CUI SAREBBE PRATICAMENTE IMPOSSIBILE FARE UNA BUONA PESCATA IMPIEGANDO ALTRE TECNICHE…provare per credere.


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