Tecniche

Il Bolentino di Profondità con Sandro Onofato

Di comunicato stampa pubblicato il 02/06/15

Ottieni il massimo dal bolentino di profondità, tecnica perfetta per questa stagione di pesca

È giunto il momento della nuovissima puntata delle fishing tips Lowrance con il campione di pesca Sandro Onofaro, che ci svelerà i segreti per una cattura di successo. Questo mese parliamo di bolentino di profondità, una tecnica valida tutto l’anno, ma che vede un picco tra aprile e giugno a causa delle favorevoli condizioni climatiche, che regalano un mare calmo – condizione imprescindibile per questo tipo di pesca, e della fine della stagione riproduttiva delle prede.

“Questo tipo di pesca, praticata a notevoli profondità, è ideale per catturare occhioni e cernie. Normalmente ci si spinge in acque profonde dai 200 ai 500mt e grazie al supporto della tecnologia sonar Lowrance – come per esempio HDS Gen3, risulta più semplice individuare il punto migliore per il bolentino di profondità. La pesca di fondo viene praticata in tutto il Mediterraneo e lungo le coste atlantiche di tutto il Nord Europa; le specie pescate variano lievemente in base alla zona di pesca, ma la tecnica messa in atto è sempre la stessa.”

Abbiamo poi chiesto a Sandro di spiegarci qual è il tipo di attrezzatura e l’equipaggiamento ideale per la pesca di fondo.

“Innanzitutto individuiamo l’esca adatta, che in questo caso è costituita da sardine e cefalopodi. I pescatori devono ricordare sempre che è bene legare un massimo di 6 ami per ogni terminale; 5 di questi saranno destinati agli occhioni, mentre 1, con un amo più grosso e un innesco più voluminoso, alle cernie. È poi importante usare degli ami circle hook, necessari per ferrare meglio le prede e mantenerle vitali, così da poterle rilasciare se di piccole dimensioni.”

Altro punto fondamentale riguarda la scelta delle attrezzature pescanti: “Scegliamo canne paraboliche della lunghezza di 7-8 piedi che sopportino circa 2 kg di piombo. I mulinelli devono essere elettrici e imbobinati con multi-fibre da 60-100 libbre”.

Questa tecnica di pesca viene praticata a considerevoli profondità. La strumentazione elettronica diventa quindi un alleato fondamentale per tracciare l’azione dell’esca e individuare i bersagli a profondità di 200-500mt. “Oltre all’utilizzo di un ecoscandaglio dotato di tecnologia CHIRP a multi-frequenza, come il nuovo HDS Gen3 di Lowrance, un dispositivo chiave è SonarHub™ Sounder” continua Sandro. Si tratta di una soluzione all-in-one che combina le migliori tecnologie per la pesca, ovvero StructureScan® HD e CHIRP, fornendo dettagli ad alta definizione fino a profondità di 3,500 piedi e immagini fotografiche di struttura e fondale.

Sandro aggiunge: “È fondamentale il settaggio corretto dell’ecoscandaglio, che deve essere impostato sulla bassa frequenza. Lo scorrimento dello schermo deve essere lento e l’intensità dei filtri abbassata”. Il campione di pesca suggerisce poi di dividere la schermata in due, visualizzando da una parte la colonna d’acqua e dall’altra il fondale.

Anche per questo tipo di pesca, ci sono ovviamente degli orari più idonei per uscire in mare con successo. Se l’obiettivo della battuta di pesca sono le cernie, l’orario ideale è il mezzogiorno, quando il sole è a picco, ma se ci si vuole concentrare sugli occhioni, allora sarà bene attendere il tramonto.

Per conoscere meglio Sandro Onofaro, si prega di visitare la sua pagina Facebook, per ulteriori informazioni su SonarHub e l’intera gamma di prodotti di elettronica nautica Lowrance si prega di visitare il sito www.lowrance.com


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