Di Walter Scandaluzzi pubblicato il 01/09/09
Puoi saper pescare fin quando hai voglia ma, specialmente nei laghi, se almeno inizialmente non hai qualche pescatore locale che faccia da guida ben difficilmente farai grossi bottini; La mia fortuna è stata anni fa di aver conosciuto il giovan Luca Ragno che mi ha fatto conoscere l'Alto Verbano e anche il lago di Mergozzo oltre a qualche tratto del Toce. In questo articolo tratto di quest'ultimo che da recenti analisi risulta uno dei più puliti d'europa. Fino a non molti secoli fa era unito al lago Maggiore ma poi frequenti e grosse piene del Toce ne hanno causato il suo distacco anche se uno stretto canale lungo circa 3 Km crea un collegamento fra i 2 bacini. L'acqua scorre dal Mergozzo al Verbano visto che il primo è situato 1 metro sopra al secondo come altitudine. La lunghezza massima è di circa 2,40 km, la larghezza poco più di un Km , le rive hanno una circonferenza di 6 km, la profondità massima è di 74 metri, il bacino di 10,4 kmq,il volume delle acque è di quasi 90 milioni di metri cubi. Piccoli sono gli affluenti che si chiamano Fighera, Pra del fico, Nibbio, Bettola, Albo, Condoglia .
Nella parte occidentale è costeggiato dalla strada mentre dalla parte opposta vi è solo la linea ferroviaria e la fanno da padroni i monti fra cui spicca il monte Orfano; A Nord vi è il grazioso paese omonimo mentre il lato sud è occupato da canneti. Da riva quindi le postazioni pescabili le troviamo lungo la passeggiata del lungo lago ed oltre a ridosso della statale in alcune postazioni lasciate libere dalle acque. L'ideale è possedere una piccola barca da calare in acqua in quanto non risulta esistere nessuno che l'affitta; Luca ne aveva una in loco! E cosi qualche volta abbiamo insidiato i pesci locali. Ma cosa ospita il lago? Dovendo fare il tesserino segna catture della FIPSAS di Verbania l'ho chiesto direttamente al signor Ruggero Nibbio vicepresidente della locale sezione e presidente dell'Associazione Pescatori Dilettanti di Mergozzo nonchè valente pescatore come dimostrano foto ed imbalsamazioni esposte nell'atrio dell'Hotel Due Palme di sua proprietà proprio in piazza.
Signor Nibbio quali sono i permessi per pescare nel Lago.
Fino al 2007 era gestito dalla FIPSAS anche se il Diritto esclusivo di Pesca è comunale. Adesso ci vuole la licenza governativa e permesso. Potete vedere il tutto al link
http://www.mergozzo.it/it/index.php?option=com_content&view=article&id=70&Itemid=83
Quali sono i pesci presenti nel lago.
Tutti quelli classici di lago quindi trote lacustri, trote di semina, salmerini alpinus, coregoni, cavedani, tinche, carpe, persici reali e qualche raro esemplare di barbo e savetta. Luca mi aveva già erudito e qualcuno di questi pesci l'avevamo pure preso ma comunque averne la conferma è sempre bene. Tra l'altro nei canneti a fondo lago esiste anche una popolazione di Black Bass ben insidiabili o con Spinnerbait oppure in estate con popper come ama fare il ragazzo locale. A detta sua e di suoi amici proprio questa zona e quella a ridosso della montagna sono le migliori per insidiare il luccio. Pesce vivo oppure Mort Maniè anche usando pesci siliconici sono le tecniche migliori dalla barca a ridosso delle pareti rocciose mentre vicino alle canne anche lo spinning classico da buoni risultati. Ne esistono anche alcuni di non grossa mole nel canale di collegamento insidiabili a spinning specie usando minnows galleggianti. In una uscita estiva di perlustrazione avvistai in due buche dello stesso canaletto delle grosse tinche in frega; Pesci oltre i 2 kg qualcuna di queste che non ricordai più di tornare a insidiare. Dopo qualche uscita, sciolta la diffidenza iniziale, Luca mi confessa di aver effettuato un paio di anni prima anche la cattura di bella lacustre di qualche kg. Purtroppo ha una solo foto di non pregevole fattura fatta prima di averla cucinata ma che comunque invio alla redazione. Proprio quel giorno mi ricordo che dopo il nulla dalla barca agganciai da riva un bel cavedano con un piccolo Cranck Bait oltre ad un paio di piccoli persici reali. Mi porto anche a pescare i salmerini alpini colla classica tecnica della sonda cioè con la canna corta tenuta sulla spalla. Dopo aver sondato con l'ecoscandaglio mezzo lago (tanto remava lui) finalmente Luca si fermò e mi iniziò a questa tecnica. Il ragazzo salpò una dozzina di esemplari di questo stupendo pesce; peccato che solo un paio superassero la misura minima di 25 cm; io un po' meno. Tecnica per gente paziente e sensibile questa dove si devono avvertire le tocche delicate dei pesci a grosse profondita`. Essa viene usata anche per i coregoni usando imitazioni di chironomidi in fase di schiusa. Conviene comprare tutta l'attrezzatura se non almeno le esche nei negozi locali; Poi se si ha pazienza ed abilita` li si potra` autocostruire. Una volta che la lenza ha toccato il fondo si solleva molto lentamente per circa 20-40 cm circa per poi lasciar tornare gi` dopo qualche secondo ma sempre lentamente. Le abboccate del coregone, ma anche del salmerino molte volte sono delicatissime e bisogna essere ben concentrati per ferrare al momento giusto. Il recupero deve essere fatto lentamente e senza strappi in quanto la bocca delicata del coregone è passibile di strappi con susseguente slamatura. Le migliori stagioni per questo pesce sono la primavera e l'autunno. Un altro bel pesce da insidiare nel lago con buone possibilita` da terra da meta` giugno a tutto luglio è l'Agone pronipote delle Cheppie preistoriche . Molti dicono che abbia una taglia media più bassa rispetto a quello del Maggiore ma sia più gustoso al palato umano. Canne sui 4 metri portante mulinello con uno 0.24 in bobina e sempre la fila di esche artificiali ma questa volta più voluminose, quasi camolere. Piombo finale sui 20 gr , lanci lunghissimi e recuperi veloci daranno anche catture multiple. Da preferire le ore serali.
Agone in cucina
Famoso in tutti i grandi laghi del Nord è il Missultin. Una volta puliti gli Agoni lasciandogli la testa ed averli ben lavati ed asciugati li si dispone in contenitori con sale; Circa 10 gr ogni kg di pesce. Li si lascia 24-48 ore rivoltandoli ogni mezza giornata, si puliscono dal sale e li si stende al sole appesi per la testa meglio se in un luogo ventilato. Passati alcuni giorni li si mette in contenitori (detti Misolte da cui appunto deriva il nome) e li si pressa con pesi sempre più consistenti a man mano che scorre il tempo. Si deve ogni tanto eliminare l'olio che fuoriesce dai pesci. In tempi antichi anche esso non veniva gettato ma usato per le lanterne. Comunque il tempo per la trasformazione in Missultin è di circa 120-180 giorni. L'abbinamento perfetto è una bella polenta e il vino deve essere giovane e corposo oltre a, caso anomalo per un piatto di pesce, essere rosso. Ottimi anche in carpione o grigliati spennellandoli ogni tanto con un bagnetto di olio, limone, aglio tritato molto finemente e prezzemolo. Nel periodo rinascimentale una ricetta insolita li vedeva cucinati con uova e melograno.
Turismo
Come arrivare: Uscire a Gravellona Toce dalla Voltri-Sempione, all'uscita indicante il paese .Ottima sistemazione alberghiera proprio di fronte al lago presso Due Palme Hotel via Pallanza 1 28802 Mergozzo VB Tel 0323 80112 - fax +39 0323 80298 Sito internet : http://www.hotelduepalme.it/
Per i più giovani Camping Lago delle Fate a circa un Km dal paese direttamente sul lago. Tel 0323 80326 Sito internet : http://www.lagodellefate.com/index.html
Si mangia presso Ristorante La Cantina - Piazza Conte Berrino, 28802 Mergozzo (VB) Tel 0323 80554
La zona offre molti spunti per qualsiasi tipo di turismo ma punterei l'attenzione questa volta verso i Giardini botanici di Villa Taranto a Verbania Pallanza Appena dopo Pallanza alla punta della Castagnola si trovano i maestosi Giardini Botanici di Villa Taranto. Studiati e realizzati dal capitano scozzese McEacharn appena dopo il 1930 acquistò un terreno di proprietà della Marchesa di Sant'Elia per poter fare un giardino stile inglese ma in terra italiana. Vennero acquistate da ogni parte del mondo un grande numero di esemplari botanici, fino a terminare i lavori nel 1940. L'acqua con un sistema di pompaggio viene direttamente attinta dal vicino lago. Il complesso, ricevette il nome di Villa Taranto per commemorare un antenato del capitano ; il Maresciallo McDonald che aveva il titolo di duca di Taranto ricevuto da Napoleone. I giardini comprendono esemplari di circa 1.000 piante ed altre 20.000 varietà e specie di interesse botanico. Vi è anche un erbario di 43 teche di specie originarie del Regno Unito. Con l'inizio della seconda guerra mondiale lo scozzese cedette il luogo allo stato italiano ma la proprietà è privata. Attualmente nella villa all'interno dei giardini vi è la prefettura della Provincia di Verbania e non è visitabile, mentre il parco è aperto al pubblico da Aprile a Ottobre.. Tel: 0323/556667 Sito Internet : http://www.villataranto.it/home.htm A Mergozzo in via Roma vi è un piccolo museo con 2 sezioni. Una dedicata all'archeologia di quel territorio ed uno sull'arte della lavorazione della pietra. Avendo internet battere il link : www.mergozzo.it per ottenere orari di apertura ed altre info sul locale comune
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