Prodotti

La dieta mediterranea

Di sergio farina pubblicato il 13/05/18

Cereali, frutta, verdura, olio di oliva, legumi, pesce, carni bianche, uova… partendo dal basso questa è l’ipotetica piramide alimentare che costituisce la “dieta mediterranea” universalmente riconosciuta come il modello alimentare per eccellenza. Ora se noi fossimo pesci non avremmo nessun tipo di problema, come ogni pinnuto saremmo perfettamente in grado di valutare appetibilità e carico nutriente di qualsiasi alimento ci venisse proposto e potremmo scegliere tutto quello che servirebbe per una dieta sana e digeribile. Purtroppo  non lo siamo e il nostro cervello, al contrario di quello di una carpa, alle volte viene “offuscato” da altri imput quali la vista, l’olfatto e non ultimo l’ingordigia, d’altronde se tutto quello che ci piace fa male non è colpa nostra, ci hanno disegnato così. Ecco che al posto di un sano piatto di spaghetti pomodoro e basilico è tutto un fiorire di carbonare, grigliate di suino, tiramisù  e birra, con relativa pioggia di grassi saturi, zuccheri raffinati e alcol. Gli eccessi alimentari producono spesso conseguenze fastidiose da smaltire e ben visibili,  di solito sui fianchi e sulla curvatura della pancia; purtroppo o per fortuna i pesci hanno un metabolismo ben diverso e sanno perfettamente cosa mangiare, quanto mangiarne, quando e dove mangiarlo, seguendo pedissequamente i ritmi imposti dalla stagionalità, dalle necessità riproduttive e dalle condizioni del fiume o del lago dove vivono. In sostanza se per un umano affamato presentare una lasagna al forno bollente, traboccante ragù e besciamella, in pieno agosto potrebbe non essere un problema (perché la mangia uguale) per un pesce bisogna immedesimarsi e cercare di presentare un menù ricco si ma anche equilibrato, nutriente e financo attrattivo. La cosa è valida per le esche ma anche e soprattutto per la pastura. La linea tradizionale di Sonubaits è costituita da una base di fishmeal di varia estrazione alla quale vengono aggiunti pellet più o meno crushati e una o più farine caratterizzanti. Si tratta di una linea decisamente performante che fa della qualità degli ingredienti la sua forza ma che, seppur usata nelle quantità ridotte imposte dal feeder o dal method, alle volte può presentare un carico nutriente eccessivo. In questi casi vengono in aiuto le pasture Dutch Master Feeder Mix. Proposte nell’usale packaging di 2 Kg hanno in comune l’assenza di farine di pesce e propongono diversi colori: gold, yellow e brown, e tre differenti aromatizzazioni: caramello, scopex e coriandolo. La grana e medio fine, i profumi decisi e persistenti, la base aromatica dolce; hanno un buon potere legante ed accettano diversi gradi di bagnatura per settare al meglio la velocità di rilascio. Sono rivolte principalmente al pesce bianco e alle carpe ma risultano efficienti anche su pesci di grossa taglia come cavedani, breme, carassi coniugando perfettamente un alto potere attrattivo e un ridotto apporto di  nutriente evitando così di saziare pesci di taglia media e piccola. Possono essere usate in purezza ma accettano anche grossi quantitativi di particelle integranti come canapa e mais. Per la mia esperienza personale le Dutch Master Feeder Mix risultano determinanti quando non voglio rinunciare alle caratteristiche della farina di pesce e dei pellet crushati delle tradizionali pasture Sonubaits ma ho la necessità di alleggerire, in percentuali più o meno alte, la caratteristiche nutriente di un composto. Una dei mix che preferisco è l’agrodolce derivante da una composizione di 2/3 di Dutch Master Feeder Mix Gold e 1/3 di Supercrush Krill o di Bloodworm Fish Meal, oppure, nella necessità di avere un mix cromaticamente più “mimetico”, una composizione in parti uguali di Dutch Master Feeder Mix Brown e di Worm Fishmeal, assolutamente irresistibile in presenza di carassi e scardole. Insomma la pastura “leggera ma decisamente invitante che possa coniugare la mia voglia di leggerezza e golosità” esiste senza scomodare gli asteroidi della famosa pubblicità,  con la possibilità di abituare (ed attirare) i nostri pesci alla tanta cara dieta mediterranea.


FacebookTwitterGoogle+Invia per email

Collabora


Ti potrebbero interessare anche: