Tecniche

La foce con la Mosca

Di Stefano Lucacchini pubblicato il 02/03/11

LA FOCE CON LA MOSCA

La foce di un fiume è l’ambiente ideale per insidiare  predatori come Spigole, Serra e Grosse Lecce che frequentano assiduamente queste tipologie di acque particolarmente ricche del loro nutrimento preferito, cioè piccoli pesci, crostacei e anellidi. Non di rado all’alba od al tramonto faccio lavorare i miei streamer in questi  spot in cerca della Regina delle acque salmastre, la Spigola. I momenti ideali per cercare di insidiare questo Serranide oltre all’alba ed al tramonto, sono quelli dell’acme di marea, infatti per dedicarsi a questa difficile preda bisogna cercare di ottimizzare le nostre battute, anche se ciò non significa che sia impossibile catturarla nelle altre ore del giorno.

LA SPIGOLA (Dicentrarcus Labrax)

La Spigola appartiene alla Famiglia Serranidi  ordine dei Pesciformi, ha una forma del corpo slanciata di colorazione argentea con dorso grigio verdastro ed opercolo con macchia scura. Ha una bocca grande con mandibola preminente munita di denti  pluriseriati, due spine opercolari ed una doppia pinna dorsale. La si trova generalmente nei pressi dei litorali sia sabbiosi che scogliosi, si ciba di piccoli crostacei, invertebrati e pesciolini. Può raggiungere i dodici chilogrammi di peso. Consiglio di  maneggiarla con cautela a causa delle taglienti spine sia dorsali che opercolari.

ATTREZZATURA E ACCESSORI

L’attrezzatura ideale per questo tipo di pesca è una canna nove piedi per coda sette, una decentrata  floater od intermedia a seconda delle situazioni, ci permetterà di lanciare i nostri streamer anche voluminosi senza grossi problemi. Un mulinello large arbour faciliterà la fuoriuscita della coda e ci permetterà di avere a disposizione una buona quantità di backing utile più che altro se dovessimo allamare un Serra o se avessimo come avversaria una bella Leccia, servirà a ben poco per la Spigola non essendo un pesce molto combattivo. I finali da utilizzare possono essere sia conici che a nodi di misura intorno al metro e cinquanta con un tip in fluorocarbon  dello  0,25 di circa un metro di lunghezza in modo da permetterci di far lavorare in maniera naturale la nostra imitazione. Un capace gilet idoneo a contenere bobine di filo, scatole porta streamer, trimer tagliafilo, pinze per slamare ecc. risulterà molto utile, come anche un ampio guadino per recuperare le eventuali prede di buone dimensioni, infine un buon paio di stivali a ginocchio vi aiuteranno a mantenervi caldi e asciutti. Se le condizioni meteomarine sono avverse, con mare formato conviene  vestire Wader con scarponcino e giacca da pioggia in modo da ripararsi dagli eventuali spruzzi che i marosi creano nel frangere sulla riva o sulle scogliere frangiflutti. Consiglio di usare scatole porta streamer in plastica forate, se non le trovate in commercio provvederete voi stessi ad apportare un piccolo foro ad ogni scomparto in modo da permettere agli artificiali di asciugarsi evitando che si deteriorino in seguito all’azione del sale presente un queste acque. Inutile suggerirvi una volta terminata la pesca e ritornati a casa di sciacquare con abbondante acqua dolce tutta la vostra attrezzatura.

LO SPOT

Ci troviamo alla foce del fiume Versilia, corso che nasce dalle Alpi Apuane bagnando con le sue gelide acque i comuni di Stazzema, Seravezza, Pietrasanta e Forte dei Marmi per immettersi nelle salmastre acque di Cinquale nel comune di Montagnoso (MS) dove svolgeremo la nostra azione di pesca. Un tempo l’uscita del fiume era molto stretta, scavata nella sabbia e spesso ad ogni mareggiata si chiudeva, oggi in seguito alla drammatica alluvione  del 1996 che produsse oltre ai danni anche parecchie vittime, per la messa in sicurezza del fiume gli argini sono stati cementificati e protetti con una scogliera, sono nati due porticcioli turistici e il  fondale viene mantenuto costante con l’ausilio di una draga. L’intervento dell’uomo nella maggior parte dei casi invasivo e distruttivo è stato in questa occasione una manna dal cielo per noi pescatori, infatti la piccola scogliera frangiflutti, la creazione di piccoli manufatti, la nascita di porticcioli turistici hanno creato nel tempo un ecosistema ricco di vita, cefali, cavedani, anguille e piccoli saraghi abbondano in questa fascia d’acqua insieme ai vari anellidi e crostacei, facendo avvicinare predatori quali il serra, le lecce e la spigola che staziona abitualmente in queste zone. Per quanto riguarda il serra, lo possiamo trovare nei periodi più caldi, quando si cominciano a riscaldare le acque e in quel caso branchi di questi pesci vengono a banchettare  nei pressi della costa. Per quanto riguarda la leccia, naturalmente capita in zona non di frequente ma quando si ha la possibilità di imbatterci in una di queste occasioni non sarà difficile vedere un fuggi fuggi di pesci di varie dimensioni ed anche di taglia ragguardevole scappare spaventati dalle sue fauci e dalla sua voracità. Insieme ai pesci si sono avvicinati alla zona parecchi pescatori sia a fondo che con il galleggiante, e la pasturazione da loro effettuata arricchisce di alimentazione queste acque. Ci troviamo in Versilia, quindi  chi vuole approfittare della battuta di pesca per un week-end con famiglia ha la possibilità di usufruire di tutti i confort che la zona offre, stabilimenti balneari, terme, alberghi ed a due passi da località conosciute e belle come Forte dei Marmi, Viareggio e Pietrasanta. Vi è poi la possibilità di fare escursioni naturalistiche all’interno del Lago di Porta o sulle splendide Apuane che fanno da cornice a questo lussureggiante paesaggio. A pochi chilometri c’è poi Carrara con le sue cave ed i marmi pregiati, insomma potete tranquillamente pescare mentre i vostri familiari si rilassano o fanno shopping.

AZIONE DI PESCA

La Spigola la si può in insidiare in caccia (pescando l’acqua) o su cacciata (quando preda il pesce foraggio), la prima situazione è senz’altro la più difficile, bisogna infatti in quel caso conoscere bene le abitudini alimentari del pesce e leggere bene l’acqua, cioè capire quali possono essere le zone in cui è possibile trovarlo, le eventuali tane e nascondigli ed a quel punto far lavorare i nostri streamer i quelle zone. Il recuperò non deve essere troppo veloce, è opportuno alternare la velocità, cercando di imitare con il nostro artificiale un pesciolino ferito od in difficoltà. In questi casi la coda ideale sarà l’intermedia in grado infatti di darci la possibilità di sondare i vari livelli di profondità, dai più superficiali a quelli più profondi. Se ci imbattiamo invece nella situazione più favorevole in cui la spigola è intenta a mangiare in superficie cacciando piccoli branchetti di minutaglia bisogna lanciare ripetutamente in quel settore con una coda galleggiante, nella maggior parte dei casi  ad i primi lanci la spigola attaccherà il nostro streamer che deve lavorare qualche centimetro sotto il pelo dell’acqua, il recupero in questo caso sarà abbastanza veloce perché simuleremo un pesce in fuga.

STREAMER

Gli artificiali da usare in questa tipologia di pesca sono molteplici e si differenziano fra loro sia per il tipo di imitazione, sia per la  profondità a cui si devono far lavorare e per il tipo di coda che si usa. Per la coda galleggiante si usano imitazione di piccoli pesci, e visto che devono lavorare in superficie abbiamo bisogno che nel dressing siano presenti materiali come il cervo o similari che galleggino. Solitamente  in questa situazione uso uno streamer con la testa in  pelo di cervo rasato ed il corpo in marabù bianco o giallo e qualche fibra di cristal-flash. Altro streamer molto efficace  è costruito interamente in materiale sintetico, qualche fibra luminescente e testina in silicone di color naturale o rossa. Per lavorare sotto la superficie uso degli streamer ad imitazione di pesce foraggio in sintetico e testina in epoxy, nello specifico ho usato al posto della solita epossidica bicomponente l'innovativo e pratico Tuffleye, con resina monocomponente  ,che permette di poter lavorare il collante con facilità e senza paura che essicchi durante le varie operazioni di ricopertura, per poi catalizzarlo con lo specifico accessorio a raggi UV, inoltre ha il vantaggio di essere perfettamente trasparente e di avere una robustezza superiore ai classici collanti usati. L’immancabile black zonker in strip di coniglio nero deve essere sempre presente nelle vostre scatole ed anche dei clouser costruiti  in  bucktail di diverse colorazioni. In prossimità del fondo uso  imitazioni di gamberetto o granchio in epoxy da animare con piccoli strappetti e pause ad imitare il comportamento naturale di questi invertebrati. Questi artificiali li monto su ami del quattro o del sei, specifici per il saltwater.  Per questa uscita di pesca ho sperimentato, fra le altre cose con ottimi risultati,  le wiggle tails skale skin, le innovative codine ideate da Paolo Pacchiarini abbinate alle ottime ed oramai  ultatestate fibre Pugliesi, per lavorare nei pressi della superficie e le Wiggle tails Skale skin abbinate a del mylar tubing ricoperto di epossidica per lavorare sotto la superficie.

LA  NOSTRA GIORNATA  DI PESCA

Dopo esserci alzati molto presto in modo da poter essere in pesca prima dell’Alba, ci troviamo all’imboccatura del fiume Versilia assieme all’amico Marco Sammicheli uno dei Pionieri Italiani della pesca saltwater  ed autore del libro Medflyfish, una specie di bibbia per gli appassionati di questa disciplina,e l’immancabile compagno di ogni mia uscita di pesca, Rodolfo. Il sole si nasconde ancora dietro le Apuane,  ma manca poco al suo sorgere e quindi ci mettiamo subito al lavoro, una volta montate le canne, e scelti gli artificiali cominciamo l’azione di pesca lanciando nei punti  che riteniamo ci possano regalare una cattura, siamo nella zona a monte del porticciolo turistico, nei pressi del ponte denominato delle cateratte, una zona con un buon fondale, ma soprattutto pieno di pesce foraggio, avvicinato forse dal fatto che in zona stazionano le imbarcazioni dei pescatori professionisti, i quali al rientro dalla pesca puliscono in loco le loro reti gettando in acqua piccoli granchietti, cicale e pezzi di pesci meno nobili non destinati al consumo alimentare, e questi fungono da pastura per cefali, cavedani e minutaglia varia, che a loro volta attirano i predatori.Intanto il sole ha fatto la sua comparsa, ma a parte qualche piccola cattura insignificante non siamo ancora riusciti ad allamare la prima spigola,ma ad un tratto,proprio quando i nostri animi cominciano a scoraggiarsi,  a circa una ventina di metri da noi vediamo una cacciata, velocemente ci spostiamo e lanciamo i nostri streamer nel punto caldo, ed ecco la prima ferrata, è Marco che riesce ad ingannare l’ignara preda che dopo un breve ma emozionante combattimento si fa ritrarre in una bella fotografia e poi come di prassi viene rilasciata nel suo ambiente.Siamo esaltati dalla cattura , ma purtroppo la mattinata non ci regala altre prede, e così decidiamo di fare una pausa per rifocillarci e mangiare un panino parlando delle nostre ultime uscite.
E’ il momento di riprendere la canna in mano e riprovare nella speranza  di catturare un altro bell’esemplare,  ritornati alle nostre postazioni,  ricominciamo l’azione di pesca, sono circa le 15:00, l’istinto  di Rodolfo lo spinge a provare ripetutamente a lanciare nei pressi dell’uscita di un piccolo canale laterale, praticamente un piccola sorgiva che si immette nel fiume  Versilia, io e Marco intanto ci siamo spostati più a monte, ma senza nessun risultato. La caparbietà di Rodolfo, che ha lanciato i suoi streamer per più di un ora di fronte al piccolo sbocco di acqua dolce è stata premiato, infatti una bella spigola che stimiamo intorno ai cinque chili si fa ingannare dal suo artificiale e dopo una lungo ed emozionante combattimento, finalmente arriva a portata di guadino, e nonostante la sua mole e le sue prelibate carni anch’essa ritorna nel suo habitat, pronta a regalarci nuove emozioni in qualche altra occasione. Continuiamo la nostra battuta,e dopo  circa due ore che peschiamo l’acqua , decidiamo di portaci nei pressi della foce, percorriamo i circa trecento metri che ci dividono dalla nostra meta a piedi, scambiandoci le emozioni della giornata, che per il momento è stata fruttuosa. Arrivati a destinazione, Marco e Rodolfo si piazzano nei pressi dell’uscita a mare,mentre io mi sposto a monte di qualche  decina di metri e provando a lanciare fra l’imboccatura del porticciolo e la fine del pontile,  dove i binari della vecchia draga si immergono in acqua , lancio ripetutamente i miei streamer nei pressi di questo spot, e dopo circa quaranta minuti di lanci a vuoto  improvvisamente la mia coda si arresta  e faccio strike, riuscendo a portare nel guadino una bella spigola di oltre due chilogrammi, anche qui foto di rito e rilascio. Si avvicina il sotto di sole, il momento ideale in cui i predatori si mettono in attività, e decidiamo di sfruttare questo momento ideale in mare sempre nei pressi della foce,  cominciamo a lanciare prima da riva e poi  addentrandoci per alcune decine di metri in acqua, dopo circa un’ora di vana attesa, sulla nostra sinistra  cominciamo a vedere delle cacciate, ci spostiamo di alcuni metri e ci lanciamo dentro, dopo una decina di lanci un doppio strike, sia io che Marco abbiamo il pesce in canna, due splendidi Serra, purtroppo le ultime prede della giornata. Stanchi e soddisfatti, ci salutiamo riproponendoci di ripetere l’esperienza in questo magico spot.

COME ARRIVARE

Provenendo dal Nord Italia bisogna imboccare l’uscita autostradale di Massa seguire le indicazioni per Marina di Massa poi quelle di Cinquale, dopo circa due chilometri troverete un grosso ponte ad arcata unica  ed è appunto quello che attraversa il fiume Versilia a quel punto siete arrivati a destinazione. Per chi proviene da Sud prendere l’uscita Versilia seguire per Vittoria Apuana e poi per Cinquale. Giunti in loco conviene pescare nella zona sud della foce più agevole per il lancio e anche più redditizia.


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