Tecniche

Il Barbo ellenico

Di Di Porcellotti Stefano (ittiologo) pubblicato il 02/01/18

ll barbo ellenico, Luciobarbus graecus (Steindachner, 1896).
Nomi comuni esteri - Greco - Skarouni. Albanese - Millona deti. Repubblica Ceca - Parmicka recká.
Distribuzione di Luciobarbus graecus secondo IUCN - L'area di distribuzione della specie è limitata al bacino dei fiumi Sperchios e Kifisos, ed al lago Yliki nell'est della Grecia. Fino a pochi anni fa era presente anche nel lago Paralimni, attualmente prosciugato dal drenaggio effettuato per fini agricoli ed edilizi.
Caratteri meristici - Squame in serie laterale: 39 - 44 + 2. Squame circumpeduncolari: 18 - 20. La pinna dorsale ha 12 raggi, l'anale 8, le pettorali 18 - 19, le ventrali 10 e la caudale 19. Denti faringei: (5+3+2, 2+3(4)+5).
Descrizione - Corpo slanciato a sezione ovale lateralmente compressa. Netta distinzione tra zona cefalica e tronco, più accentuata negli individui più anziani che nei giovani. Occhio relativamente piccolo. Bocca in posizione infera orlata da labbra carnose con due paia di barbigli. Barbigli posteriori lunghi circa il doppio di quelli anteriori. Labbro inferiore spesso, privo di lobo mediano. Raggio più lungo della pinna dorsale slanciato, ossificato e con bordo posteriore dentellato per un tratto non inferiore alla metà della sua lunghezza. Livrea del dorso più o meno scura, variabile da verde grigiastro a bruno giallastro. Fianchi progressivamente più chiari fino al ventre bianco o bianco giallastro. Pinne translucide, con sfumature di tinta simile a quella di fondo della livrea.
Dimorfismo sessuale - Durante il periodo riproduttivo, i maschi hanno tubercoli nuziali nella regione cefalica.
Habitat e abitudini - Il barbo ellenico vive sia in acque correnti, sia lacustri, con substrato duro, misto a roccia, sabbia e ghiaia, frequenta anche canali con fondale fangoso. Preferisce acque limpide e bene ossigenate, ma può vivere anche in ambienti di qualità inferiore. Specie di di fondo, gregaria, vive in branchi spesso associata con altri ciprinidi. Di abitudini crepuscolari e notturne, tende a restare rintanato durante le ore di massima insolazione. Nei mesi più rigidi si raduna in branchi nelle pozze più profonde, dove resta in stato latente riparato in anfratti o sotto grandi massi.
Alimentazione - Il barbo ellenico si nutre di invertebrati bentonici, come molluschi, crostacei e larve d'insetti, di detriti organici e, rispetto ad altre specie dello stesso genere, di una maggior percentuale sostanze vegetali come alghe filamentose e diatomee.
Riproduzione - La stagione di frega inizia in tarda primavera, generalmente si svolge da maggio a luglio. Le femmine depongono in acque correnti ben ossigenate su fondali ghiaiosi. Lo sviluppo embrionale è relativamente veloce, con acqua a temperatura di circa 20 °C, le uova schiudono in circa cinque giorni.
Accrescimento e resilienza - Tempo minimo di raddoppiamento della popolazione, medio: 1.4 - 4.4 anni. L. graecus raggiunge una lunghezza massima di circa 45 cm (media 30 - 40 cm).
Predatori, parassiti e malattie - La specie è vittima di vari tipi di vermi trematodi e cestodi, di crostacei parassiti e di varie malattie virali e batteriche. Gli individui giovani possono essere predati da vari tipi di pesci ittiofagi. Gli adulti sono predati da pesci più grandi, da uccelli ittiofagi e da rettili acquatici.
Status della specie - L. graecus ha un'area di distribuzione limitata, la zona in cui è presumibilmente presente risulta minore di 5.000 km², mentre l'area di occupazione accertata è inferiore a 500 km², divisa in 2 - 5 zone separate. Il continuo abbassamento del livello delle acque del lago Yliki, dovuto a prelievo idrico e da opere di bonifica, riduce progressivamente il territorio a disposizione della specie, mentre il continuo inquinamento delle acque contribuisce ad accelerare il decadimento dell'habitat. Questi fenomeni hanno prodotto una frammentazione dell'areale e ridotto la specie in gruppi sempre più piccoli di sottopopolazioni.
Protezione - La specie è protetta ai sensi della legge greca sulla pesca con periodi di divieto e, probabilmente misure minime, misure che spesso non vengono severamente applicate. La specie è inserita nell'annesso III della Convenzione di Berna, sulla conservazione della fauna selvatica europea e degli habitats naturali, come specie minacciata. ella Lista Rossa IUCN (International Union for Conservation of Nature and Natural Resources) la specie è elencata tra quelle in pericolo (EN B1ab (i, ii, iii, iv) + 2ab (i, ii, iii, iv), Endagered).
Valore economico - La specie non viene abitualmente catturata per fini commerciali. Le sue carni, anche se liscose, sono localmente molto apprezzate dalla popolazione che di solito le consuma fritte.
Pesca - Questo barbo è catturato sia dai pescatori sportivi sia da quelli professionisti, La pesca è praticata con frequenza, soprattutto con lenze collocate a fondo o radenti il fondo, nonché con reti da posta e con la bilancia.


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