Racconti

La prima regina non si scorda mai

Di Massimiliano Caldararo pubblicato il 13/12/16

La prima regina non si scorda mai...

 


 08/11/2014 Suona la 

 più c' è vento di tramontana, anche se lieve, ma è pur sempre fastidioso, e dato che sto meditando ad una pescata dalla spiaggia, questa giornata non si presenta nel migliore dei modi...sveglia, sono le 05:00 ed è Sabato, dopo una settimana intensa di lavoro finalmente il primo meritato giorno di riposo, la voglia di rimanere nel letto al caldo e tanta, fuori fa freddo, fa molto freddo, la temperatura oscilla dai 3 ai 4 gradi, per di

Questi sono i pensieri di chi vuole restare a dormire al caldo...

Ora passiamo ai pensieri di chi non gliene importa niente, e vuole comunque andare a pesca, costi quel che costi...

Suona la sveglia, sono le 05:00 ed è Sabato, dopo circa cinque giorni intensi di burrasca, finalmente arriva una bella e tanto attesa scaduta, inoltre si prospetta un' anticipo di perturbazione nel pomeriggio, e queste situazioni favorevolissime per la ricerca della tanto amata regina, mi fanno ben sperare, per di più non so se mi capiteranno condizioni meteomarine cosi propizie da poter conciliare con i giorni liberi, cosi mi faccio coraggio e decido di andare a pescare, e poi si sa che i risultati non cadono dal cielo, ma  vengono vanificati dai sacrifici...

Lo spot che ho scelto è una spiaggia che si trova a Nettuno in provincia di Roma, un' arenile di misto scoglio, intervallato da frangiflutti in lontananza, e con una piccola foce di immissione (piccola ma prolifica) che genera delle correnti più che favorevoli per il movimento della posidonia sul fondale, avrei voluto effettuare per questo spot una battuta di surf casting, ma dato che sono pignolo e non poco, e nell' arco della settimana non ho avuto tempo per preparare l' attrezzatura, ho deciso all' ultimo minuto di optare per lo spinning.

Appena arrivato è ancora buio, la temperatura bassissima riesco a sentirla tutta, nonostante i waders in neoprene e la giacca termica fornita di passamontagna, le uniche parti esposte del mio corpo sono le falange e il viso, quindi decido di non perdere tempo e mettermi subito in pesca per scaldarmi, e soprattutto visto l' orario favorevole, non farmi trovare impreparato per quando ci sarà il cambio di luce, che si sa, da sempre risulta essere uno dei momenti migliori per insidiare la spigola.

Mentre mi avvicino riesco a vedere a 20 - 25 metri dalla battigia i gabbiani, il che è buon segno, significa che c'è mangianza in acqua, questa spiaggia come molte altre del litorale laziale si presenta con una digradazione molto lenta, i 2 mt di fondale si trovano a circa 100 - 120 mt dalla riva, e dato che la scaduta è iniziata da poco e c' è ancora circa mezzo metro d' onda, decido di non addentrarmi molto e rimango a 20 cm di profondità, fin sopra le caviglie.

Come attrezzatura utilizzo una canna da 2,70 mt con azione 15 - 40 gr, un mulinello taglia 4000 imbobinato con una treccia da 15 lb, e come artificiali 6 long jerk tra i 10 e i 15 cm che sostituisco ogni 10 - 15 lanci, inizio a leggere il mare, o per lo meno ci provo perchè la luce è ancora poca, effettuo i primi lanci nelle finestre e nei canaloni che riesco a intravedere al buio, cerco di battere con insistenza anche la zona in prossimità della foce ma i risultati al momento non arrivano, comunque la battuta è appena iniziata e l' entusiasmo è ancora alto, cosi cambio artificiale e continuo a pescare, poi noto che restando in movimento non si sente più neanche il freddo.

Si iniziano a scorgere i primi bagliori di luce, e il momento migliore sta per iniziare, in questi istanti  avverto sempre una lieve adrenalina, perchè so che dovrà essere tutto perfetto, scelta dell' artificiale (all' alba e tramonto utilizzo sempre quelli di color bianco o giallo, cosi mi ha insegnato un grande pescatore) movimento da impartire durante il recupero, e lancio nel punto giusto, continuo la ricerca ma ancora niente, provo a guardare con difficoltà l' orologio coperto dalla manica della giacca e dai guanti, e mi rendo conto che il tempo è volato, sono le 06:45 e sono in pesca da quasi un' ora, continuo cambiando di nuovo l' artificiale, ne sono rimasti ancora 2 da provare, dopo di che ricomincerò a sostituirli, cercando in qualche modo di renderli diversi modificando il recupero e le jerkate di ogni esca.

Sono le 07:00 ed è alba inoltrata, quasi mattino, e dopo l' ennesimo lancio avverto una botta sulla canna, sale l' adrenalina, ma di colpo svanisce perchè sento una trazione fissa, e mi rendo conto di aver agganciato uno scoglio a circa 15 mt, in fondo ci può stare, in uno spot del genere, pieno di ostacoli sommersi, non aver agganciato ancora scogli è un' impresa, quindi con molta pazienza e attenzione mi addentro in acqua di qualche altro metro, e con un po difficoltà riesco a liberare l' artificiale e a riprendere a pescare.

Ormai sono le 07:10, è mattino e inizio un po a scoraggiarmi, soprattutto perchè cominciano ad arrivare dei banchi di alghe che disturbano la mia azione di pesca, le trovo impigliate sulle ancorette dell' artificiale alla fine di ogni recupero, e di conseguenza mi rendo conto che le mie insidie non saranno più del tutto adescanti, dato che non riusciranno ad essere molto visibili e a muoversi bene in acqua, cosi decido di non provare più a sostituire le esche, ma continuare con un' artificiale specifico del quale me ne hanno parlato più che bene, ed effettuare qualche ultimo lancio senza più schemi nel leggere le correnti, ma dedicare le mie attenzioni in quei piccoli punti rimasti dove non ci sono ancora alghe.

Riprendo cosi a pescare anche se con motivazioni che man mano affievoliscono lancio dopo lancio, verso la fine del quinto recupero, in poca distanza a circa 20 cm di profondità, sento inaspettatamente una botta violenta e vedo la canna piegarsi di netto, in un' istante penso di tutto!!!

la prima cosa che mi viene in mente e che si tratta di un' altro scoglio, e sempre nello stesso istante realizzo che è impossibile perchè li non ci sono scogli, altrimenti si vedrebbero perchè non c' è molta profondità,  subito dopo vedo le scodate a pelo d' acqua di una spigola di buone dimensioni, questa volta l' adrenalina sale e non scende più!!!

Non credo a quanto sta accadendo, mi ritrovo una spigola in canna, per giunta sembrerebbe anche di buona taglia, questo pesce l' ho cercato non so quante volte in mezzo alle onde, in svariate battute notturne dove riuscivo a prendere solo tanto freddo, una preda da sempre ambita e desiderata ma mai ingannata, almeno fino a questo momento, ancora a stento realizzo che si trovava a pochi metri da me, allamata al mio artificiale, sono agitato e me ne rendo conto, così subito dopo inizio a metabolizzare e gestire le emozioni, quindi pian piano torno ad avere il sangue freddo, e cerco di prender in pugno la situazione.

Da questo momento provo solo puro piacere nell' avere il pesce in canna, inizialmente tira e non poco, cerca qualche fuga in mezzo al frangersi delle onde e subito dopo nel canalone dove l' acqua è più profonda, per istinto la assecondo e gioco un po di frizione cercando di essere il più preciso e attento possibile nel dargli la lenza, l' acqua in questo punto è molto bassa e il mare è ancora discretamente mosso, un movimento sbagliato e potrei perderla per un niente, la spigola ha un' apparato boccale delicato, e ho sentito diverse storie di regine allamate e perse nel combattimento perchè forzate o non gestite nella giusta maniera quando tentavano le ripartenze, quindi riesco a tenere bene il pesce, e dopo qualche fatica finalmente si vede l' intera sagoma nell' acqua torbida, una volta stancata la porto a riva pian piano, sfruttando anche i movimenti dalle correnti di risacca.

Il combattimento è durato circa un minuto e mezzo, ma va bene cosi, breve ma intenso, anzi direi fin troppo intenso (al solo ricordo mi sale ancora l' adrenalina!!!), e poi si sa che nonostante le mangiate violente e fulminee, la spigola non è una grande combattente, ma nonostante ciò ti regala emozioni grandissime. 

Il pesce fuori dall' acqua è splendido (e pensare che fin' ora cosi le avevo viste solo in pescheria!!!!), pesa 3,2 kg, le foto non rendono molto perchè ero solo, l' unica dove vengo immortalato insieme alla cattura è stata scattata di sfuggita da un signore molto gentile che si trovava li ed ha assistito entusiasta al combattimento.

Generalmente non cito mai le marche delle attrezzature perchè non mi piace farlo, ma questa volta voglio spendere due parole sull' artificiale che secondo me se le merita tutte, a fare strike è stato un Max Rap della Rapala da 13,5 cm colorazione bianca, questo artificiale in futuro regalerà altre soddisfazioni a me ed altri miei amici angler.

Che altro dire, questa è stata la mia prima regina, uno di quei pesci che ti ricorderai per tutta la vita, un po come il primo bacio da adolescente, una delle prede in cima ai desideri di ogni pescatore per il prestigio e per la difficoltà nel prenderla, e che puoi dire come nel mio caso di averla catturata con il mare mosso in 20 cm di profondità, praticamente sotto ai piedi!

A distanza di di tempo, ripensando a questa pescata, mi rendo conto che è stata una fortuna non rimanere a letto quella mattina, e poi si sa, chi dorme non piglia pesci!


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