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Il Lago Oasi di San Nazario a Poggio Imperiale

Di Marco de Biase pubblicato il 18/12/12

La Puglia è una regione peninsulare bagnata dall’Adriatico e dallo Ionio, conosciuta più per le sue spiagge che per gli scenari lacustri o fluviali. L’offerta turistica degli ultimi anni, complice l’influenza del cinema con le opere finanziate dall’Apulia Film Commission, tende a creare un pacchetto standardizzato nella mente di coloro che visitano il Salento, la terra di Bari e il Gargano. Sotto il promontorio del Gargano sorge un’oasi dove il dolce incontra il salato. Vi presentiamo il Lago Oasi di San Nazario, un impianto privato che sta cavalcando l’onda del successo grazie alla sapiente gestione di Gino Fiscarelli, eccelso garista di trota-lago adesso impegnato anche nel sociale. Ne avevo già parlato nel racconto Maratona di Pesca tra il dolce e il salato ma limitatamente all’aspetto ricreativo, tralasciando il lato più tecnico. Oggi affrontiamo più nel dettaglio le potenzialità del lago, studiando le caratteristiche dell’impianto sportivo, la tilapia e la giusta impostazione di pesca a bolognese.

L’impianto sportivo. Il Lago San Nazario nasce all’interno di un complesso che “lavora” spigole, cefali e tilapie, destinate all’allevamento e successiva commercializzazione in tutta Italia. La proprietà aziendale punta alla qualità del prodotto, allevandolo in vasche di contenimento controllate da personale specializzato. La struttura è alimentata da un torrente che scorre lungo il Santuario di San Nazario, nel territorio di Poggio Imperiale in provincia di Foggia. Le calde e ferrose acque di questo rivolo apportano ossigeno e nutrimento costante per tutto l’anno, anche d’estate con temperature molto elevate. La popolazione prevalente è costituita da tilapie, cefali, spigole, carpe, carassi e pesci gatto che vivono in perfetta simbiosi senza prevalere l’uno sull’altro. E’ un caso veramente particolare: per la prima volta in vita mia vedo la presenza di eurialini in uno spazio d’acqua dolce, senza che provengano direttamente dal mare. E’ il caso di cefali e spigole che sembrano ambientarsi senza troppe difficoltà in un ambiente con una leggera salinità, incastrato magicamente nello scenario lagunare di Lesina e Varano.

La posizione è strategica ed è facile da raggiungere per coloro che vengono anche dall’Abruzzo, Molise e Campania. Si arriva uscendo allo svincolo della A14 Lesina Poggio Imperiale, poi si prosegue per la strada a scorrimento veloce del Gargano. Dopo una ventina di chilometri, troveremo l’indicazione per il Santuario del San Nazario. Svoltiamo a destra, poi costeggiamo la complanare che porta alla struttura, ben riconoscibile anche da lontano. Il lago osserva l’apertura nel weekend con turni mattutini e pomeridiani. Per contatti consiglio di contattare il sig. Gino Fiscarelli al 348-7352248.

Tilapia: una piacevole novità. Sconosciuta fino a qualche anno fa, la Tilapia si è imposta nel panorama pescasportivo pugliese grazie all’immissione artificiale al San Nazario. E’ una vera e propria esclusiva che attrae numerosi pescasportivi da tutta la regione che si sfidano in trofei amatoriali a coppie. Trattasi di un pesce di acqua dolce originario dell’Africa, dalla tinta verde scuro e corpo piuttosto schiacciato. Il comportamento in acqua è molto socievole infatti si muove in branchi, raramente le vedremo guizzare solitarie. Può superare il chilo e mezzo di peso, sprigionando una forza davvero impressionante durante serrati combattimenti.  

Approccio con la bolognese. La pesca al San Nazario è molto “cruda”. Il termine è usato volutamente per descrivere una pesca senza eccezioni da farsi in velocità. C’è poco da concedere a tilapie e cefali che fanno da padrone, lasciando il posto a spigole, carpe e pesci gatto decisamente più rari, ma altrettanto divertenti. La profondità è molto limitata e si attesta sul metro. Le sponde sono abbastanza regolari anche se nei punti in cui avviene l’imbocco dell’acqua c’è parecchia corrente che, talvolta, disturba l’azione di pesca.  Moneteremo una bolognese di 5 o 6 metri con un galleggiante da 2 grammi seguito da torpille e alcuni pallini, girella e terminale da 20 cm dello 0,14 con amo del n°8/10 a gambo corto.

Le esche consentite sono il verme coreano, il mais o pastelle da cefalo. Assolutamente vietato il bigattino. Chicca locale è il cosiddetto “pastone” ovvero un composto di aringhe macinate e pane realizzato da Gino Fiscarelli, reperibile a pagamento, distruibuito in sacchetti da chilo. Può essere modellato sull’amo con una sorta di “pallozza” oppure lanciato in acqua come pasturazione. Tutto vi sembrerà molto semplice ma i lisci (mancate abboccate) sono all’ordine del minuto! I motivi due: troppa forza nella ferrata e apparato boccale molto fragile. Pescando su una profondità molto limitata dovremo essere attenti a non esagerare con le ferrate. Ho visto schizzar fuori dall’acqua le lenze per la troppa forza impressa al momento dell’abboccata. Andateci piano! La tilapia e il cefalo mangiano in punta di labbro e piluccano l’esca al limite della sopportazione. Talvolta è bene effettuare una trattenuta che invogli il pesce a lanciarsi incondizionatamente, come se stessimo effettuando la passata in fiume.

L’esperienza del Pescanet Team. Le foto appartengono al repertorio di Pescanet e sono state scattate durante l’evento di metà ottobre, esattamente due mesi fa. Guardate quanto bel pesce! Tilapie, cefali e persino due bei pesci gatto! Nel lago c’è tanto pesce alla portata di tutti, sia dell’esperto che vuole raggiungere i 50 pezzi in meno di 3 ore, sia dell’amatore che desidera dilettarsi passando qualche ora in assoluta tranquillità. I pinnuti sono poco sensibili ai cambi di stagione e la pescosità massima è raggiunta proprio d’inverno, quando le temperature scendono e si avverte il contrasto tra l’acqua calda del lago e l’aria fredda di pianura. Lo consiglio su Pescareonline perché durante l’inverno la voglia di andare a pesca è tanta ma fiumi in piena, mare agitato e freddo fanno venir voglia di restare a casa. Il San Nazario e le sue tilapie vi aspettano, a Natale come a Carnevale! Il divertimento non mancherà e vi sembrerà di pescare in un “tilapiodromo, vivendo un’esperienza nuova a contatto con l’ambiente lagunare pugliese.


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