Racconti

Il Sartirana e i suoi silurotti

Di Walter Scandaluzzi pubblicato il 25/09/10

Di questo itinerario bisogna ringraziare subito Lesovitich cioè un mio amico negoziante sito in Novara Frazione Lumellogno in Via dei Muratori che ha scoperto la grande possibilità di questo canale (detto anche Roggione di Sartirana) per una pesca ai siluri medio-piccoli (con anche esemplari di rispetto come un 168 cm) che non è tecnicamente difficile nell’esecuzione vera  e propria ma di grande difficoltà nel scegliere le anse giuste e nel poi salpare i pesci dall’ acqua. Oltretutto Roberto ha ideato varie montature per la sua pesca sia con esche naturali che artificiali e ha centinai di minnows auto costruiti nel suo negozio. Molte volte si è prestato per servizi su una testata cartacea (Il Pescatore)  di pesca in varie tecniche e non è quindi uno sprovveduto di certo in materia alieutica. Essere in due direi è essenziali e così la mia povera  moglie si presta ad essere la mia socia al momento della “guadinazione” del pesce. Lo fa per Amore o perché il siluro gli piace bel impannato e fritto? Voi che ne dite? Tralasciamo qualsiasi discussione Kill o No Kill e passiamo a parlare di questo canale.

Il Roggione di Sartirana è un canale artificiale che attraversa il territorio pavese in Lombardia, da Nord a Sud. Esso deriva dal Sesia per via di una grandiosa diga posta sulla strada che da Palestro verso Rosasco. Ha una lunghezza di 27 km e una portata di 27m³/s. È stato realizzato nel 1387 per ordine di Gian Galeazzo Maria Visconti e quindi fatto tutto a pala e picco ed è per questo che può anche considerarsi un corso semi naturale; Non fosse per le periodiche semi asciutte autunnali che lasciano comunque acqua nel corso e nelle buche. Oggi il canale è gestiti dall'ente "Est Sesia" che controlla tutti i canali della Lomellina e le sue rive sono molto infrascate. L profondità si aggira sui 250/300 cm con buche che vanno ben oltre. Il fondo favorisce le alghe anche se è possibile fare pesca a passata individuati i  corridoioi giusti o nei rigiri adatti. La grammatura del galleggiante in corrente non deve essere inferiore ai 5-6 gr e la pesca destinata ai barbi che entrano dal fiume assieme ad alborelle e pesciamo vario. Anche il ledgering ha la sua valenza e permette anche l’ aggancio di piccoli e medi siluri sui 1-2 kg.

Ma che và per la maggiore è la caccia al siluro nel sottoriva; Una pesca vagante effettuata a spinning coi pescetti siliconici colla coda tagliata oppure usando a fondo (anzi appena sollevati dalle montature Lesovitich ?) sarde o calamari o comunque roba che puzza. Dieci minuti qua, dieci la ad esplorare i tratti meno infrascati sempre al mattino presto o alla sera tardi. Canne da Siluro sui 4 metri, trecciati da almeno 80 libbre, piombi a bandiera dai 50 a i 100 grammi da far sbattere in acqua al momento della posa nel sottoriva se non vi sono grossi rigiri. L’ abboccata è sempre franca e decisa e sarà bene avere un mulinello con Bait Runner per quei momenti in cui l’occhio non è sulla canna.
Volendo nei grossi rigiri, dopo i ponti generalmente, si può effettuare una pesca di ricerca con grandi galleggianti o palloncini e pesci vivi .Abbigliamento idoneo a sopportare moscerini, rovi e ortiche; Bevande fresche al seguito specie di sera. Guadino grosso o raffio al seguito e mai da soli.

E poi? Nonna Rita visto che arrivando da acque se non proprio pulite ma comunque di discreto livello li cucina sfilettandoli o facendoli a tranci. Li impanna nell’ uovo sbattuto e pan grattato oppure in alternativa in una miscela di uovo ed erbette varie e li frigge; Birra, patatine e PROVATELI!!!

Viabilità: Arrivando da Novara o dall’ uscita di Vercelli Est seguite per Vercelli e poi per Palestro: Dieci Km circa e siete i paese; al semaforo a destra e seguite le frecce per Rosasco. Dopo 3 km di strada asfaltata ma tortuosa vedete la prima buca, dopo ancora una cava (zona piscina) e poi via a seguire il canale fino alla sua fine.

Il negozio più vicino resta Lesovitch anche dall’ altra parte del Sesia vi è Luciano Pesca in Corso Casale .

Fermatevi un attimo all’ inizio di Plalestro ove un grande monumento ricorda la battaglia di Palestro. Fu combattuta il l’ultimo giorno di maggio del 1859 , fra circa 14.000 austriaci  e 21.000 sabaudi/piemontesi


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