Itinerari Estero

Surfcasting in Grecia

Di Michele Nardi pubblicato il 19/11/12

Il surf casting è da sempre sinonimo d'avventure piscatorie e grandi viaggi. Le richieste di persone che cercano di armonizzare pesca e vacanza sono sempre in aumento ed è per questo che siamo andati a conoscere una terra molto vicina a noi geograficamente e culturalmente, adatta per pescare e completa di tutto quello che richiede una vacanza di quelle che troppo spesso restano imprigionate soltanto nei nostri sogni!

Una semplice introduzione non basterebbe di certo a raffigurare la Grecia, anzi, non basterebbe un libro! La Grecia non è certo la terra dove tutto è iniziato ma è storicamente quella dove tutto si è evoluto, a partire dall’astronomia, ed è per questo che sussurriamo - in Grecia bisogna andarci - solo così ci si può avvicinare ad una terra con una storia, un clima e un mare fantastico, ad un popolo che ancor oggi ha molto da insegnare. La nostra spedizione in auto prevede l’esplorazione della costa che si affaccia sul Mar Ionio e più precisamente delle spiagge presenti in una vasta zona dell’Epiro, storica regione e patria di Re Pirro (quello della famosa vittoria). La zona prescelta per le nostre battute è quella che da Igoumenitsa si estende verso sud per oltre cento chilometri arrivando fino alla città di Prevesa, dove si trova un pescoso porto tutto da scoprire, ma che noi malati di surf abbiamo solo visitato distrattamente. Scesi dal traghetto, dando subito un’occhiata sotto la banchina, si vedono migliaia di pesci dai colori accesi e la domanda che sorge spontanea è: siamo nel Mediterraneo? Quello che ci sembra strano è che non c’è neppure un pescatore, ma gli amici greci, i nostri immancabili e simpaticissimi accompagnatori, ci assicurano che questo lì è normale e di pescatori sportivi che pescano da terra ce ne sono pochi in tutto il paese prescindendo dalla zona di Atene, a differenza della pesca dalla barca che è molto praticata. Il bello è che quei pochi pescatori hanno anche qualcosa di buono da insegnare e noi, che non ci sentiamo certo insuperabili, siamo lieti di ascoltare tutti perché crediamo fermamente che nella pesca, come nella vita, c’è sempre qualcosa da imparare. Il tratto di costa preso in esame è costituito per la maggior parte da ripide falesie, ma le spiagge non mancano e ce ne sono per tutti i gusti. Un altro lato positivo è la temperatura atmosferica, che da queste parti non scende mai sotto i 10° ed anche in pieno inverno le frequenti giornate assolate rendono il clima molto godibile e perfetto per le lunghe battute che abbiamo in mente. Ecco un resoconto completo dove figurano tutti i più grandi arenili della zona senza mai dimenticare quelle piccole spiaggette incastonate tra le rocce che spesso sanno entusiasmare.

Plataria

La prima nostra meta è la spiaggia di Plataria, il primo centro abitato con relativa bella spiaggia che s’incontra instradandosi sulla strada principale (E55). L’arenile è di sabbia fine ed è lungo quasi un chilometro. L’esposizione è ovest, ha una profondità bassa ed è racchiuso tra due lunghi promontori che si protraggono in mare aperto riparandolo da quasi tutti i venti e dalle mareggiate più forti. Plataria è chiusa a destra da un porticciolo costruito nei pressi di una piccola foce, un fatto che sicuramente funge da richiamo per tutte le prede del surf. Sono ben presenti mormore, orate, pagelli, spigole, razze, triglie e sogliole oltre ad altre specie che accostando a riva con cadenza stagionale si danno il cambio durante tutto l’arco dell’anno. Può servire il lancio lungo specialmente se si monta la postazione nella parte centrale dell’arenile, che comunque è un ottima scelta. Nel periodo autunnale accostano le gallinelle, che sommandosi alle altre specie rendono i mesi di ottobre e novembre i migliori.

Sivota

Un paesino turistico con un panorama di rara bellezza. Ci troviamo contornati da tre verdi isolette che sembrano essere sospese in un mare cristallino. Una di queste isolette si chiama Mourtemeno e d’estate è accessibile anche a piedi visto che l’acqua non supera il mezzo metro di altezza in presenza di bassa marea. A Sivota non manca proprio niente, e neppure i pesci. La spiaggia del paese è ricca di tante specie. Vicino al porto c’è un'altra spiaggetta molto riparata chiamata Gallikos Molos, facilmente raggiungibile da un sentiero situato a destra del porto. Anche qui troviamo una grande varietà di prede ma la stazza è spesso medio piccola e quindi è da preferire solo in rare occasioni, e cioè quando le alghe rendono impossibile pescare altrove. Proseguendo ancora sulla destra si trova la piccola spiaggia di Zeri, facilmente riconoscibile perché dietro c’è un piccolo parco divertimenti con scivoli ad acqua. La particolarità di Zeri è il lungo pontile da cui sono possibili molte tecniche di pesca e ognuno può giocarsela come meglio crede. I pesci non mancano e abbiamo saputo che anche quest’anno ci sono state prese delle grosse spigole.

Mega Ammos

Nei pressi di Sivota si trova questa spiaggetta che a dispetto del nome che porta non arriva alla lunghezza di duecento metri. Il fondale è di tipo misto e scende rapidamente, quindi, improntando l’azione nell’immediato sottoriva siamo già in pesca con ottime possibilità di successo. Non è facile pescare un po’ più fuori perché basta forzare appena il lancio che si arriva nella zona di fondo frastagliato e la possibilità d’incaglio è alta. Magari si dovrebbero utilizzare parature da rock fishing con piombo a perdere. A mare mosso ci sono in primo luogo molti saraghi e spigole mentre con la calma piatta, tipica di tutta la zona, sono le tracine ed i pesci misti di scoglio a tenere ben attivi i nostri segnalatori d’abboccata.

Aghia Paraskevi

Lungo la strada lungomare che porta a Perdika si trova la classica spiaggetta da cartolina con magistrale isolotto antistante. L’arenile si presenta ciottoloso e la parte con minori possibilità d’incaglio è quella proprio davanti all’isolotto, infatti, qui si riesce a fare del buon beach ledgering con ottimi carnieri. Le prede sono variegate e la stazza è buona. Sicuramente uno spot da tenere in considerazione, indicato specialmente per gli amanti dei piccoli tratti nascosti.

Arillas

Situata nei pressi di Perdika è lunga quasi un chilometro (misurandola a partire dal porticciolo). La parte nord è una zona d’arenile frastagliato e sovrastato da una ripida falesia. Arillas è sabbiosa a granulometria piuttosto fine ed ha un fondale che digrada lentamente, quindi, è il luogo perfetto per mormore e orate, di quelle che fortunatamente non si lasciano troppo pregare per abboccare. Con mare mosso tutto l’arenile rende bene mentre a mare calmo è nella parte centrale che si hanno le migliori opportunità di successo durante tutto l’arco dell’anno, escludendo agosto dato che questo è l’unico periodo che la presenza umana è alta e come ben sappiamo le conseguenze sulla pesca sono ovunque le medesime.

Karavostasi

Ecco una spiaggia talmente profonda da incutere timore, con grande frangente unico e potentissimo, spesso senza ombra di alghe, aperta direttamente alle onde alte che provengono da ovest e dove può capitare di tutto! È anche ben nascosta e, di fatto, non è facile da trovare e per questo è consigliabile chiedere informazioni durante il tortuoso tragitto che la separa dalla strada principale. Settecento metri di sabbia che in inverno vedono anche la presenza di una piccola foce, sicuro richiamo per molte prede del surf, gattucci e palombi compresi che per merito dell’intorbidamento delle acque si avvicinano fin sotto riva. Karavostasi vede una presenza di pesce costante che va dalla mormora al dentice, cosa che ne fa uno dei migliori spot di questo lungo itinerario. Assolutamente da provare a mare mosso perché le sorprese (quelle che svuotano il mulinello) sono frequenti. A mare calmo può anche funzionare, specialmente d’autunno quando alle specie presenti si aggiungono le gallinelle. Da non dimenticare mai una canna potente innescata con l’esca viva.

Valtos

Arrivati al bivio per Parga si può svoltare a destra verso l’omonima cittadina oppure proseguire dritto. Vi spieghiamo il perché. Giunti a Parga, un ridente porto turistico dove ci sono negozi e locali di ogni tipo, si trova facilmente la spiaggia di Valtos, buona nella parte centrale per le mormore (disposte ad abboccare giorno e notte) ma per il resto non c’è sembrata nulla di eccezionale, quindi, arrivati al bivio per Parga la prossima volta proseguiremo senza indugi verso sud, visto che le alternative sono tutte di gran lunga migliori, questo lo confermano anche gli amici greci.

Ammoudia

Alberghi, appartamenti in affitto, taverne tipiche e pub fanno da cornice ad un arco di sabbia incastonato in un piccolo golfo, anch’esso dal panorama mozzafiato! La particolarità è che tutto il golfo è interessato dal forte apporto d’acqua dolce e molto fredda che esce dal fiume Acheron. Mormore, orate, spigole, tracine e sogliole sono sempre presenti mentre le altre specie si alternano nelle stagioni decretando l’autunno come il periodo magico. Per prendere i pesci dalla spiaggia serve tassativamente il lancio lungo ma i risultati spesso ci sono. Ad esempio, prendiamo le mormore che sono la specie più presente. Di solito il mare è calmo (ci troviamo all’interno di un golfo semichiuso) e le mormore non sono molto abbondanti, con stazze che non superano i quattro etti. Appena il moto ondoso aumenta le mormore stazionano fisse in branchi numerosi e gli esemplari da ottocento grammi arrivano uno dietro l’altro! Riguardo al fiume Acheron c’è da aggiungere che è navigabile per un lungo tratto, infatti, d’estate ci sono dei piccoli traghetti che portano i turisti a fare delle escursioni dove aggiungendo un pò di trekking si può arrivare fino alle famose sorgenti. Nella parte alta del fiume ci sono diverse specie di pesci, con delle grosse trote che hanno convinto anche noi a fare qualche tentativo, mentre nella parte bassa sono le spigole a farla da padrone. Per avere buone probabilità di successo bisogna appostarsi nei pressi della foce nei momenti d’alta marea notturna, armare una canna da surf con casting intorno ai 200 grammi, innescare un vispo cefaletto ed attendere fiduciosi: spesso non manca la partenza della frizione!

Vrachos

Sotto il villaggio di Loutsa si trova il lungo arenile di Vrachos che con i suoi tre chilometri di sabbia è una dalle spiagge più lunghe del nostro itinerario. Esposta precisamente a sud ovest questa spiaggia ha un fondale profondo, di quelli che non presentano nessun incaglio. A mare mosso è ottima con presenza costante di saraghi, spigole e razze, ma anche a mare calmo si possono insidiare le mormore pescando proprio sotto il gradino di risacca con canne da beach ledgering. Sono inoltre da segnalare dei gronghi enormi! Proseguendo verso sud s’incontrano ancora diverse spiagge ma consigliamo di lasciarle perdere fino alla nostra prossima meta. Il motivo è che tutti quest’altri arenili presentano un fondale scoglioso dov’è impossibile una corretta azione di pesca, quindi, visto le ottime alternative consigliamo vivamente di proseguire.

Kastrosikia

Da Loutsa abbiamo fatto un salto di una ventina di chilometri per arrivare in questa bella spiaggia di sassi lunga due chilometri e mezzo e profonda quanto basta per reggere bene qualunque stato di mare. I pesci ci sono tutti ma qui il fondale presenta diversi massi sparsi che possono diventare una fonte di problemi, specialmente in presenza di mare formato, quella che (purtroppo) è la condizione migliore per affrontare questo tratto d’arenile. La parte di spiaggia di fronte all’entrata principale è quella con minori possibilità d’incaglio. Dunque se vogliamo vedere delle prede che non sono certo usuali nel nostro surf casting questa può essere una scelta valida. C’è da aggiungere che ogni tanto passa anche qualche pesce serra di grossa taglia che fa razzia di qualsiasi preda in movimento.

Monolithi

Divisa da un piccolo promontorio dall’arenile precedente troviamo la spiaggia più lunga del nostro itinerario. Oltre tredici chilometri di sabbia conformata ad arco che arriva, interrotta soltanto da due piccole foci, fino alla periferia di Prevesa. Ovviamente un arenile così lungo cambia esposizione e nome a seconda della zona. Ciò che sembra decretare il momento peggiore per pescare in questa spiaggia è la presenza di luna piena. Infatti, nei tre o quattro giorni di massima luce dell’astro abbiamo saputo che anche i pescherecci restano ancorati nei porti, quindi, conviene tenere sempre ben presente questo fatto. Dividiamo idealmente questo lungo arenile in tre parti.

Zona nord - È il tratto che si estende a partire dal promontorio e prosegue verso sud fino ad arrivare nei pressi di Kanali. Questa zona è connotata da una piccola foce che rende costante la presenza della spigola. Inoltre, qui si aggirano delle razze che a volte fanno protrarre il tira e molla anche per molto tempo. Per arrivare vicino alla foce si devono seguire le indicazioni dell’unica taverna della zona che cucina pesce. Dalla strada principale s’imbocca una breve stradina sterrata che ci porta fino al mare. Una volta arrivati sul verde prato che costeggia parte dell’arenile non è difficile vedere la foce sulla sinistra e appostarsi nelle immediate vicinanze. Da sapere che in piena estate con temperature che toccano anche i quaranta gradi la foce sparisce insabbiandosi.

Zona centrale - Nella zona, che è quella di Kanali, la spiaggia sommersa presenta diverse formazioni rocciose che si alternano ad ampi spazi sabbiosi che, comunque, hanno bisogno di una certa conoscenza o di molta dimestichezza per essere affrontati. Dunque, in questo caso vi consigliamo un punto preciso dove montare le postazioni rappresentato dalla parte di spiaggia a sinistra della discoteca “Nikopolis Club” dato che qui abbiamo pescato sempre bene ed è frequente la presenza di orate, grosse tracine e pesci pettine pescando di giorno. La notte è foriera di pagri, mormore e pesci serra che da queste parti non conoscono stagioni, anche grazie al fatto che l’inverno non dura mai più di un mese e mezzo all’anno.

Zona sud - Alle nostre spalle abbiamo la bella foresta di Monolithi. Riguardo alla zona sabbiosa valgono più o meno le considerazioni fatte per la zona centrale ma qui è ancora più difficile fare una corretta azione di pesca perchè il fondale vede la presenza di scogli taglienti e fitte praterie di posidonia che al minimo movimento di corrente coprono la superficie del mare di filamenti d’alga disturbando molto l’azione di pesca. Proseguendo ancora si arriva in pochi minuti a Prevesa, il capolinea del nostro itinerario, dove ci fermiamo ad assaporare le famose pietanze locali iniziando come al solito con una bella insalata greca!

Guida al viaggio

Il nostro ultimo viaggio via mare è iniziato dal porto di Ancona, dove ci siamo imbarcati per Igoumenitsa, durata circa quindici ore. Un buon consiglio che ci sentiamo di dare è quello di scegliere un traghetto veloce come quelli della compagnia Minoan Lines (www.minoan.it) o della Superfast Ferries (www.superfast.com) altrimenti la cosa può divenire un po’ troppo stressante. Infatti, nel nostro caso il viaggio non è stato per niente faticoso, sicuramente anche per merito di questi moderni traghetti che rendono piacevole e mai noioso il soggiorno a bordo. Arrivati al porto di Igoumenitsa si deve prenderela E55, una strada a scorrimento veloce che porta dritti a Prevesa. Per pescare in mare dalla riva in Grecia non serve nessuna licenza ma si raccomanda il massimo rispetto per tutto l’ambiente che ci circonda, come del resto va sempre fatto ovunque ci si trovi. Come attrezzatura va bene quella di sempre e aggiungiamo che serve proprio tutto dato che mare e prede sono più o meno quelle che conosciamo ma con la differenza che qui ce ne sono tante. Riguardo alle esche c’è da sapere che i rivenditori non mancano e specialmente a Prevesa si trova di tutto ad eccezione dell’arenicola: ma qui a cosa serve? Quello che invece serve di sicuro, se vogliamo insidiare qualche pesce veramente grosso, sono le esche di pescheria, con la sarda sempre in prima linea. L’unico problema che abbiamo riscontrato è nella ricerca del cannolicchio, un’esca molto valida da queste parti che fino a qualche anno fa si trovava in vendita a basso prezzo al porto di Prevesa. Il bibi conviene portarselo da casa. Il motivo è che qui si trovano in vendita quelli nostrali, mantenuti ben vivi in acquario, ma il prezzo è di un euro a capo!

Michele Nardi

 


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