Itinerari Italia

Il lago la Barcaccia a Roma

Di Samuele Maffei pubblicato il 03/04/15

IL LAGO LA BARCACCIA: LA STORIA DEL CARPFISHING ITALIANO

“Vedi Samuele tutto iniziò più di vent’ anni fa, quando io, Andrea Coroi, Roberto Ripamonti e altri personaggi ormai noti in questo mondo ci recavamo sulle sponde di laghi o fiumi per provare quella che era definita dai pescatori comuni una pesca strana, poco redditizia. Non c’erano tutorial su come si costruiva un terminale, non c’erano riviste che spiegavano come affrontare le varie situazioni di pesca, c’era soltanto una grande voglia di scoprire tutti i segreti di quella che sarebbe diventata una delle tecniche di pesca più amate dai giovani. Ricordo perfettamente quando andai a provare i primi segnalatori al Lago La Barcaccia, un posto incantevole e pieno di carpe da record per i tempi che correvano. Quel giorno catturai la carpa più grande che fino ad allora avevo catturato, pesava 9 kg. Da lì in poi mi innamorai di quel posto, passavo giornate intere a guardare le carpe saltare tra i rami, ad udire il suono delle foglie mosse dal vento. Pasturavo i “punti caldi” di quella magnifica cava 3 volte a settimana, appena staccavo da lavoro, per andare a pescare il week-end. Adesso il lago è gestito da Alessandro,un mio carissimo amico, perché questo fine settimana invece di andare in Tevere che è in piena, non vai lì?”

Avevo preparato tutto per affrontare il biondo tevere, ma la storia di mio padre mi aveva suscitato una voglia di cercare di rivivere almeno un po’ quei momenti che aveva passato lui vent’anni fa.

Dovevo andare con due miei carissimi amici, non che compagni di pesca:Jacopo e Luigi.

Loro furono subito presi dalla mia proposta di cambiare meta, perché dopo continui week-end di pesca in luoghi difficilii, volevano passare due giorni all’insegna della comodità e del relax.

Ore 12.20 di Venerdì.  La macchina era carica ed eravamo pronti per questa nuova avventura. Appena arrivati decidemmo di perlustrare un po’ i 9 ettari di lago per cercare gli spot migliori. Alla fine scegliemmo la prima postazione. La zona era molto interessante, perché sia nel lato sinistro dell’ansa,sia in quello destro c’erano 2 grandi legnaie. La scelta fu subito confermata dal balzo di una carpa proprio a ridosso dei rami.  Tutto era silenzioso, la pace regnava tra noi. Prima di iniziare a lanciare le lenze in acqua preferii studiare il fondale con un po’ di plumbing . Fango e sassi si alternavano ad una profondità di circa 10 mt  nella zona distante una ventina di metri dagli ostacoli in superficie. Trovai uno scalino che portava la profondità da 6 mt a 10 mt circa. Posizionai lì il marker e iniziai a “spombare” su di esso. Era fine inverno, quindi decisi di non abbondare con la pasturazione( a base di boilies speziate e tiger). Nel frattempo decidemmo di pescare solo con 2 pod per una questione di comodità. Erano le 6 e il sole stava per calare al di la dei monti che vedevamo. Montammo la tenda al crepuscolo con l’ aiuto delle luci da testa. Era il compleanno di Jacopo quindi la cena prevedeva un menu a base di carne alla brace e scamorze affumicate. Era una notte calda e accogliente e tutto aveva un sapore strano, quel sapore che porta alla spensieratezza e alla pace dei sensi. Eravamo seduti a mangiare bistecche di maiale (senza forchette perché le avevamo dimenticate a casa) quando il segnalatore di Jacopo inizio a fare un bip, due bip, poi di continuo. Ferrò ed esclamò :“Ce l’ho!”. Luigi andò a prendere guadino e materassino mentre Jacopo era impegnato a combattere con un pesce che non sembrava niente male. Rimasi fermo a guardarli mentre si aiutavano  a vicenda e pensavo a quanto questa pesca possa essere basata su principi di collaborazione e di amicizia, su quanto porta ad essere uniti al fine di raggiungere un obiettivo comune. Dopo varie fughe la carpa entrò nella rete. Era un bell’esemplare di una dozzina di chili. Riposizionammo la lenza accompagnata da un sacchetto in PVA caricato con boilies e pellet al pesce. Dopo un’altra mezz’oretta passata a parlare di pesca decidemmo di entrare in tenda. Morfeo si “impossessò” dei miei due compagni, mentre io ripensavo alle parole di mio padre . Ero lì a pesca dove tutto iniziò, in uno dei posti dove il carpfishing italiano era stato concepito. Morivo dalla voglia di assaporare il sudore di un combattimento con un esemplare di quel posto. Dopo un’oretta passata così il sonno mi sopraffece.

Ore 3.30 AM. Bip,Bip,Biiiip. Al suono del segnalatore la tenda sembrava essere colpita da un terremoto. Uscii in fretta e fermai la bobina dei miei Emblem che girava velocemente. La sentivo, era grossa. Il pesce era fermo sul fondo e faceva l’”effetto nave” tipico degli esemplari di taglia. La carpa arrivò dopo più fughe sotto riva, quasi di sua spontanea volontà, come se dopo quelle ripartenze si fosse arresa. Rimasi sempre all’erta perché ero consapevole del fatto che sarebbe potuta ripartire da un momento all’altro. Infatti  la mia stalker inizio a flettersi bruscamente non appena entro lo shock leader nel cimino. Il combattimento divento straziante e lunghissimo. A stento riuscii a farla entrare nel guadino tenuto da Jacopo. Era una carpa di notevoli dimensioni, intorno ai 16/17 kg. Avevo preso carpe anche molto più grosse di quella, ma ero emozionatissimo in quanto ero consapevole di aver preso una carpa storica in un lago storico. Scattammo qualche foto e la rilasciammo con tutte le cure opportune. Il freddo si faceva sentire e subito ci coricammo senza rilanciare la canna. Appena eravamo tutti sdraiati un'altra canna partì. Questa volta era il turno di Luigi che portò a guadino una specchiotta dalla livrea stupenda.  Per tutta la notte ed il giorno seguente la pescata continuò a questi ritmi, tanto che portammo davanti la fotocamera ben 12 pesci tra cui 6 sopra i 10 kg.

Dopo questa intensa avventura siamo rimasti innamorati da questo luogo confortevole ma allo stesso tempo storico per la nostra disciplina.

INFO

Orari: Venerdì Sabato e Domenica 7-11 e 15-19

Sulla Salaria, dopo lo svincolo “Settebagni” per la A1, fino al cartellone del mobilificio Rossetti (sulla sinistra); a sinistra per circa 2-3 Km. di strada non asfaltata; ancora a sinistra in corrispondenza di una sbarra verde ed eccovi arrivati.

Tel. 3490590021 e 069069477 (Alessandro)

Pesci presenti: Carpe, pesci gatto, ecc: solo no kill.


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