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Il Po: Il fiume più grande d’Italia, il suo percorso, le specie ittiche che ospita.

Di redazione pubblicato il 25/08/21

Alla scoperta dei grandi fiumi europei:

Il Po: Il fiume più grande d’Italia, il suo percorso, le specie ittiche che ospita.

Con la imminente riapertura delle frontiere grazie all’allentamento della morsa della pandemia, noi di piscor.com  abbiamo il desiderio di far conoscere, ai nostri fratelli europei, i fiumi italiani e le specie ittiche che ospitano, ovviamente, non potevamo non iniziare con il più grande di tutti.

Il Po è Il fiume più lungo ed importante della Nazione, nasce sul versante est del Monviso, precisamente in località “Pian del Re” e, da subitissimo, riceve le acque di torrentelli montani che provvedono a rendere il Po un torrente di discrete dimensioni già a pochi chilometri dalla sua stessa sorgente.

Terminato il suo percorso montuoso il Po si affaccia nel piano padano, e, nei territori compresi tra Saluzzo e Faula, ingloba il suo primo importante affluente: il Pellice.

Quando il Po si appresta a raggiungere la città di Torino ha ancora una carattere tipicamente torrentizio, acqua limpide e scroscianti e fondali ghiaiosi, ma, nei pressi del capoluogo piemontese, riceve le acqua della Dora Riparea e del fiume Stura, Da questo momento il Po diventa a tutti gli effetti un grande fiume, dimostrando una portata d’acqua di 81 metri cubi al secondo, a soli 70 km dalla sorgente.

Oltrepassato Torino il Grande Fiume riprende il suo percorso prima verso sud, e poi di nuovo ad oriente, dove confluisce prima  con le acque della Dora Baltea nei pressi di Chivasso)e poi, solcando i territori di casale Monferrato e Valenza con il fiume Tanaro.

Per diversi km il Po segna il confine tra Piemonte (provincia di Alessandria) e Lombardia (provincia di Pavia) e, nei pressi di quest’ultima città Longobarda, incorpora le acque del Ticino. In questa prima sezione di percorso del fiume Po la fauna ittica presente in esso è più che altro quella tipicamente torrentizia: Trote Fario , marmorate e Temoli; man mano che si scende in pianura e la portata di tale fiume tende a cresce notevolmente si riscontra la presenza nella acque anche di ciprinidi, anguilliformi, Lucci e Storioni.

Il secondo tratto del percorso del fiume Po che andremo a scandagliare è quello che interessa i territori compresi Tra Pavia e Mantova. Dopo aver ricevuto il Ticino, il Po “punta” a sud- est dilagando in quel territorio denominato appunto Oltrepò pavese.

Abbandonata momentaneamente la Lombardia il Fiume Nazionale inizia a segnare il confine tra le regione prima menzionata e l’Emilia (con la provincia di Piacenza) inglobando le acque di fiumi importanti come il Lambro, Il Trebbia e , nei pressi di Cremona, L’Adda.

A questo punto il Po ricompie una “virata” verso Nord, rientrando completamente in territorio lombardo e assimilando, nei pressi di Mantova, i fiumi Mincio e Secchia. D’ora in poi la lunghezza di tale grande fiume avrà oltrepassato i 500 km, la pendenza tenderà ad essere a tratti impercettibile (intorno allo 0,4%), la profondità varierà tra i 6 ed i 10 metri, e la sua larghezza supererà , in alcuni punti, i 2 chilometri), a questo punto sarà opportuno pescare a feeder o con roubasienne.

Giunto a tale evoluzione il Po diventa a tutti gli effetti il grande fiume che noi tutti conosciamo, navigato da barconi e battelli di grandi dimensioni, fortemente inquinato e arginato da enormi gabbioni, edificati dall’uomo per scongiurare piene dilaganti.

In questo secondo tratto di fiume Po le specie ittiche presenti sono varie: all’assenza di salmonidi sopperisce una forte presenza di Storioni e Siluri, non che di Ciprinidi in generale, Cheppie ed in fine (ospiti insoliti ma graditissimi) Cefali.

L’ultimo “terzo” di territorio italiano che il maestoso fiume percorre e che noi vogliamo prendere in considerazione è quello che va da Mantova al Delta di Comacchio, in provincia di Ferrara. Parliamo di un’area geografica denominata Polisene, condizionata da sempre dalle vicende ambientali scaturite dal “comportamento” del suddetto fiume. In questa sezione idrica del Po presa in esame si nota come tale fiume segni il confine tra le province di Rovigo e Ferrara, ricevendo, non lontano da quest’ultima città, l’affluenza dell’ultimo grande fiume appenninico: il Panaro.

Il Po si appresta a sfociare nel mare Adriatico con un poderoso delta, costituito da due rami principali e da cinque secondari, a loro volta suddivisi in un gran numero di “bocche”.

Il gran numero di detriti trasportati dal grande fiume fa si che il suo delta sia uno dei più estesi d’Europa, con ben 400 chilometri quadrati di superficie. A livello di specie ittiche presenti in questo ultimo tratto del Po possiamo attestare la spiccata presenza di Anguilliformi, di Cefali, Tinche e Ciprinidi in generale. 


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