Tecniche

Intervista a Pino Maffei pescatore a 360°

Di Valentina Cerrone pubblicato il 16/10/11

Classe 1965, curriculum alieutico che vanta 35 anni di esperienza. La pesca è stata la sua passione sin da bambino, quando alle corse in bici e ai tiri al pallone preferiva i pomeriggi insieme ai vecchi pescatori di trote per cercare di carpire segreti e astuzie. Per chi ama il carpfishing il nome di Pino Maffei è uno di quelli che si associa subito alla storia di questa disciplina e al suo sviluppo in Italia.
 
 
Quando è nata la passione per il CF?

 
La prima volta che vidi una boilies fu nei primi anni ‘90 in una cava nei pressi di Roma, dove insieme ad Andrea Coroi e ad alcuni amici pescavamo con costanza carpe anche di mole ( 3- 4 Kg !). Quella sera Andrea tirò fuori da un contenitore delle palline di pastura molto grosse, già bucate perché cotte in forno con uno stecchino infilato al centro. Esse non dovevano essere innescate, ma si dovevano attaccare all’amo tramite uno spezzone di filo. Sembrava una cosa ridicola per noi che cambiavamo l’innesco quando il mais “calava” e si intravedeva il gambo dell’amo. Eppure Andrea aveva seguito i consigli di un suo cugino che a sua volta lo aveva letto su una rivista. Si vociferava addirittura che in Inghilterra si fossero catturate pesci da record con questo sistema. Dopo pochi minuti il galleggiante di un mio amico affondò deciso, l’innesco a mais su un amo n°8 dorato storto fece il suo dovere e le palline di pastura rimasero sul prato a far da banchetto a qualche topo.

per leggere tutta l'intervista sul sito Carponline clicca qui


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