Racconti

Il sogno realizzato a Sal.....

Di Alessandro Arseni pubblicato il 10/01/13

Sono passati circa 9 anni....era l'estate del 2004 , avevo 28 anni e Sal era il mio sogno che si realizzava....un sogno visto ad "occhi aperti" per circa 14 anni....

Infatti avevo 14 anni la prima volta che mi innamorai di questa splendida isola, ricordo un giorno venne a casa una signora che abitualmente andava tutte le domeniche in chiesa con mia madre, la signora era originaria del posto e sapeva la mia passione che nutrivo per la pesca, quindi un giorno si reco' a casa portandomi delle foto sul mare, la spiaggia i posti caratteristici, le persone e immancabilmente alcune foto di catture sugli squali....è stato amore a prima vista, ma avevo 14 anni e studiavo.....ma mi ero promesso una cosa : " quando avro' i soldi per permettermi da solo una vacanza, andro' sicuramente a Sal....

E cosi' dopo 14 anni e soldi messi da parte, ho incominciato a realizzare quello che per me era solo un sogno: estate 2004, partenza per 15 gg direzione Capoverde....Sal precisamente...

Eccitato dall'idea di conoscere le abitudini e le persone del luogo ma sopratutto per pescare dalla spiaggia, armo il mio bagaglio di cose "utili" come costumi, qualche cambio per uscire al villaggio la sera o per andare alla citta' di Sal che distava dal villaggio circa 1 km che facevo tutte le sere da solo per andare in qualche locale del posto ( quando intendo locale del posto, intendo piccoli bar "alla buona" , cioe' non i soliti bar "milleluci colorate", ma bar semplici, con qualche poster di surfisti , musica reggae, e del buon grog ( liquore derivato dalla canna da zucchero ).

Ho parlato delle cose utili della valigia.....ma nella valigia bisogna mettere l'"INDISPENSABILE" ovvero: ho comprato una valigia modello "titanic" ( per le sue generose dimensioni ) per poter mettere assolutamente la mia canna da surf in diagonale all'interno della valigia stessa, qualche piombo, ami, finali, slamatore ( che poi ho subito tolto dalla valigia perche uno slamatore a pinza per acqua dolce non potra' mai andare bene per togliere un'amo dalla bocca di uno squalo).

Comunque 5 ore e 30 min. di viaggio e dall'aereo la vista era questa....

Gia' stavo con la mente a ferrare i bellissimi pescioni di Capoverde, ma sono sempre 5 ore e 30 di volo...

e sono un tantino stanco.....quindi preferisco andare direttamente alla camera del villaggio, la mattina ero come uno scrittore che guarda all'infinito e cerca l'ispirazione per il suo libro....io cercavo l'ispirazione per capire come potevo fronteggiare quell'immensa distesa di acqua salata e prendere un pesce....qualunque pesce, l'importante è che parte del mio sogno si sia avverato... 

Comunque di giorni per pescare ce ne sono , ma prima voglio conoscere il posto e frequentare le persone del luogo, vado in spiaggia a conoscere quello che per me poteva essere un'osso duro da battere, ma con piacere il mio osso duro aveva dei colori che fanno pensare tutt'altro che ad una semplice battuta di pesca...

 L'infrangersi imponente delle onde ti fa mandare giu' della saliva che per il caldo non esisteva, brividi di adrenalina facevano rendere piu' affascinante il paesaggio...

Vedo comunque durante il giorno che la gente va spesso su di un pontile arroccato e si accalca per vedere le spece catturate durante la notte dagli abitanti del luogo...

 

 

 Marlin, lampughe e tonni e piccolo pesce di discreta taglia tipo saraghi erano i protagonisti dell'afflusso continuo di persone...io nn ho potuto fare a meno di farmi una foto, logicamente questi pesci erano oggetto di vendita dei pescatori di professione..

Anche se a malincuore , ma solo a titolo di cronaca il pescato veniva lavorato sul posto....

Ma è arrivato il momento tanto atteso e la notte mi preparo per la pescata.....ma c'è sempre un'imprevisto...l'anello del cimino della canna si è spezzato mentre lo toglievo dalla valigia, ma non mi butto giu'...con la speranza che nelle vicinanze del  villaggio ci sia un negozio di pesca, abbandono l'idea di pescare la notte e la mattina successiva vado alla ricerca del negozio.....negozio che ho trovato ma purtroppo propone articoli solo sulla pesca a traina....questa non ci voleva.

La speranza è l'ultima a morire e quindi mi reco alla recption per vedere se qualche animatore organizza battute di pesca per sprovveduti come me.....( a dire la sincera verita' anche con l'anello rotto una pescata a Capoverde nn me la toglieva nessuno...il sogno doveva finire con la pescata!! ), infatti fortunatamente la sera stessa dalla spiaggia organizzavano delle pescate.

Quindi la sera armato di luce in testa e tanta voglia di fare, seguo la guida del posto e ci porta di fronte al villaggio dove la mattina facevamo il bagno....la canna non era di quelle classiche da surfcasting, ma qualunque cosa andava bene per me , l'importante è che sto pescando...

Un piombo da circa 170 gr o forse qualcosa di piu' ( sinceramente non ricordo ) era l'"ingrediente" che faceva parte della montatura, un sarago tagliato a meta' faceva da boccone su di un'amo dell' 1/0 senza essere legato con del filo elastico ma solo legato stretto con altro filo di nylon....penso " non sara' una montatura all'avanguardia, ma solitamente le cose piu' semplici sono le migliori....

La guida mi fa cenno di lanciare a pochi metri e aspettare..cosi' faccio e cosi' spero che il "pescione" venga a far visita a quel delizioso e succulento sarago.....infatti dopo circa 30 minuti la canna si piega vistosamente....adrenalina pura!!

L'eccitazione va alle stelle, non posso farmi scappare l'occasione sognata per anni, tutto deve andare come deve andare, la frizione del mulinello ( se cosi' potevo chiamarlo..ma non importa) " strilla", la guida mi fa segno di forzare per portare il pesce a riva...ma qualcosa è piu' forte di me : io con quel pesce volevo divertirmi, volevo sentire la sua potenza , quindi ogni tanto rilasciavo la frizione semi libera e ricombattevo...ma poi decido di portarlo a riva..oramai è mio!!

 Portato sulla riva, la guida mi fa i complimenti per come ho gestito la cattura, ma mi faccio da parte e lascio a lei il compito di slamare e rilasciare il pesce ( a Capoverde la pesca agli squali è catch e relaise cosi' mi hanno detto..), comunque accarezzo con attenzione lo squalo, una pelle di "cuoio" caratterizza la sua corporatura, l'adrenalina comunque continua a essere parte principale di me stesso...

Qualche giorno dopo la partenza per il ritorno a casa, ancora mi rimane impressa l'immagine dello squalo , ma di tutta la vacanza, sperando che prima o poi ritorni a realizzare un'altro sogno....intanto continuo a fantasticare su Sal e i suo squali...


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