Esche

Gli inneschi da "trota lago"

Di Michele Moscati pubblicato il 22/04/09

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Nella disciplina del “trota lago”, così come in quella del “trota torrente” l’innesco ricopre un ruolo quasi basilare per lo svolgimento della stessa con buoni risultati.
Un’esca che ruota velocemente, sia singola che doppia, sia durante il recupero che in calata è ciò che di più eccitante possa esserci per le trote d’allevamento di recente immissione. 
Qui di seguito ne analizzeremo alcuni tra i più comuni anche con l’ausilio di fotografie per spiegarli più a fondo.

Caimano nero e camola

Su un amo a filo fino da trota lago del 4/6 infiliamo un pezzo da circa 1.5 centimetri di caimano nero, precedentemente tagliato alle due estremità e svuotato del suo contenuto, fino a farlo risalire sul dorso dell’amo. 
Sotto a questo pinziamo una camola a “L” in modo che formando un angolo più o meno chiuso ruoti vorticosamente se recuperata.
Questo innesco è valido sia per una ricerca lenta quando le trote sono ormai stanche del colore unico dell’esca, sia per le partenze su branchi di pesce in quanto il tubetto di caimano nero resisterà intatto anche per 8/10 pesci risalendo sul filo durante la ferrata.

Due camole

Su un amo a filo fino da trota lago del 4/6 infiliamo una camola per la coda fino a fargli superare leggermente la paletta e la legatura in modo che la copra.
Sotto a questa pinziamo un’altra camola, a “L”, in senso opposto alla prima, in modo che formando un angolo più o meno chiuso ruoti vorticosamente se recuperata.
Questo innesco è il più comune e utilizzato dalla maggior parte dei pescatori sportivi, nonostante in molti, con piccoli errori di esecuzione o pinzatura, ne limitino la sua efficacia.
Le camole vanno sostituite ogni qual volta anche solo una di esse diventa morbida svuotandosi al suo interno o se lese da piccole tocche di pesci apatici.

Caimano bianco

Su un amo a filo fino da trota lago del 4/6 infiliamo un caimano bianco intero pinzandolo ad un’estremità qualunque e facendo uscire la punta a circa due terzi del suddetto in modo che naturalmente curvato dalla gobba dell’amo prenda la classica forma a “L”. 
Questo tipo di innesco per molte ragioni è il più utilizzato in gara, il più veloce e il più redditizio che conosco. La consistenza del caimano bianco lo fa risultare un’esca abbastanza compatta, ruota velocemente per la sua naturale forma ad elica e il colore bianco molto chiaro la rende inconfondibilmente adescante.
Dal momento che il caimano diventa bianco una volta ogni qualche giorno e messo in acqua per fermare il colore dura in media 2/3 giorni prima di infradiciare, non sempre è reperibile come esca nei negozi meno forniti.

Camola singola

Su un amo a filo fino da trota lago del 7/9 infiliamo una camola singola cosi che possa girare. I metodi di pinzatura in questo caso possono essere due sostanzialmente diversi ma con fine comune. Nel primo caso infiliamo la camola dalla coda fino a far passare interamente l’amo attraverso il corpo per farlo uscire dalla parte della testa, infine facciamo scorrere l’intera esca sul filo.
La camola rimarrà bloccata sulla paletta e la resistenza dell’acqua al recupero le farà assumere una forma a elica e la sua rotazione sarà assicurata. Nel secondo caso la camola va pinzata due volte, la prima appena dietro la testa, poi nuovamente sotto e la punta va fatta uscire quasi all’estremità della coda mantenendo una piccola codina che faciliterà la rotazione. Tirando verso la curva dell’amo la camola rimarrà “cucita” dalla paletta dell’amo. 
Questi due inneschi sono ottimi con la bombarda quando la distanza del lancio mette dura prova i nostri inneschi e a fine giornata quando l’amo più piccolo, il filo più fino e l’esca singola la fa da padrone.

 

La varietà delle camole che troviamo in commercio, sia per quanto riguarda il colore, verde giallo, rosso e naturale, sia per quanto riguarda la grandezza, comuni, selezionate e giganti, ci permettono di disporre di numerose varianti intervallando gli inneschi precedentemente descritti con combinazioni varie di colore fino a trovare il giusto compromesso. 
Una volta trovato è bene insistere con la pesca fino a quando la mancanza di abboccate ci avvertirà che è ora di cambiare per trovare qualcosa di nuovo e più interessante per le trote.
Molto importante, quasi basilare, è provare la rotazione dell’esca alla fine di ogni azione e prima del lancio successivo, immergendo la lenza di fronte a noi e facendola strisciare lateralmente, le possibilità di adescare una trota con esca perfettamente ruotante è di gran lunga superiore che con un’esca statica, succhiata o malmessa. 
Nella parte finale della battuta di pesca, quando le trote sono spaventate e sospettose oltre a curare minuziosamente l’innesco può essere molto utile diminuire lo spessore del filo e la grandezza dell’amo.

 


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