Itinerari Italia

Lago di Salasco (VC)

Di Walter Scandaluzzi pubblicato il 13/09/09

Situato in mezzo alle risaie vercellesi, immerso nelle nebbie invernali il bacino è situato proprio all’ingresso del minuscolo paese di Salasco che conta ben quasi 300 abitanti e dista poco più di 10 km da Vercelli. Questo lago ha un perimetro di 1400 metri interamente percorribile in auto per mezzo di una stradina sterrata, ampia possibilità di parcheggio interno e una piantumazione ancora in via di sviluppo. Ovviamente è una struttura gestita e quindi bisogna pagare per immergervi la lenza; Gli euro da sborsare sono nella media degli altri “fratelli”. La profondità media di 9 metri con punte di 16  e gode dell’apporto di vicine strutture , che sebbene  non sono nella stessa gestione, possono essere usufruite dal pescatore o eventuali accompagnatori: Ristorante, parco giochi e campo da golf. Ove si acquista il permesso di pesca ci si può anche munire di esche ed acquistare minuteria. Munirsi di un ottimo antizanzare è indispensabile nella bella stagione. Visto che nel vasto bacino sono presenti storioni in numero maggiore che nella media di altri laghetti e qualche siluro immesso in precedenti gestioni risulta conveniente mettere a fondo potenti canne dotate di mulinelli almeno del 5000 contenenti del buon trecciato di diametro superiore allo 0.20 ed innescando su ami di adeguata misura  filetti di trota o comunque di pesce, cozze, calamari decongelati (puzzano di più…) o semplicemente grappoli di grossi vermi che potrebbero però anche venire ingoiati anche dalle altre specie ittiche presenti. Questi pesci, come quasi tutti gli altri, arrivano dall’ allevamento La Fattoria del Pesce di Oleggio che alleva 3 tipi di storione. Lo storione americano o Trasmontanus che ha il  muso arrotondato e culinariamente è  il più pregiato per le sue carni bianche; il Baeri cioè  lo Storione con il becco, che viene comunemente chiamato “pinocchietto” e proveniente dalla Russia e il Naccari, lo Storione Autoctono italiano”.   La presenza discreta di carpe  e di qualche tinca induce a provare inneschi dedicati a loro come il mais specialmente se peschiamo nella stagione calda. Pescando con galleggiante un “ballonzolare” continuo del segnalatore ci indicherà un probabile abbocco della signora vestita di verde; Conviene in questo caso aspettare che il “tappo” parta deciso verso il fondo prima di ferrare.  Rimane tuttavia, eccetto in estate,  il classico striscio dedicato alla trota la tecnica più da praticare visto anche gli esemplari di  iridea di grossa mole che stazionano nelle acque. Conviene portarsi appresso canne in grado di lanciare bombarde di grosso peso che arrivino ben distante per sondare più acqua possibile data l’ampiezza del bacino. Solito innesco di camole o pasta apposita modellata in maniera che giri durante il recupero. In casi di particolare apatia dei salmonidi può essere vincente l’ innesco di una camola rossa a calzare interamente . In inverno possiamo anche trovare giornate non troppo rigide ed allora le iridee sono vicino a riva e generalmente anche verso la superficie dell’acqua e girano in grossi branchi . Pur essendo sterili sentono la “frega” e quindi si rincorrono e appunto si sfregano. Invece con temperature basse, giornate di nebbia tendono a spostarsi verso il fondo verso le anse che sono le postazioni più riparate dal venticello gelido. Frequentatissima in particolare l’ansa vicino all’ ingresso; un po’ per pigrizia ma certamente perché ha una ottima resa. Ricordiamo che per le bombarde una cosa è il peso che hanno “in aria” ed un altro quello in acqua. Tutti questi aggeggi portano impresso il peso reale e una G seguita da un numero. La G sta per galleggiabilità ed esprime con quanti grammi si esprime la bombarda una volta nell’ elemento liquido. Lanciare una bombarda di 15 grammi con sigla G3. Chiaramente anche la velocità di recupero influirà sulla profondità dell’esca durante questa azione; più veloce si agisce e più verso galla la lenza tenderà a venire.

In alternativa allo striscio possiamo usare il galleggiante; questo deve essere di forma allungata per favorire la penetrazione in acqua e la tradizione vuole che si usi quello denominato “penna di pavone” . Si tratta di una tecnica che può essere usata anche in altre stagioni e che ha il grosso vantaggio di pescare con certezza  sempre alla stessa profondità una volta che si sarà individuata quella giusta ove stazionano le trote.  La lenza è molto semplice trattandosi di tarare il galleggiante per l’ 80% con una torpille cioè i particolari piombi bucati  e completare con qualche pallino. Le esche sono le medesime dello striscio . Per lo spinning la cosa più saggia da farsi è la ricerca dei siluri, dei lucci e delle grosse iridee con esche voluminose come grossi rotanti a paletta ovale od ondulanti “grassi” usando trecciati  medio/sottili riuscendo cosi a lanciare lontano ed allo stesso tempo ad avere potenza per salpare grosse prede. In alternativa possiamo imbobinare su mulinelli del N 4000 buoni nylon con sezione almeno di 0.28 millimetri. In inverno però è gratificante usare ondulantini argentati lunghi circa 5 cm lanciando non molto lontano da riva ove le iridee generalmente stazionano in quel periodo. Se si punta alla quantità più che alla qualità la sezione del filo potrà anche essere abbassata, fino ad arrivare allo 0.20, per favorire un lungo lancio.

 

Come arrivare: Da Vercelli prendere in direzione Santhià e svoltare per il paese dopo una decina di Km.  Attraversato il minuscolo borgo sulla vostra sinistra avrete il lago.

 

Permessi: Tessera Assolaghi,. Tel     015/882404 oppure 0161 958112

 

Negozio pesca: Luciano pesca a Vercelli -Strada Casale 42 Tel 0161 212214

 

Dove mangiare: Ristorante vicino al laghetto oppure sempre a Salasco  la Trattoria Dei Cacciatori
in  Via Avogadro Di Collobiano, 63  Tel 0161 95918

 

 

 


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