Itinerari Estero

I tarpon di Grand Roques ... Emozioni magiche! part two

Di Francesco Gargantini pubblicato il 27/04/14

parte 2 di 2

Ed ecco il primo strike!

Su consiglio della guida, ho innescato una piccola Camaiguana su un amo circle della misura 3/0, all’istante ero un po’ incerto e dubbioso visto che l'amo risultava più grosso dell'esca e quasi del tutto scoperto. Il nostro accompagnatore mi ha tranquillizzato spiegandomi che una volta entrato in pastura, il tarpon grazie alle sardine da noi lanciate, entra in una fase di frenesia alimentare ed aspira in un solo boccone anche decine di pesciolini, non curandosi di un eventuale e inaspettato inganno.

A pesca non ero mai solo, ad accompagnarmi a turno erano mio padre Adriano, che ama particolarmente questa tecnica e questo pesce potente e sportivo, mio fratello Alberto e il mio amico Alessio Vinci di Milano, un altro malato di pesca come noi...

Per la pesca in barca è importante l'armonia tra i pescatori visto che si parla di pesci da record che a volte superano abbondantemente i 50 Kg di peso. A catturare il pesce non è solo il pescatore che lo allama, ma tutto il team visto dalla ferrata al salpaggio in barca, può passare anche più di un ora ed ogni aiuto o consiglio da parte degli altri può essere fondamentale per il successo del combattimento.

All'avvistamento del primo tarpon, il cuore mi è saltato letteralemte in gola.

Al primo impatto mi è sembrato di vedere un alborella gigante, dato la sua forma affusolata, le sue squame argentate e la bocca tendente verso l'alto.

Poco dopo ne sono arrivati altri ancora più grossi, l'adrenalina era alle stelle, le nostre esche erano in posizione e le condizioni del mare erano ottimali. Tutto d'un tratto, come per magia sento la lenza tendersi, neanche il tempo di reagire e un grosso tarpon mi salta davanti agli occhi a tre metri dalla barca, facendo un acrobazia degna da "freestyler", al suo impatto con l'acqua ho capito che quella meraviglia si era appena allamata proprio alla mia canna.

Avendo l'amo circle, non ho dovuto neanche ferrare il pesce, in quanto la penetrazione dell'amo avviene automaticamente e dopo un secondo salto nei pressi della nostra barca, il pesce è partito rapidamente verso il mare aperto.

Dopo svariate fughe, contrastate grazie alla potenza della mia canna, dal mulinello e soprattutto da ogni singolo muscolo della mia schiena e delle braccia, vedo affiorare una sagoma argentata, quasi cromata, era il mio primo tarpon!

Una fase molto delicata del combattimento è quella finale, nella quale la guida dotata di un guanto robusto, afferra il pesce per la bocca e con l'aiuto di una o due persone lo salpa in barca.

Il mio primo tarpon pesava all'incirca 30 Kg, direi non male come inizio anche perchè si trattava della mia prima uscita di pesca...

E' difficile spiegare a parole cosa si prova ad avere allamato un tarpon, l'importante è saper regolare l'emozione e la gioia, tenendo sempre alta la concentrazione dato che ogni piccolo errore potrebbe essere fatale. E' inoltre importante avere una buona condizione fisica, infatti, anche aiutandosi utilizzando una cintura di combattimento, la cattura di pesci di grossa taglia può richiedere molto tempo e sforzo fisico.

In questi tre anni di vacanza a Los Roques io e i miei compagni di pesca, abbiamo catturato oltre 30 tarpon a partire dai 15 Kg, fino al mio record personale, stimato dalla guida intorno ai 60 Kg.

Nell'ultima vacanza, mio padre si è concentrato su questa tecnica stupenda ed ha catturato ben 7 tarpon, utilizzando a volte anche un galleggiante dato che i pesci nuotavano prevalentemente a galla, insomma per avere successo bisogna ingegnarsi ed avere fantasia.

In genere l'orario migliore, è il tardo pomeriggio infatti, come noterete dalle foto, il combattimento finisce quasi sempre all'imbrunire, per questo motivo è buona cosa portarsi con sè una buona luce da testa.

In queste tre vacanze, io e i miei compagni di pesca, siamo riusciti a superare la soglia dei 50 Kg per ben tre volte.

Quando si stima che il pesce appena catturato supera i 50 Kg di peso, è abitudine locale dopo averlo salpato a bordo, raggiungere la riva, dove è possibile fare le dovute foto e soprattutto ossigenare adeguatamente il pesce, facendo uscire dalle branchie le bolle d'aria incamerate durante i suoi numerosi salti. Una volta recuperate le forze, il pesce anche se stremato è sicuramente felice di poter tornare nel suo ambiente naturale, magari accompagnato da me personalmente per qualche metro, dando vita al rito ormai d'obbligo: "Il Bagno con il tarpon"!     

Che dire, con questo breve racconto spero, di avervi trasmesso almeno un minimo di emozione che Los Roques e i suoi pesci possono regalare. La cosa migliore senza ombra di dubbio è provare il tutto di persona, trasformando un sogno in realtà!

Per informazioni sulla pesca scrivetemi pure, sarò felice di potervi aiutare!

Per quanto riguarda l’alloggio, vi consiglio la “Posada Acuario” dell’amico Franco, esperto pescatore che potrà aiutarvi a realizzare i vostri sogni di pesca anche grazie alle sue efficienti e conosciute guide. per info sul viaggio: francescogargantini@hotmail.com


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