Tecniche

Il mulinello per il Surf Casting: ottimizzazione

Di Michele Nardi pubblicato il 23/01/11

Acquistando un mulinello d’ultima generazione per un bel pò di tempo non si dovrebbero riscontrare particolari problemi, ma quando serve un oggetto adatto a lanciare le nostre insidie alla massima distanza è opportuno operare ad una preparazione, in modo che una volta in spiaggia tutto si svolga per il meglio, soprattutto nell’esecuzione dei lanci potenti: i più richiesti quando le prede si mantengono ben lontane dalla battigia ed anche i più rischiosi in fatto di parrucche!

Il mare calmo o la classica piatta totale, che tuttavia in alcune zone è proficua per mormore e orate, spesso allontana i surfisti dai nostri arenili. E’ vero che questa non è la situazione ottima per scendere in spiaggia, ma per gli irriducibili del surf tutto questo non conta, e non deve contare, perchè è proprio questa la sfida! Riuscire sempre e comunque a tirare fuori anche un solo pesce discreto da questo mare che sembra sempre più avaro. Abbiamo detto sembra, dato che su quest’argomento i dati forniti dai biologi marini e dai vari addetti ai lavori sono molto discordanti. In ogni modo c’è anche una certezza ampiamente condivisa: se il Mediterraneo fosse trattato meglio e con più rispetto da parte di tutti sicuramente sarebbe fra i bacini più pescosi del mondo! Invero, se ci pensiamo bene, stupisce il fatto che ancora ci siano buone quantità ed ottime qualità di pesce.
Noi, ovviamente, continueremo a parlare dei modi migliori, più sportivi e più divertenti per tentare di prenderli.
Il sistema più sportivo di tutti pescando dalla spiaggia è sicuramente quello di andare ad intercettare i branchi di pinnuti sulla lunga distanza e, di fatto, in quest’occasione articoleremo parole sull’uso del mulinello classico, quello comunemente chiamato a bobina fissa, il compagno ideale di tutte le canne telescopiche e delle nuove tre pezzi che vanno tanto di moda.
In verità questo tipo di mulinello, che da sempre è amatissimo in tutti i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, è sempre più apprezzato anche in Inghilterra (patria del bobina rotante), dove è sempre più visibile in tutte le spiagge, e non vogliamo parlare del motivo di tale scelta visto che la percentuale di surfisti che lo usa è costantemente in aumento. Quindi è ovvio che i motivi di tale scelta sono molteplici.
Vi siete mai chiesti come fanno i campioni ad imbobinare perfettamente i propri mulinelli? Come mai loro lanciano lontano, fanno pochissime parrucche e pescano sempre nel migliore dei modi? E’ tutto merito della canna?
No, nella maniera più assoluta! Buona parte del merito è del mulinello e di come è stato preparato. Non basta spendere tanti soldi per accaparrarsi l’oggetto di culto se dopo non si sa sistemare a dovere: l’ottimizzazione del mulinello è fondamentale per chi vuole pescare sempre nel modo migliore.
Utilizzando un procedimento particolare vedremo come ottenere il massimo da tutte le nostre macchine da lancio, al di là da marche e modelli, ricordando però che è assurdo pretendere il massimo da un oggetto che non arriva neppure al costo di 50 euro, giusto per dare un’indicazione.

LE SCELTE

La miglior cosa da fare prima di acquistare un mulinello è quella di pensare bene all’abbinamento con la canna, e dato che al giorno d’oggi ci troviamo davanti a delle “catapulte” d’ultima generazione che sono realmente belle, potenti e leggere, a maggior ragione anche i mulinelli non possono essere da meno. Dunque, non possiamo fare altro che cercare le marche ed i relativi modelli più nobili, che saranno esclusivamente quelli con ottima frizione anteriore e bobina d’alluminio di largo diametro, in modo da riservare al filo imbobinato un trattamento in guanti bianchi. La taglia da abbinare alla canna deve essere adatta per ottenere un buon bilanciamento in fase di lancio e di recupero. Il consiglio è quello di non esagerare con il peso visto e considerato che, purtroppo, non sono pochi quei pescatori che abbinano un mulinello di taglia 10000 ad una canna da beach ledgering!
Ecco uno schema orientativo con misure tipiche da abbinare alle canne da spiaggia moderne:
•    Casting fino a 120 grammi: mulinello di taglia da 4000 a 6000.
•    Casting da 130 a 150 grammi: mulinello di taglia da 6000 a 8000.
•    Casting da 160 a 250 grammi: mulinello di taglia da 8000 a 10000.

ALTEZZA DELLA BOBINA

Un mulinello risulta perfettamente imbobinato quando la quantità di filo, parastrappi compreso, è pari ai bordi della bobina (inferiore e superiore), ne più ne meno, infatti, se oltrepassa il bordo il rischio di fare parrucche è al massimo.
Se al contrario di filo in bobina ne mettiamo poco è certo che la distanza di lancio cala vertiginosamente.
I mulinelli migliori di solito sono anche ben confezionati e all’interno della scatola, di cui non ci dovremmo mai sbarazzare, ci sono delle rondelle (anche di diverso spessore) che possono essere molto utili, infatti, servono a variare l’altezza della bobina. Per fare questa importante regolazione si deve aumentare o diminuire lo spessore posto sull’albero del mulinello esattamente sotto la bobina.
Vediamo le modalità d’intervento.
Esempio 1
Durante il riempimento del mulinello si nota che la quantità di filo imbobinato risulta maggiore sulla parte alta della bobina, vale a dire che in basso rimane un po’ vuota. In questo caso lo spessore è da aumentare.
Esempio 2
Al contrario, si nota che la quantità di filo imbobinato è maggiore sulla parte bassa della bobina, vale a dire che in alto rimane un po’ vuota. In questo caso lo spessore è da diminuire.
Esempio 3
La quantità di filo imbobinato è maggiore sulla parte centrale della bobina, vale a dire che manca su ogni lato. In questo caso c’è poco da fare, questo è un difetto del mulinello che purtroppo capita anche nelle marche più blasonate. L’unico rimedio è quello di operare ad un riempimento a mano cercando di occultare il difetto, ma è una soluzione empirica, meglio sbarazzarcene al più presto.

IMBOBINAMENTO AL CONTRARIO

Per quanto riguarda i fili che occorrono per riempire la bobina, ne servono di tre tipi:
-    Filo di diametro intorno allo 0,35 millimetri, da utilizzare per fare la base. Ovviamente non è necessaria la qualità perché questo restando sotto non arriva mai in pesca.
-    Filo da bobina colorato e siliconato d’ottima qualità. Ne servono 300 metri come minimo. La scelta deve ricadere sulle marche specializzate e sui modelli studiati per il surf casting.
-    Filo da shock leader, quando non si può fare a meno del parastrappi. In questo caso occorre il meglio del meglio, ottimi i parastrappi conici trasparenti della lunghezza di 15 metri, ma le fregature sono dietro l’angolo, quindi scegliere esclusivamente tra le marche conosciute e affidabili che si appoggiano a consulenti esperti.
Una volta regolata bene l’altezza della bobina, un’operazione che ovviamente va fatta solo al primo imbobinamento, dobbiamo procurarci un’altra bobina identica a quella che vogliamo preparare (se non ne siamo provvisti ricordiamoci che c’è sempre il negoziante di fiducia che ce la può prestare).
È importante sapere che durante il riempimento della bobina il filo va mantenuto in costante tensione e la bobina piena va tenuta appoggiata sul pavimento. Tutti i collegamenti tra i vari fili è meglio che siano fatti tramite nodo Allbright.
S’inizia il procedimento avvolgendo sulla bobina vuota il parastrappi e proseguendo con il filo da bobina, seguito dal filo di base fino ad arrivare esattamente all’orlo. A questo punto ci ritroviamo con la nostra bobina caricata perfettamente ma al contrario, quindi non resta che passare il tutto nell’altra ed il gioco è fatto.
Se tutto il procedimento sarà stato fatto come descritto il nostro mulinello ci darà grandi soddisfazioni, probabilmente nessuna parrucca e sicuramente lanci molto più lunghi.


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