Racconti

Il sogno di ogni pescatore

Di Sergio Farina pubblicato il 30/10/11


Il sogno di ogni pescatore nel momento in cui diventa padre di un bel maschietto? Che il figlio segua le orme del genitore, che domande! Questo nella segreta e inconfessabile speranza che la prole sia contagiata dallo stesso meraviglioso morbo che ci ha fatto scegliere la passione più bella del mondo.
 E questo da subito, appena fuori dalla sala parto; un’insana e impaziente frenesia che porta molti di noi a dotare la carrozzina di picchetti, rulli e porta ombrellone e di acquistare piattini per la pappa che, nella forma e nel colore, possano ricordare le bacinelle da pastura. Senza contare che in tanti abbiamo camuffato nuovi acquisti in attrezzature varie giustificandoli con un “serviranno a mio figlio” nonostante quest’ultimo si limiti a gattonare sul pavimento portandosi appresso un grosso pannolone.
 Purtroppo la realtà è spesso lontana da quelle che sono le aspettative del genitore ed il figlio cresce scegliendo passioni ed hobby diametralmente opposti al nostro, forse proprio perché si è reso conto di come si è ridotto il padre a causa della pesca. Qualcuno ci ha perfino provato con la figlia femmina, inutile dire che in questo caso le probabilità di successo calano drasticamente. Io non sono sfuggito alla regola.
 Ho atteso pazientemente il 4° compleanno, età che reputavo minima per portare mio figlio vicino a dell’acqua con una canna in mano, e non ho lesinato gli imput per stimolare e favorire nell’erede gli stessi sintomi ben evidenti nel sottoscritto. Prima con la fissa per alborelle nei canali d’irrigazione, poi qualche uscita in laghetto.

articolo tratto dal sito Colmic, per leggerlo tutto clicca qui


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